IL SOGNO IN PIENO OCEANO PACIFICO

Unico Paese al mondo senza una nazionale di calcio, il sogno delle Isole Marshall è ora realizzabile

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Piccola nazione di cinque isole, 29 atolli e circa 60.000 abitanti. In pieno Oceano Pacifico, il sogno è non essere più l'unico paese al mondo a non avere una propria nazionale di calcio. Il progetto della federazione locale è partito...
Sergio Pace
Sergio Pace Redattore 

Il calcio: un fenomeno non solo sportivo, ma anche sociale e culturale. Una grande metafora della società contemporanea. Il calcio è praticato e vissuto a qualsiasi latitudine. Ogni Paese del mondo ha una propria nazionale di calcio che rappresentare l'identità e la passione di un popolo. Tranne alle Isole Marshall, stato sovrano solo dal 1986, che adesso vuole realizzare il sogno di far parte dell'Oceania Football Confederation e della FIFA.

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La storia delle Isole Marshall 

Si tira un calcio al pallone anche in pieno Oceano Pacifico. Le Isole Marshall sono un gruppo di atolli e isole, occupato dagli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, diventandone successivamente una base per i test nucleari americani (se ne contano ben 66 tra il 1946 e il 1958).

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Le Isole Marshall sono diventate stato sovrano solo nel 1986, entrato a far parte delle Nazioni Unite nel 1991. La superficie è di appena 181,3 km². Lo stato, poco a nord dell'equatore, è minuscolo (cinque isole e 29 atolli corallini, più di 3.000 miglia al largo della costa nord-orientale dell'Australia), ma il sogno degli abitanti e del movimento calcistico locale è grande: entrare a far parte delle qualificazioni per la Coppa del Mondo.

Il sogno delle Isole Marshall: avere una nazionale di calcio

Le Isole Marshall vogliono essere parte integrante del calcio mondiale, e forse qualcosa si sta muovendo in questo senso. Lo spiega bene Lloyd Owers, 34enne allenatore con un passato da scout al Mansfield Town in League Two e direttore tecnico delle Isole Marshall dal dicembre 2022: "Tutto è iniziato tramite e-mail, poi è diventato più facile parlare via WhatsApp a causa della differenza di fuso orario. Poi sono arrivato al punto in cui mi è stato chiesto di mettere insieme una proposta insieme alla mia filosofia su come vedevo la crescita del gioco nel Paese".

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Continua Lloyd: "A livello personale è stata l'opportunità di far parte di qualcosa di così grande: l'unico Stato al mondo senza una squadra nazionale. La federazione vuole far parte dell'Oceania Football Confederation, ma vuole anche diventare un membro della FIFA. Non si vuole solo giocare contro le nazionali, c'è la voglia di far parte di un programma più grande. Sappiamo che vogliamo far parte delle qualificazioni alla Coppa del Mondo. Vogliamo far parte del campionato OFC, l'obiettivo è quello di entrare a far parte del calcio tradizionale". Conclude Owers: "Penso che tra 10 anni, se continuiamo nel modo in cui la federazione vuole portare avanti i propri obiettivi e le proprie ambizioni, non c'è motivo per cui ciò non accada".

Il piano della federazione locale è serio ed è stata già rilasciata la prima maglia ufficiale della squadra. Adesso si spera che questa divisa possa essere indossata dai giocatori della Nazionale delle Isole Marshall a partire dall'estate 2024. L'obiettivo di questo minuscolo stato in pieno Oceano Pacifico è lodevole. E lo è ancor di più perché qui, con la costituzione della propria nazionale di calcio, vorrebbero che si prestasse maggiormente attenzione ai pericoli derivanti dal cambiamento climatico (uno su tutti l'innalzamento del livello del mare).

Insomma, alle Isole Marshall il sogno andrà coltivato gradatamente ma con piena determinazione. Il percorso sarà tortuoso e complesso, ma il futuro è ora. Una Nazionale di calcio che rappresenti le Isole Marshall è un progetto realizzabile.

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