Sentieri dorati

Newell’s Old Boys-Rosario Central, 5 talenti da tenere d’occhio nel derby di Rosario

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Il derby di Rosario promette emozioni ma sopratutto tanta qualità: ecco alcuni nomi da annotarsi.
Lorenzo Maria Napolitano
Lorenzo Maria Napolitano

"A Rosario la sconfitta non conosce pace. Sono capaci di venirti a trovare anche sotto il letto per prenderti per il culo", ha raccontato Marcelo Bielsa, uno che la città la conosce bene e che, tra l'altro, ha vissuto sulla propria pelle la rivalità che infiamma ogni angolo della capitale del calcio argentino. Tra Newell's Old Boys e Rosario Central, infatti, non esistono mezze misure: o sei Leproso o sei Canalla. C'è una divisione netta, profonda, che si tramanda di generazione in generazione e che trasforma il clásico rosarino in un uno dei derby più accesi e sentiti del mondo.

La tensione, poi, non si limita soltanto alle sfide di campo, la rivalità ha infatti assunto connotazioni quasi da guerriglia urbana: statue decapitate, sedi incendiate, molotov e terrore per le strade. L'ultimo capitolo di questa faida si è consumato quando gli ultrà del Central hanno distrutto la statua di Isaac Newell, il fondatore del Newell’s. La risposta dei Leprosos è stata immediata: un attacco incendiario alla sede del Central, con tanto di rivendicazione social. Eppure, nonostante tutto, il calcio rimane il cuore pulsante di Rosario. La città che ha dato i natali a Messi, Bielsa, Che Guevara e Trinche Carlovich vive di pallone, e chiunque ci sia cresciuto porta dentro di sé il segno di questa passione assoluta.

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Sullo spirito di Rosario, inoltre, l'ex calciatore Jorge Valdano ha detto: "Essere di Rosario vuol dire essere in una maniera esagerata argentino, fino alle estreme conseguenze". Lì tutto è colorato di rossonero o gialloblù: i marciapiedi, le tende delle case, i lampioni dei parchi, i pontili sul fiume dove los rosarinos vanno a pescare i dorados. E affinché la rivalità venga sempre vissuta in questo modo, senza mai travalicare in violenza, i due club cercano spesso di stemperare la tensione con comunicati dai toni pacifici.

La capitale calcistica dell'Argentina

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Rosario è la città del futbol, non l'unica, ma rivaleggia nell'élite con poche altre. Sicuramente, è la più divisiva. Se c'è soltanto un aspetto, una componente, che unisce queste due realtà - oltre la passione per il calcio - è la formazione di talenti generazionali. Il primo che viene in mente è senza dubbio Lionel Messi, Campione del Mondo all'ultima manifestazione in Qatar.

Lì, l'ex Barcellona ha tirato i primi calci vestito di rosso e nero alla scuola calcio Malvinas Argentinas, dove sono cresciuti anche Walter Samuel (ex Inter soprannominato The Wall) e Maxi Rodríguez. Hanno contribuito a rendere gloriosa la storia del Newell's sono anche Gabriel Omar Batistuta, altra grande conoscenza della nostra Serie A, e Mauricio Pochettino, oggi allenatore degli Stati Uniti, con il compito di mostrare ai prossimi Mondiali (in programma l'anno prossimo) i grandi progressi del calcio americano. Insomma, un ruolo davvero delicato.

Sponda Central, poi, ci sono altri nomi illustri: partiamo - chiaramente - da Angel Di Maria, grande amico di Messi a riprova del fatto che esiste anche l'amicizia oltre la rivalità tra le due squadre. El Fideo ha scritto memorabili pagine di storia del calcio con la magia del Real Madrid e - soprattutto dell'Argentina, in cui è stato decisivo in tutte le finali che ha disputato. Dalle Olimpiadi alla Coppa del Mondo del 2022. Anche Javier Mascherano "El Jefe" è cresciuto in questa sponda della città, e con lui Roberto Abbondanzieri, ex portiere soprannominato El Pato.

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Spazio, infine, alla leggenda popolare e locale Aldo Poy, l'uomo della "palomita" che ha indossato la maglia del Rosario Central per ben 9 anni dal 1965 al 1974. Poy, per chi non lo sapesse, nel 1971 è diventato un'icona del calcio argentino per un gol realizzato in tuffo (la palomita, appunto) con cui garantì la vittoria nella semifinale del campionato proprio contro il Newell's. In finale, quell'anno, il Rosario ha battuto il San Lorenzo laureandosi campione. L'ultimo grande campione passato per le file del Central è Ezequiel Lavezzi, ricordato ancora con grandissimo affetto dai tifosi napoletani.

I due club rosarini, però, continuano a sfornare talenti e oggi nelle due squadre competono alcuni calciatori di cui, probabilmente, sentiremo parlare nei prossimi anni. Tuttavia, bisogna ricordarsi che una carriera si dipana generalmente su vent'anni, e si possono trovare allenatori in grado di alzare il proprio livello oppure tecnici con cui nascono incomprensioni, si possono compiere scelte giuste o sbagliate, ci sono - insomma - diverse variabili per emettere sentenze, ma il talento mostrato fino ad oggi permette di disegnarli come futuri protagonisti del calcio europeo.

I 5 talenti da tenere d'occhio nel prossimo derby di Rosario

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Prima di passare all'analisi dei calciatori da tenere d'occhio, è giusto considerare un attimo il momento che stanno vivendo i due club. Per quanto riguarda il Newell's Old Boys l'inizio della prima fase del campionato non è stato affatto esaltante: nelle prime quattro partite, infatti, è stata raccolta soltanto una vittoria mentre tutte le altre sono state perse. La stagione però è lunga, dunque, non c'è niente di cui preoccuparsi. D'altronde anche il Boca Juniors è partito con il freno a mano tirato, con soli cinque punti ottenuti. Discorso diametralmente opposto, invece, per il Rosario Central: la formazione di Ariel Holan è partita a velocità supersonica con tre vittorie nelle prime quattro e alberga comodamente in prima posizione. Passiamo, adesso, alla scoperta dei calciatori che sono riusciti a mettersi in mostra in questa prima fase.

 

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Fernando Cardozo (Newell's Old Boys)

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Calciatore paraguaiano classe 2001, Cardozo è un centrocampista che spesso nella sua carriera è stato impiegato anche nel ruolo di esterno destro, meno frequentemente anche ala. È cresciuto calcisticamente nell'Olimpia, ma ha vissuto una breve parentesi anche in Europa, nello specifico in Portogallo. Ha, infatti, giocato prima nel Boavista e poi nel Vizela, per poi essere richiamato dal club paraguaiano. Le sue prestazioni convincono il Newell's a puntare su di lui, e acquistano - il 5 luglio - metà del suo cartellino.

Cardozo è un calciatore particolarmente conosciuto e apprezzato in Argentina, ma anche nel mondo. The Guardian, nel 2018, lo ha inserito nella lista dei migliori talenti del 2001 al mondo. Il suo potenziale lo sta dimostrando gradualmente, non è ancora esploso. È un destro naturale, che può agire anche sull'esterno sinistro nonostante abbia poco spesso ricoperto questo ruolo.

Veloce, rapido, bravo nell'uno contro uno e difficilmente prevedibile quando parte con il pallone tra i piedi. I suoi punti di forza non sono sicuramente riscontrabili nella fisicità, dato un fisico piuttosto magro ed un'altezza non imponente, ma nella personalità: gode di quella garra sudamericana che tanto piace e viene decantata in Europa. Scout Nation Forum, anni fa, scriveva che somigliava a Jesse Lingard, attualmente in forza al Seoul in Corea del Sud.

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Gonzalo Maroni (Newell's Old Boys)

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Gonzalo Maroni è uno dei calciatori che più è riuscito a mettersi in mostra in queste prime - deludenti - partite del Newell's. Lui è nato a Cordoba del 1999 ed è cresciuto nel settore giovanili dell'Instituto, stesso club che ha lanciato Paulo Dybala. Il suo talento è tangibile, tant'è che inchioda gli occhi su di lui subito il Boca Juniors, club tra i più prestigiosi in Argentina che paga il suo cartellino 600 mila euro.

Con la squadra di Buenos Aires, però, non riesce a trovare continuità e inizia una serie di prestiti che lo portano a giocare addirittura in Italia, con la maglia della Sampdoria, tra il 2019 ed il 2020. I liguri riescono a strapparlo in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro: le prestazioni sono di buon livello in maglia blucerchiata, segna in Coppa Italia contro il Crotone, confeziona un assist contro il Parma, ma un infortunio alla caviglia destra lo frena, raffreddando l'interesse della Samp all'esercizio del diritto di riscatto.

Soprannominato "Pibe", Maroni è un trequartista vecchia scuola, dotato di grande classe e ottima visione di gioco. Indossa la 20 ma pensa da 10: interpreta il ruolo in maniera totalizzante, con una pulizia tecnica di primo livello ed una lettura degli spazi fuori dal comune, tutto abbinato ad una predisposizione naturale al dettare i tempi di gioco. L'apodo gli è già stato affibbiato, la classe non manca: ciò che serve ad oggi a Gonzalo Maroni è trovare il suo posto nel mondo, ma l'inizio con il Newell's sembra promettere bene. Staremo a vedere.

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Franco Ibarra (Rosario Central)

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Franco Ibarra in Sudamerica verrebbe definito "volante", un 5 di numero e per definizione. Classe 2001, Ibarra è entrato a far parte del settore giovanile dell'Argentinos Juniors all'età di nove anni, e ha esordito con la prima squadra entrando al posto di Francis Mac Allister, fratello di Alexis Campione del Mondo nel 2022. Il ruolo non ci permette di qualificarlo sulla base dei centri stagionali, ma è un pilastro del Rosario Central che tanto bene sta facendo in Primera División. Ha una solida esperienza alle spalle negli Stati Uniti, in cui ha giocato con la maglia dell'Atlanta United.

Ha a disposizione un bagaglio tecnico importante e la sua qualità la si può percepire anche dal primo tocco di palla. Dovessimo trovare un suo punto debole, questo sarebbe probabilmente l'eccessiva irruenza in determinati contesti. Infatti, è un mediano dal cartellino facile e ha già rimediato due ammonizioni in sole quattro partite. Nonostante questo, è un pretoriano del tecnico Holan, che lo ha schierato sempre titolare senza mai sostituirlo, neanche a partita in corso.

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Tomás O'Connor (Rosario Central)

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Non sarà anche lui in cima alla lista delle preferenze di Holan, ma ha certamente le carte in regola per poterlo diventare. Tomás O'Connor è già da due anni al Rosario Central e nel 2023 ha anche vinto la Copa de la Liga Profesional. È uno dei prospetti più giovani che abbiamo analizzato ed è anche quello più acerbo, ma è un centrocampista centrale di cui sentiremo parlare. D'altronde tutti i calciatori descritti rientrano in una categoria di talenti precoci e straordinari, di cui le qualità si percepiscono subito nella maniera in cui trattano la sfera: delicatamente, come se l'accarezzassero, in un'incoscienza giovanile che gli permette di osare la giocata rischiosa, quella in cui nessuno si esibirebbe. Ad oggi O'Connor ha collezionato tre gettoni ed ha una valutazione, secondo il portale Transfermarkt, di 2 milioni di euro. Il che fa di lui il quarto giocatore più "costoso" dell'intera rosa.

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Jaminton Campaz (Rosario Central)

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È il profilo più maturo tra i citati. Jaminton Campaz è un'ala sinistra colombiana cresciuta nel Deportes Tolima, con cui è sceso in campo in 70 occasioni. Molto probabilmente, l'attaccante del Rosario Central è anche quello più pronto ad un salto nell'Europa calcistica. Per la sua esperienza, sicuramente la più formativa, e anche per i successi raggiunti da protagonista: Campaz, infatti, vanta nella propria bacheca un campionato Gaúcho con il Grêmio, una Copa de la Liga Profesional ed un campionato colombiano con il Deportes Tolima.

Dovessimo definire Campaz con un aggettivo, questo sarebbe creativo. Non a caso è il calciatore che ha creato più occasioni nella precedente Coppa di Lega; ma a questi spunti brillanti, riesce a combinare anche una grande concretezza. Basta spulciare le sue statistiche in questo inizio di stagione. Il colombiano in quattro partite ha segnato tre gol. Uno per ogni vittoria del Rosario Central contro il Godoy Cruz, il Lanús e l'Atletico Tucumán. Inoltre, stando ai dati forniti da Sofascore, l'ex Grêmio è anche uno dei calciatori ad aver completato più dribbling in Argentina.

Campaz è nato in una famiglia dove il calcio è di tendenza: suo fratello Mike ha giocato per la Guinea Equatoriale e suo cugino Darwin Quintero è un giocatore dell'America de Cali. Sua madre, Betzabet, era un portiere della squadra femminile di Tumaco. Lui, però, è sicuramente quello destinato a qualcosa di molto più grande.

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Bonus: Keylor Navas (Newell's Old Boys)

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Non è assolutamente un calciatore da "tenere d'occhio", dato che il suo curriculum vitae non necessita neanche di una spiegazione o una lettera di presentazione. Per chi si fosse perso gli ultimi trasferimenti di Keylor Navas, adesso il costaricano difende i pali del Newell's Old Boys. Dopo essere passato il 31 gennaio 2023 al Nottingham Forest in prestito secco, è tornato al Paris Saint-Germain ma, alla luce della scadenza del contratto, ha deciso di trascorrere gli ultimi anni di carriera in Argentina, firmando - il 21 gennaio 2025 - per la formazione di Mariano Soso. "Per me questo è il classico più importante della mia carriera, lo prenderemo con questa serietà. Speriamo che in futuro si possa raccontare una bella storia", ha detto il portiere costaricano alla vigilia del match.

 

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