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L’Inter ha scritto pagine memorabili nelle coppe europee, ma non sono mancate le giornate buie. Tra vittorie prestigiose, pareggi di carattere e sconfitte da cancellare, i nerazzurri hanno costruito un rapporto complesso con le squadre dell’Est Europa. Numeri alla mano, il bilancio complessivo resta positivo, ma dietro ai dati si nascondono sfide cariche di significato storico e sportivo, tra ricordi di gloria e ferite mai dimenticate.
Contro le formazioni rumene, l’Inter ha raccolto 12 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Eppure, quelle due cadute pesano: entrambe firmate Dinamo Bucarest, una nella Coppa dei Campioni 1965-66 e l’altra in Coppa UEFA 1981-82. Momenti che hanno lasciato l’amaro in bocca, ma che non hanno impedito ai nerazzurri di costruire un bilancio positivo con le squadre di Bucarest e dintorni.
Il duello con le squadre russe è stato lungo e combattuto. I numeri parlano di 12 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte. Le battute d’arresto più dolorose sono arrivate in epoca moderna: contro la Lokomotiv Mosca nella Champions League 2003-04, contro il CSKA Mosca nella stagione 2011-12 e ancora in Europa League 2012-13. Sfide dure, giocate spesso in condizioni climatiche proibitive, che hanno arricchito la storia europea dell’Inter di episodi intensi e non sempre felici.
Con i club cechi, l’Inter ha un bilancio che recita 5 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Un cammino che ha visto protagoniste soprattutto Sparta Praga e Slavia Praga. Con lo Sparta, i nerazzurri si sono incrociati nell’Europa League 2016-17, mentre lo Slavia evoca memorie ben più lontane e molto più amare.
È impossibile dimenticare quel 9-0 del luglio 1938 contro lo Slavia Praga: la sconfitta più pesante della storia dell’Inter in Europa. Una disfatta che ha un valore che va oltre lo sport, incrociandosi con un’epoca drammatica per l’Europa intera.
Le sfide contro le squadre ucraine raccontano di grande equilibrio: 7 vittorie e 6 pareggi, senza sconfitte di rilievo. Una costanza che testimonia la solidità nerazzurra di fronte a club come Shakhtar Donetsk e Dinamo Kiev, avversari tosti ma quasi mai capaci di imporre la propria supremazia.
Contro le formazioni slovacche, l’Inter ha giocato poco, ma il bilancio resta positivo: 3 vittorie e una sconfitta, quella rimediata contro lo Slovan Bratislava nella Coppa delle Coppe 1982-83. Un episodio isolato, ma che resta comunque negli archivi europei dei nerazzurri.
Il capitolo più clamoroso di questa lunga storia si scrisse l’11 luglio 1938, ai quarti della Coppa dell’Europa Centrale, antesignana della Mitropa Cup. Al vecchio stadio Letná di Praga andò però in scena un incubo. Lo Slavia Praga travolse i nerazzurri 9-0, trascinato dal leggendario Josef “Pepi” Bican, uno dei tre bomber più prolifici della storia del calcio insieme a Messi e Cristiano Ronaldo. Quel giorno segnò quattro gol, mentre Václav Horák e Rudolf Vytlačil ne misero a segno due ciascuno, completati da una rete di Vojtěch Bradáč.
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