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Attimi di terrore

Portogallo, una domenica da dimenticare: due partite interrotte per atti violenti

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Colpi di arma da fuoco e aggressione all'arbitro. Così due partite sono state immediatamente sospese. La Federazione e la polizia stanno cercando i responsabili
Mattia Celio
Mattia Celio Redattore 

Il calcio è stato nuovamente macchiato da un atto di violenza. Anzi, da due. E' quello che è successo in Portogallo la scorsa domenica. Come infatti riporta il quotidiano A Bola, una partita è stata interrotta a causa di colpi sparati nelle vicinanze, l'altra per aggressione nei confronti dell'arbitro. Immediata la condanna della Federazione di Lisbona, ma un'altra domenica da dimenticare.

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Portogallo, colpi di pistola e aggressione all'arbitro: due partite sospese

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Purtroppo il calcio non è nuovo alle scene di violenza, ma ogni volta che succede non si può certo restare indifferenti. In Portogallo, la domenica di calcio ha visto non una, ma addirittura due partite interrotte per atti violenti. Anzi, la prima delle due, quella tra Sanjoanense e Recreativo Águias da Musgueira (terza serie portoghese), è stata sospesa per colpi di arma da fuoco. Fortunatamente non ci sono stati feriti, solo un momento di grande paura.

La seconda, invece, tra Freiria e Clube Desportivo Venda do Pinheiro (terza serie del campionato distrettuale di Lisbona), ha visto l'aggressione al direttore di gara da parte di un tifoso presente alla sfida. La polizia si è subito mossa per rintracciare il responsabile. Altri due scene che vanno ad aggiungerci ad un elenco già pieno di episodi simili e che ancora dimostrano quanto ancora non si conosca il vero senso dello sport.

La Federazione Calcio di Lisbona, l'AFL, ha espresso la sua vicinanza per le persone coinvolte e per il direttore di gara aggredito e, nello stesso tempo, la condanna per quello che è successo: "Questi eventi sono profondamente deplorevoli e richiedono una risposta ferma da parte delle autorità competenti". È stato inoltre lanciato un appello a "tutte le società, gli atleti, i dirigenti e i tifosi perché rimangano saldi nella difesa dei principi di etica sportiva, rispetto reciproco e convivenza pacifica, pilastri fondamentali per lo sviluppo del calcio distrettuale".