derbyderbyderby calcio estero Scene di terrore in Sud America, guerra sugli spalti durante Independiente-Universidad de Chile

COPA SUDAMERICANA

Scene di terrore in Sud America, guerra sugli spalti durante Independiente-Universidad de Chile

Filippo Montoli
Filippo Montoli

Nelle ultime settimane si sono susseguiti episodi di violenza in Sud America nel contesto di partite di calcio. Quello che è successo nella notte di giovedì 21 agosto tra Independiente e U de Chile, però, trova difficilmente spiegazioni e termini di confronto. La partita, valida per gli Ottavi di Finale della Copa Sudamericana, si è iniziata a scaldare sugli spalti già nel primo tempo. I tifosi ospiti, posizionati sopra quelli di casa, hanno cominciato a tirare oggetti agli avversari. L'intervento dello speaker dello stadio per invitare i supporter della U de Chile a cessare il lancio di oggetti ha sortito l'effetto opposto. Da quel momento è cominciata l'escalation.

Gli scontri tra Independiente e U de Chile

I primi feriti sono tra il pubblico di casa, colpiti da ogni tipo di oggetto, comprese pietre, bastoni e bombe carta. L'arbitro è costretto così a sospendere il gioco a inizio della ripresa. Il pubblico viene informato che la condizione per ricominciare è l'abbandono da parte dei tifosi ospiti dello stadio. E così succede a un certo punto, ma questo innesca gli episodi più gravi della serata. I tifosi di casa hanno aspettato che nel settore ospiti rimanessero poche decine di persone per dare inizio a una vera e propria repressione. Molti invadono la tribuna e colpiscono con brutalità i pochi rimasti. Alcuni vengono pugnalati, mentre una persona è addirittura scagliata nel vuoto oltre la recinzione.

Solo a quel punto è intervenuta la Polizia che ha arrestato più di trecento persone tra i tifosi cileni. Nella confusione si è parlato solo di feriti, quindi nessuno dovrebbe aver perso la vita. Ai pochi tifosi ospiti rimasti nel settore sono stati anche strappati i vestiti e appesi sulle recinzioni attorno al campo da gioco come dei veri e propri trofei di guerra.