derbyderbyderby calcio estero Serie A, la rivoluzione di Simonelli: “Lotta alla pirateria e prima giornata all’estero”

Le parole

Serie A, la rivoluzione di Simonelli: “Lotta alla pirateria e prima giornata all’estero”

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Tantissime idee per rivoluzionare il movimento calcistico del Bel Paese tra problemi da risolvere, innovazioni e qualche mossa audace per i tifosi
Federico Iezzi
Federico Iezzi Collaboratore 

Il presidente della Lega Serie A Ezio Maria Simonelli, è stato intervistato dal Corriere della Sera. Tanti i temi toccati: dalla situazione del campionato alla scottante questione degli stadi. Passando per la Nazionalee per le finanze dei club.

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Il legame col calcio e i primi mesi di presidenza

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Simonelli è presidente della Lega Serie A da soli sei mesi. Con il calcio, però, ha un legame che parte da molto lontano, come racconta lui stesso: "Tutto iniziò nel 1982. Partecipai, come giovane praticante, ad un contenzioso tra FIGC e stato per i premi del Mondiale di Spagna". Da questo inizio si è infine arrivati alla presidenza. Al Corriere Simonelli ha tracciato un primo bilancio di questi sei mesi: "Giudico questi mesi in maniera positiva. Mi avevano parlato di una assemblea rissosa ma ho trovato tanta collaborazione. Remiamo tutti nella stessa direzione".

Le urgenze di Simonelli per la Serie A

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Nel corso dell'intervista si è parlato di alcune tematiche di grande importanza per il futuro del calcio italiano. Secondo Simonelli, infatti, l'emergenza più grande è quella degli stadi: "Faccio una battuta: per fortuna non siamo grandi consumatori di birra, altrimenti sarebbe un problema anche usare i bagni. Questa è una emergenza che va affrontata rapidamente, non solo per gli Europei del 2032". Il presidente, inoltre, ritiene di primaria importanza anche la lotta alla pirateria: "Questa è la madre di tutte le battaglie. Il danno economico che provoca è di circa 350 milioni l'anno. Bisogna far capire a chi usa il pezzotto che è un ladro. E questo è anche un fatto culturale. Una altra grande questione è quella dei temi fiscali: dobbiamo investire sui vivai e servono degli sgravi". Sui conti dei club Simonelli si è detto preoccupato ma fiducioso: "I conti preoccupano tutti, anche in Europa. Ma a breve licenzieremo un provvedimento sulla sostenibilità".

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Il pensiero di Simonelli sul campionato e la serie A

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Nell'intervista Simonelli ha anche parlato della Serie A, che ricomincia a breve. In particolare ha posto l'accento sulla vendita dei diritti all'estero: "I diritti tv domestici sono stati venduti fino al 2029. Ora dobbiamo concentrarci sui mercati esteri. Dobbiamo migliorare. Anche per questo mi piacerebbe giocare la prima partita (Milan-Como) in Australia, a Perth". Simonelli ha espresso il suo pensiero anche sulla presenza degli stranieri nel campionato, presenza spesso giudicata come troppo numerosa: "Non conta il numero, ma la qualità: sono arrivati grandi nomi come Modric e De Bruyne. Servono loro per vendere e far vedere le partite della nostra Serie A". E infine aggiunge: "Anche senza le grandi stelle del passato il nostro torneo è il più interessante in Europa".

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La Nazionale e la squadra del cuore

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Una domanda sulla Nazionale, in questo periodo in forte crisi, non poteva mancare. E Simonelli ha detto la sua anche su questo tema: "Sarebbe una catastrofe non partecipare alla terza edizione consecutiva del Mondiale, ma guardo con fiducia al lavoro di Gattuso". E infine la sua squadra preferita: "L'Italia del 1982 e il Milan di Sacchi e degli olandesi".