Doppi ex

Real Madrid-Atletico Madrid, i casi più caldi e curiosi dei doppi ex del derby

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Hugo Sanchez, Bernd Schuster, José Antonio Reyes e Thibaut Courtois sono alcuni dei casi più curiosi di trasferimenti tra le due squadre di Madrid
Filippo Montoli

El Derbi madrileño arriva a giocare la sua 295esima partita nella sua storia questo sabato. Da qualche anno ormai lo scontro è quasi sempre valido per la vetta della classifica, il che rende questa partita ancora più sentita tra gli aficionados delle due squadre. Perdere e dare la spinta agli avversari verso la vittoria del campionato non è ammissibile e per questo ci si aspetta 90 minuti di fuoco. Come però capita in tutte le realtà di una stessa città, sono stati diversi i giocatori ad aver vestito entrambe le maglie e, chi più e chi meno, ad aver visto i propri tifosi festeggiare sia in Plaza de Cibeles, sia in Plaza de Canovas del Castillo. Parlando di Real e Atletico, non possono che esserci chiaramente dei grandi nomi della storia del calcio e del presente.

Hugo Sanchez

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Dichiarato dalla International Federation of Football History and Statistics come il miglior calciatore messicano del XX secolo, fu goleador e simbolo del Real Madrid della seconda metà degli anni Ottanta. Con i Blancos vinse 5 campionati di fila, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa del Re e 4 Supercoppe spagnole. Fu inoltre capocannoniere della Liga per ben 5 volte, il che gli valse il soprannome di Pentapichichi. Nella stagione 1989/90 ottenne anche la scarpa d'oro siglando 38 gol e tutti di prima. Oltre che per i gol è ricordato per la sua abilità nel segnare in rovesciata e per la sua esultanza caratteristica consistente in un'acrobazia frontale in onore della sorella ginnasta. Il messicano giocò anche con l'Atletico prima di arrivare al Real. Venne portato in Europa proprio dai Colchoneros, con i quali marcò 75 gol in 150 partite. Molto curioso fu proprio il passaggio tra i rivali. Il presidente dell'Atletico, Vicente Calderón, per evitare di scontentare i propri tifosi e vendere il campione messicano al Real Madrid, decise di accordarsi con l'UNAM a cui vendette Sanchez per 200 milioni di pesetas. A questo punto il presidente dei Blancos, Ramón Mendoza, acquistò il centravanti dai messicani per 250 milioni di pesetas. Così facendo, sulla carta non risulta il passaggio diretto del giocatore tra le due anime di Madrid.

Sanchez

Bernd Schuster

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Centrocampista offensivo tedesco candidato per ben 6 volte al Pallone d'Oro, fu negli anni Ottanta uno dei pilastri della Germania Ovest, con cui vinse l'Europeo del 1980. In Spagna ha vestito le maglie di Barcellona, Real Madrid e Atletico. È con i blaugrana che ha dato il meglio di sé, portando a casa 8 trofei in 8 stagioni di cui due praticamente non disputate per infortunio. Nella città catalana viene ricordato anche per le continue dispute con allenatori, compagni di squadra e stampa per via del suo carattere difficile. Anche per questo non si fa problemi nell'estate del 1988 a passare ai rivali di sempre del Real Madrid. Vi rimane solo due anni, vincendo entrambe le volte il campionato. Quando nel 1990 passa all'Atletico, i tifosi probabilmente tirarono un sospiro di sollievo visto che, anche se solo centrocampista, ai Colchoneros segnò per ben 6 volte. L'arrivo del tedesco porta comunque qualità e soprattutto trofei, ovvero 2 Coppe del Re in soli 3 anni. Raggiunti i 34 anni decide di tornare prima in patria al Leverkusen e poi di chiudere la carriera in Messico ai Pumas.

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José Antonio Reyes

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Soprannominato "La Perla di Utrera", dal nome del paesino in cui è nato, Reyes è stato uno dei giovani spagnoli più promettenti degli anni Duemila. Debuttò in Liga con il Siviglia a soli 16 anni, stabilendo un record per il club andaluso. Divenne una bandiera proprio dei Nervionenses, con i quali vinse 3 Europa League consecutive tra il 2014 e il 2016. Prima di questo secondo passaggio al Siviglia si trasferì sempre giovanissimo all'Arsenal dove, seppur circondato da campioni di primo livello, riuscì a guadagnare la titolarità e a contribuire alla vittoria dell'ultima Premier League dei Gunners. Nell'estate del 2006 il suo futuro dice Madrid, sponda biancorossa. L'ala spagnola atterrò nella Capitale per firmare un contratto con l'Atletico, ma alla sera aveva firmato con il Real Madrid. Le parole del padre in una recente intervista riassumono tutto perfettamente: "Alle 12 era quasi un giocatore dell'Atleti e alle 18 avevamo firmato per il Real Madrid". Dire che i tifosi Colchoneros la presero male è un eufemismo e infatti, quando l'anno successivo firmò effettivamente per l'Atletico, Reyes venne accolto con fischi e insulti da una buona parte dei sostenitori accorsi alla sua presentazione al Vicente Calderón. Qui, dopo un primo anno non indimenticabile e un prestito al Benfica, vinse 2 Europa League e 1 Supercoppa Uefa. Dopo il ritorno al Siviglia chiuse la carriera tra Cina e squadre minori spagnole. La vicenda Reyes purtroppo si è chiusa con il tragico incidente d'auto del 2019 che gli strappò la vita a soli 35 anni. L'anno successivo il Siviglia vinse l'Europa League e decise di dedicare all'ala andalusa quella che era a tutti gli effetti la "sua" coppa, avendola vinta per ben 5 volte.

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Thibaut Courtois

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Uno dei portieri più forti in attività, il belga si è dimostrato tra i pali di tutte le squadre di cui ha difeso la porta un vero muro. Con le sue parate ha contribuito alla vittoria di almeno un trofeo in ciascuna delle sue esperienze ed è inoltre uno dei portieri più vincenti della storia. Dopo un solo anno di titolarità al Genk, è acquistato dall'Atletico Madrid, di cui diventa pilastro e idolo. Con lui in soli tre anni i Colchoneros vincono 1 Coppa del Re, 1 Europa League, 1 Liga e 1 Supercoppa Uefa. Fu assoluto protagonista della cavalcata alla finale di Champions League del 2014 che l'Atletico stava vincendo fino al 93°. In estate passa al Chelsea e anche qui in quattro anni vince praticamente tutto a livello locale. Nel 2018, infine, nuovo episodio del drama: il passaggio al Real Madrid. I tifosi dell'Atletico sono furiosi, anche perché Courtois ha una targa a lui dedicata nella famosa Walk of Fame all'esterno del Wanda Metropolitano. Proprio contro di essa si riversa tutta la rabbia. Viene vandalizzata e vi sono appoggiati due topi di peluche sopra. Il portiere belga viene infatti soprannominato dai Colchoneros "El Rato" per questo trasferimento. L'ultimo episodio che ha visto coinvolti il numero uno dei Blancos e i tifosi avversari risale all'ultimo derby. La partita, infatti, fu sospesa per circa un quarto d'ora per via di un continuo lancio di oggetti da parte della curva del Wanda Metropolitano all'indirizzo di Courtois. Difficilmente sarà mai perdonato.

Courtois