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Se in Iran il calciatore è tatuato non può essere convocato nella Nazionale di calcio. È quanto ha deciso la scorsa settimana la Federcalcio di Teheran.

di Davide Capano – Se in Iran il calciatore è tatuato non può essere convocato nella Nazionale di calcio. È quanto ha deciso la scorsa settimana la Federcalcio di Teheran. Il Comitato etico della Federcalcio della Repubblica islamica,...

Valentina Alduini

di Davide Capano -

Se in Iran il calciatore è tatuato non può essere convocato nella Nazionale di calcio. È quanto ha deciso la scorsa settimana la Federcalcio di Teheran. Il Comitato etico della Federcalcio della Repubblica islamica, infatti, ha ricevuto l’ordine dalle massime sfere politico-religiose del Paese e di non convocare più atleti con il corpo ricoperto di colori e disegni.

Nel mirino del Comitato etico sono finiti due nazionali, Ashkan Dejagah (già capitano della selezione, votato come miglior centrocampista iraniano) e Sardar Azmoon, convocati dalle autorità per aver mostrato le immagini impresse sulle loro braccia durante alcune partite del team “Melli” (il soprannome della squadra nazionale).

“I tatuati sono contro la cultura iraniana – ha tuonato un ayatollah – e sono dannosi per la nostra società”. Porte chiuse, quindi, ai tatuati del calcio ma anche di altre discipline in cui l’Iran eccelle, tipo la lotta o il sollevamento pesi.

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