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Italia, Gattuso si presenta: “Un sogno che si avvera. Voglio essere all’altezza”

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"Quando Buffon e Gravina mi hanno chiamato non ho esitato un istante". Così l'ex-centrocampista campione del mondo si presenta come nuovo allenatore degli Azzurri: debutto il 5 settembre contro l'Estonia
Mattia Celio
Mattia Celio Redattore 

E' il giorno della presentazione di Gennaro Gattuso. L'ex centrocampista del Milan ha svolto la conferenza di presentazione come nuovo commissario tecnico dell'Italia. Il nativo di Corigliano è reduce dalla stagione in Croazia sulla panchina del Haiduk Spalato, conclusa al terzo posto e non senza critiche. Dopo l'esonero di Luciano Spalletti a seguito della debacle in Norvegia, adesso sta a lui il compito di riportare l'Italia al Mondiale dopo ormai 12 anni di assenza.

Il commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, Gennaro Gattuso (al centro), il capo delegazione degli Azzurri, Gianluigi Buffon, e il presidente della FIGC, Gabriele Gravina (a destra)

Italia, la presentazione di Gennaro Gattuso: "Sappiamo che c'è tanto da lavorare"

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Prime parole da nuovo commissario tecnico della Nazionale di Gennaro Gattuso. L'ex allenatore di Milan e Napoli ha preso parte alla conferenza di presentazione tenuta a Roma questa mattina. L'ex centrocampista e Campione del Mondo 2006 prende il posto di Luciano Spalletti, esonerato lo scorso lunedì dopo la disfatta per 3-0 in Norvegia che ha reso il cammino verso il Mondiale già in salita per gli azzurri, al momento terzi a tre punti e a 9 lunghezze proprio dai norvegesi al comando. (azzurri con due partite in meno)

Queste le sue prime dichiarazioni: "Questo è un sogno che si avvera, spero di essere all'altezza. So che il compito non è facile ma di facile nella vita non c'è nulla - ha dichiarato - Io e io mio staff sappiamo che c'è tanto da lavorare, ma c'è la consapevolezza di poter fare un grandissimo lavoro. C'è da lavorare, da andare in giro e parlare coi giocatori per entrare nella loro testa. Sento dire da tanti anni che non c'è talento, ma io penso che i giocatori ci siano e dobbiamo solo metterli nella condizione di farli esprimere al massimo. L'obiettivo è riportare l'Italia al Mondiale, per noi e per il nostro calcio è fondamentale".

Secondo Gattuso, dunque, l'Italia può disporre di giocatori che sono in grado di fare la differenza. Tuttavia, molti si sono domandati cosa è mancato per fare il salto di qualità. Gattuso ha risposto: "Dobbiamo ritrovare l'entusiasmo, non pensare in modo negativo. Chi viene a Coverciano deve arrivarci con entusiasmo, creare una famiglia credo sia la cosa più importante. Oltre la tecnica e la tattica dobbiamo ritrovare quel gruppo che per tanti anni ci ha contraddistinto nel mondo".

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Gattuso: "Quando mi hanno chiamato, non ho esitato un momento"

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Pisa, Milan, Napoli, Valencia, Marsiglia e Hajduk Spalato. Non si può certo dire che Gennaro Gattuso sia uno alle prime armi su una panchina. Eppure la sua scelta come tecnico della Nazionale ha lasciato sorpreso tutto il Paese, dato poi che il suo palmares come allenatore vede una Coppa Italia vinta con i partenopei nel 2020 ed una promozione ottenuta con i pisani nel 2015.

Quando gli è stato chiesto cosa lo ha spinto ad accettare un incarico così delicato, in un momento poi difficile, lui ha risposto così: "La convinzione di avere a disposizione giocatori importanti, 4-5 giocatori di questo gruppo sono tra i primi dieci nei loro ruoli. Però ripeto: squadra, non singoli giocatori. Sono convinto che la squadra abbia dei valori e si possa raggiungere l'obiettivo. Quando Buffon e Gravina mi hanno chiamato non ho esitato un istante, credo abbiamo le doti per raggiungere l'obiettivo". Uno dei più scettici sulla sua nomina di allenatore è stato La Russa, sul quale Gattuso si è limitato a dire: "Spero di fargli cambiare idea".

Uno staff di Campioni del Mondo e le parole di Marcello Lippi

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Nella sua avventura sulla panchina dell'Italia, insieme a Gattuso ci saranno altri due compagni che hanno vissuto le notti magiche di Berlino nel 2006, Zambrotta e Perrotta, più Cesare Prandelli. E non solo: "Ho Bonucci nel mio staff e poi altri cinque componenti che lavorano da anni con me. Prandelli, Zambrotta e Perrotta ci daranno una mano insieme a Viscidi - dichiara Ringhio - Io col Napoli ho perso una Champions con 77 punti, col Milan non ci sono andato per un punto. Con l'Hajduk dopo 19 anni ci siamo giocati il campionato con una squadra imbottita di giovani. Dipende poi come vengono scritte le cose: poi solo una squadra vince il campionato, solo una vince. Poi però bisogna vedere il lavoro e come s'è lavorato, se la squadra è cresciuta o meno".

Marcello Lippi (Festival della Serie A)

Subito dopo la nomina come tecnico dell'Italia, l'ex centrocampista rossonero ha immediatamente ricevuto una chiamata da Marcello Lippi, l'artefice della vittoria del 2006: "Cosa ha detto non posso dirlo.. MI ha detto sei CT, capite dove voglio arrivare... (ca*** tuoi, ndr). Io spero di fare ciò che ha fatto Marcello: non dico alzare la Coppa al cielo, ma creare quell'alchimia nello spogliatoio. Spero di ricreare quel senso di appartenenza, voglio vedere giocatori che arrivano a Coverciano col sorriso, che stanno bene. Devo riuscire a interagire coi giocatori in maniera corretta, i tempi sono cambiati e bisogna essere bravi a entrare nella loro testa, nel modo giusto. Non pensare che loro devono cambiare, siamo noi a dovergli andare incontro".

Impostazione tattica e il caso Acerbi

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"Il nostro campionato dice che il 40% delle squadre giocano con la difesa a tre... Ma non è una questione di moduli - ha dichiarato Gattuso parlando di come sarà la sua Italia - dobbiamo mettere i giocatori al posto giusto, come differenza reti noi siamo a -1 e la Norvegia a +11. Dobbiamo mettere in campo una squadra a cui piace stare nella metà campo avversaria, poi i moduli trovano il tempo che trovano. La cosa più importante è come vogliamo stare in campo".

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Prima di chiudere la conferenza ha lasciato alcune dichiarazioni sul senso di appartenenza alla Nazionale, qualcosa che ultimamente è mancato a Francesco Acerbi, dato il suo rifiuto di prendere parte alle prime partite di qualificazione: "Bisogna anche vedere e capire perché un calciatore rifiuta la Nazionale. La prima cosa che ho chiesto al Presidente e a Buffon è che chi viene a Coverciano deve restarci anche se ha un problemino, c'è tutto per curarli." Su Acerbi: "Non ho parlato con lui. Acerbi sta dando al calcio, si è parlato tantissimo ma non è una problematica che ha toccato me. Da parte mia le scelte però sono diverse: nulla contro Acerbi ma non l'ho chiamato, anche se c'è rispetto e stima. Ho chiamato giocatori più giovani che in questo momento credo ci possano dare una mano".