LE PAROLE

Nicolas Pépé sul no al Napoli: “Quando Ancelotti mi chiamò, riattaccò dopo cinque minuti”

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Dalle difficoltà a Londra alla serenità in Spagna, l'ivoriano rivela alcuni retroscena sul suo percorso e come andò la trattativa con il Napoli
Nancy Gonzalez Ruiz

Nicolas Pépé è stato protagonista di uno dei trasferimenti più costosi nella storia dell'Arsenal: 80 milioni di euro. Un investimento imponente che, nel 2019, lo rese l'acquisto più oneroso di sempre per il club inglese. Proveniente dal Lille, Pépé arrivò a Londra con grandi aspettative e un prezzo che attirò subito l'attenzione del pubblico e della stampa. Tuttavia, quel prezzo elevato si trasformò presto in un fardello. Dopo un periodo difficile con i Gunners, Pépé è stato ceduto in prestito al Nizza e poi al Trabzonspor, in Turchia. Ora, con il Villarreal in Liga, sembra aver trovato nuova linfa per la sua carriera. In una recente intervista con The Athletic, il 29enne ivoriano ha condiviso i pensieri su un passato turbolento e sul presente che sta vivendo con la maglia gialla.

"L'Arsenal ha speso tanto e ho pagato il prezzo"

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Foto tratta da arsenal.com

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Pépé ha riflettuto sulle sfide incontrate a Londra, dove la pressione del trasferimento milionario si è fatta sentire sin da subito. "Quando un club ti paga così tanto, i piccoli dettagli non contano. Ero giovane; era la prima volta che lasciavo la Francia per giocare all’estero. Ho dovuto adattarmi in molti modi, ma la gente non lo vede. Vedono solo ciò che accade in campo” - ha spiegato l’attaccante - "La gente si aspettava 30, 35, 40 gol a stagione. Ma solo Messi e Ronaldo lo facevano”. Le aspettative elevate e il prezzo dell'acquisto sono stati per Pépé un peso difficile da sostenere. A Londra, infatti, ogni errore e ogni partita sottotono diventavano motivo di critica feroce: “È stato severo e ingiusto. Ho visto un sacco di commenti cattivi. Quando vedi cosa pensa la gente di te, questo colpisce te e la tua famiglia, che ti piaccia o no”.

La paura di osare

Le critiche ricevute hanno avuto un impatto profondo sul suo modo di giocare. "Sono un giocatore che si prende dei rischi. Ma quando hai tutto questo in testa, cerchi di non osare troppo" ha ammesso Pépé, parlando delle sue difficoltà a esprimere il suo talento. La paura di sbagliare ha portato l'ivoriano a limitarsi al minimo indispensabile, rinunciando a giocate più complesse per evitare nuove critiche: “Sapevo che la gente mi sarebbe saltata addosso se avessi fatto un errore, quindi facevo solo il minimo: controllavo la palla, cercavo qualcuno non marcato, magari passavo di lato o all’indietro”.

Napoli: un trasferimento mancato

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VILLARREAL, SPAGNA - 30 SETTEMBRE: Nicolas Pepe del Villarreal CF festeggia il primo gol della sua squadra durante la partita di LaLiga (Foto di Aitor Alcalde/Getty Images)

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Tra i retroscena più interessanti della sua carriera, Pépé ha anche rivelato che, prima del suo trasferimento all'Arsenal, il Napoli sembrava la destinazione più probabile. L’accordo con gli azzurri era a un passo, tanto che i suoi procuratori si recarono nel ritiro di Dimaro per finalizzare la trattativa: “Mi sono sentito al telefono con Ancelotti, che allora allenava il Napoli: una chiamata durata cinque minuti. Mezz’ora dopo ne ricevo un’altra, stavolta da Emery (ex allenatore dell’Arsenal ndr). E, anche se non parla benissimo il francese, parlò con me in francese per un’ora intera. È stata una piccola cosa, ma mi colpì. Sentii il suo desiderio di lavorare con me. È per questo che firmai. Non fu per il club, fu per l’allenatore. L'Arsenal riuscì quindi a chiudere l'affare, cambiando il corso della sua carriera.

Oggi, a distanza di anni, Nicolas Pépé guarda avanti, consapevole delle difficoltà che ha dovuto affrontare e delle lezioni apprese. "Ci sono giocatori là fuori che sono molto bravi ma forse costano troppo. Ma non è colpa loro" ha concluso l’attaccante classe ’95 che, dopo aver affrontato le ombre di quel passato, oggi è rinato in Spagna con il Villarreal.

 

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