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I primi giorni di Erik ten Hag al Bayer Leverkusen hanno già segnato una svolta netta rispetto alla gestione precedente. L’allenatore olandese, subentrato a Xabi Alonso, ha portato con sé un metodo molto più intenso, dettagliato e visivamente controllato, con l’obiettivo di consolidare il lavoro degli ultimi anni ma imprimendo un’identità tattica ancora più definita.
Erik ten Hag, manager del Manchester United, osserva prima della partita di finale di Emirates FA Cup tra Manchester City e Manchester United allo stadio di Wembley il 25 maggio 2024 a Londra, in Inghilterra. (Foto di Mike Hewitt/Getty Images)
Le sessioni guidate da ten Hag durano quasi due ore, un netto cambiamento rispetto ai 75 minuti a cui i giocatori erano abituati con Alonso.
Prima di scendere in campo, l’intera rosa si prepara sullo Speed Court della BayArena. A rendere ancora più meticoloso il lavoro c’è una novità evidente: un drone vola costantemente sopra il campo, registrando ogni esercizio da una prospettiva aerea.
Questo accade nonostante il centro sportivo sia già dotato di un sistema di videocamere fisse. Le riprese vengono poi analizzate direttamente con i giocatori, grazie a uno schermo montato su un furgone a bordo campo.
Ten Hag ha chiarito subito le sue regole: vietati i passaggi di tacco, se un giocatore usa questo gesto tecnico, viene considerato automaticamente un errore e un possesso perso. Nei giochi su campo ridotto, si affrontano tre squadre contemporaneamente, con lo scopo di aumentare velocità e pressione. Chi perde fa dieci flessioni al termine di ogni blocco. Jonas Hofmann ha spiegato: “Il mister ha detto di voler costruire sul lavoro fatto da Xabi, ma con idee molto chiare e principi nuovi. Stiamo cercando di assimilarli il più in fretta possibile”.
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