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A REGGIO CALABRIA NON HANNO MAI DIMENTICATO Shunsuke

Nakamura gioca ancora, a 42 anni: ma il Celtic lo addolora “Troppi derby persi con i Rangers”

Il 42enne ex Celtic e Reggina ricorda gli anni scozzesi, con un cenno all’attualità del suo Yokohama FC, dove non è il più anziano della squadra per colpa di Miura

Davide Capano

Ricordate Shunsuke Nakamura? Bene, l’ex Celtic, Espanyol e Reggina è ancora “on fire” alla veneranda età di 42 anni. Ne son passati 16 da quando la stella nipponica passò dallo stretto di Reggio Calabria agli Hoops per un florido periodo di quattro stagioni. Oggi continua a seguire le vicende di Glasgow, anche se, dato l’andamento stagionale, il club scozzese forse un po’ lo rimpiange. Il giapponese gioca per lo Yokohama FC nella J-League, nonostante non stia raccogliendo molti minuti. È un mondo lontano dal suo periodo in Scozia, quando era un ingranaggio chiave in un team che vinse tre campionati, tanto da essere stato nominato giocatore dell’anno della Scottish Premiership nella stagione 2006-07.

“Seguo ancora il Celtic, guardo le notizie e guardo le partite”, dice Nakamura a The Guardian. Non sono state settimane e mesi divertenti neanche per lui, però, visto che i Rangers hanno dominato dall’inizio alla fine per evitare il decimo titolo consecutivo dei rivali cittadini: “Penso che i Rangers siano stati forti in questa stagione e meritassero di vincere il campionato. Spero che il Celtic sfrutterà la delusione della vittoria dei Rangers per tornare e vincere la prossima stagione”.

 (Photo by Getty Images)

Ci fu una certa sorpresa nel 2005 quando, dopo una lunga trattativa, lasciò la Reggina per il Celtic, ma il due volte campione d’Asia non dimentica gli anni a Celtic Park. “Il mio stile di gioco, la mia vita e la vita della mia famiglia si adattavano bene lì – rivela –. L’asilo dei miei figli è stato molto accogliente con noi e hanno cercato di capire i miei discorsi anche se il mio inglese non era eccezionale. Sentivo che la gente del posto veniva rispettata e si prendeva cura degli altri. Quindi, è stato un momento divertente e felice per noi”.

“I tifosi giapponesi – confida poi Shunsuke – tifano per noi tutto il tempo e penso che questa sia una buona caratteristica nella J-League. D’altra parte, i tifosi scozzesi e stranieri reagiscono chiaramente a ogni giocata, il che influisce direttamente sulla motivazione dei giocatori. Quando giocavamo fuori casa, ci sentivamo timidi e talvolta perdevamo fiducia. Non mi sono mai sentito così nel campionato giapponese, ma quando ho giocato all’estero ho sentito la forza degli incessanti sostenitori a incoraggiare i calciatori. Penso che sia per questo che anche se vinci 3-0 in casa in Champions League, puoi perdere 3-0 in trasferta. Era una sensazione strana, come se non potessimo giocare il nostro calcio fuori casa”.

Ora Nakamura è a casa e gioca ancora mentre si avvicina il suo 43esimo compleanno, ma non è il giocatore più anziano dello Yokohama, tutt’altro. Kazuyoshi Miura ha 54 anni e anche lui milita nella squadra. Per questo ride quando gli viene chiesto se può durare quanto “King Kazu”, che giocava nella J-League insieme a Gary Lineker e Zico, ma non è ancora pronto a smettere. “La mia forza fisica – conclude – è ovviamente inferiore rispetto a quando ero più giovane. Del resto, penso di controllare anche la mia mentalità meglio di prima grazie all’esperienza. E, naturalmente, faccio del mio meglio per prendermi cura della condizione fisica e ci metto più attenzione rispetto a quando ero giovane”.

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