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Thierry Henry: “Non riuscivo nemmeno a piegare un ginocchio la sera in cui ho vinto la Champions League…”

ROME - MAY 27:  Lionel Messi of Barcelona celebrates with his team mate Thierry Henry after Messi scored the second goal for Barcelona during the UEFA Champions League Final match between Barcelona and Manchester United at the Stadio Olimpico on May 27, 2009 in Rome, Italy.  (Photo by Jasper Juinen/Getty Images)

L’ex attaccante di Arsenal e Barcellona, oggi tecnico del Montreal di Saputo, racconta la finale Champions 2009 giocata grazie a una bugia e svela il miglior compagno di squadra mancato, col quale lavora anche in tv

Davide Capano

Thierry Henry ha svelato a uefa.com dei retroscena sulla finale di Champions League vinta col Barcellona contro il Manchester United, a Roma nel 2009. “Era il compleanno di mia figlia – ha ricordato il francese –, il 27 maggio. Non avevo mai vinto la Champions League. Non riuscivo a piegare il ginocchio. Non riuscivo a scattare bene. Stessa cosa per Iniesta che aveva un problema alla coscia e non riusciva a fare scatti. Mi chiedevano: ‘Stai bene?’ Io dicevo: ‘Sì, certo che sto bene’. Non avrei mai detto: ‘Non sto bene’. Eravamo tutti infortunati, ci mancavano dei giocatori, ma quando hai la palla (col tiki-taka), non devi correre”.

Poi ha aggiunto: “Il modo in cui il Barça gioca è incredibile, perché con quel sistema si fa la differenza. Se sei in forma, è un 6-0, se non sei in forma farai comunque la differenza, perché avrai il possesso. Ero al settimo cielo (quando abbiamo vinto). Mi sentivo finalmente completo ed è stata una specie di fine per me. Ho continuato a giocare perché i Mondiali erano nel 2010 e il mio allenatore della nazionale mi aveva detto: ‘Thierry, non puoi andartene così’. Ma se i Mondiali non fossero stati subito dopo, penso che sarei andato alla MLS molto prima”.

Il tecnico di quel Barcellona era un certo Pep Guardiola. Henry, invece, attualmente allena il Montreal Impact di Joey Saputo nella Major League Soccer e nel gruppo C del torneo di riapertura della MLS sfiderà Toronto nel derby canadese, New England Revolution (la squadra di Boston) e D.C. United (team del fratello di Higuaín).

Tití, inoltre, ha confidato chi sia stato il miglior calciatore con cui non ha mai giocato: “Michael Laudrup: semplice. Una delle cose più importanti nel calcio è il passaggio. È come un dono che si condivide con la propria squadra. E per me, nella storia, non c’è nessuno migliore di Michael Laudrup nei passaggi. Semplice. Mi sarebbe piaciuto essere il destinatario dei suoi passaggi, perché con lui bastava correre... e io in questo non avevo problemi!Adesso lavoro con Michael Laudrup in TV e devo ammettere che Dio gli ha fatto dei magnifici doni: pare avere ancora 28 anni, sembra un attore hollywoodiano e ha tutti i capelli in testa. A volte mi viene dadirgli: ‘Non è giusto!’. Penso che sia molto stimato tra i giocatori ma il mondo del calcio non gli ha dato il riconoscimento che meritava. Andrés Iniesta si è ispirato a lui. ‘La Croqueta’ (una finta) è di Laudrup, non di Iniesta. Per quanto ami Andrés, è di Laudrup”.

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