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Intervista

Raphinha e il ricordo del trasferimento allo Sporting: “Mi dicevano di fingere un dolore”

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I primi passi nel calcio europeo e l'inizio di un percorso che lo ha portato a vincere un treble spagnolo
Samuele Amato
Samuele Amato Redattore 

Tra i migliori al mondo e in corsa per il Pallone d'Oro, che però si è fermata alla quinta posizione. Ma rimane la straordinaria stagione fatta da Raphinha con il Barcellona, con cui è riuscito a vincere un treble tutto spagnolo (Liga, Coppa e Supercoppa). L'ala offensiva brasiliana continua a fare tanta strada e, in attesa di un recupero dall'infortunio, ricorda quella percorsa. Tra cui anche il passaggio dal Vitoria de Guimarães allo Sporting CP, rivelando alcuni dettagli e retroscena.

Raphinha

Raphinha e la corte dello Sporting di Jorge Jesus

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Tre stagioni nel campionato di massima serie del Portogallo, dove ha iniziato a far vedere tutte le sue qualità tecniche e quel mancino potente che lo sta portando ad essere un pilastro del Barcellona e della Nazionale brasiliana. Oltre ai gol e alle giocate, anche qualche trofeo in terra lusitana e in particolare con la maglia dei Leões.

In una recente intervista per ESPN Brasil, Raphinha ha voluto ricordare il momento del passaggio dal Vitoria de Guimarães allo Sporting. L'ala verdeoro ha spiegato che avrebbe potuto trasferirsi prima dell'estate 2018 nei verdebianchi, ma l'ostruzione del club bianconero ha ritardato l'approdo a Lisbona. "Ero già da due anni e mezzo in Portogallo, e seguivo il lavoro di Jorge Jesus allo Sporting, anche senza immaginare che un giorno sarei potuto andare lì. Quando ho saputo dell’interesse dello Sporting, mi hanno presentato il progetto e mi hanno detto che l’allenatore mi voleva davvero tanto. È stato bellissimo. Lo Sporting voleva che mi unissi alla squadra prima della finestra di mercato invernale, ma il Vitória non accettò", racconta Raphinha.

Raphinha e il ricordo del trasferimento allo Sporting: “Mi dicevano di fingere un dolore”- immagine 3

Lo stesso attaccante blaugrana racconta una curiosità riguardante alle pressioni che ha ricevuto in quella finestra di calciomercato: "Ho parlato brevemente con Jorge Jesus, e ho anche giocato contro di lui l’ultimo giorno del mercato. Alcuni dipendenti dello Sporting mi dissero perfino di fingere un dolore, di inventarmi qualcosa per non giocare, ma io risposi che il mio essere professionale viene prima di tutto".

Dopo la partita, Raphinha è andato a parlare proprio con il tecnico dello Sporting, il quale gli ha ribadito la volontà di volerlo in squadra: "Mi disse che mi avrebbe voluto nella stagione successiva, ma purtroppo non andò così. Quando arrivai, lui non era più l’allenatore". Sempre a Jorge Jesus, il classe '96 riserva bellissima parole: "Gli voglio bene, ci siamo incontrati diverse volte dopo. È rimasto quel piccolo rammarico di non aver lavorato insieme. È uno dei migliori allenatori, ha fatto cose incredibili ovunque sia stato, e io amo lavorare con i migliori. Ho seguito anche i suoi successi in Brasile. Resta quel sapore di ciò che avrebbe potuto essere".

Dal sogno Barcellona al quinto posto per il Pallone d'Oro

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Dopo una sola stagione allo Sporting, Raphinha passa al Rennes e poi al Leeds, dove gioca per due stagioni. Il salto di qualità arriva quando alla porta del brasiliano bussano i catalani nella stagione 2022-23.

"A casa scherziamo che, se la mia carriera fosse una serie TV, avrebbe tantissimi episodi e stagioni. Ogni giocatore costruisce la sua storia a modo suo. Io ho sempre avuto un obiettivo chiaro e ho sempre creduto nel mio potenziale. Certo, quando ero ancora all’Avaí non mi immaginavo al Barcellona, anche se era un sogno. Ho sempre pensato passo dopo passo, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione. Ho sempre cercato di dare il massimo" racconta il numero 11 blaugranaverdeoro.

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La scorsa stagione, la terza con la maglia del Barcellona, ha ufficialmente fatto il salto di qualità sotto la guida tecnica di Hansi Flick. Per lui 34 reti in 57 partite, che lo hanno portato a vincere una Liga, una Copa del Rey ed una Supercoppa spagnola. Un'annata ed un bottino che hanno reso Raphinha uno dei migliori giocatori del 2024-25 e tanto da guadagnarsi la quinta posizione nella classifica del Pallone d'Oro.

"È stata la migliore stagione della mia carriera. Ovviamente non mi adagerò sugli allori. Questa stagione ha dimostrato, non solo a me ma anche agli altri, fin dove posso arrivare, che posso competere per trofei individuali e di squadra. Ma il mio obiettivo principale, ogni anno, è vincere titoli con la mia squadra. Quando vinci con la tua squadra, i premi individuali arrivano da soli. Sono molto grato per la stagione passata" conclude l'ex-Sporting.