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Il caso Rabiot continua a scuotere il Marsiglia. Dopo la lite tra Adrien Rabiot e Jonathan Rowe nello spogliatoio, seguita alla sconfitta contro il Rennes, le dichiarazioni della dirigenza hanno innescato nuove tensioni. Pablo Longoria, presidente dell’OM, e il direttore sportivo Mehdi Benatia hanno parlato di “violenza inaudita”, giustificando così la decisione di mettere il centrocampista francese sulla lista dei trasferimenti.
Ma Véronique Rabiot, madre e agente del giocatore, è intervenuta giovedì ai microfoni di RTL per difendere suo figlio e lanciare un durissimo attacco alla società: “Il presidente e il direttore sportivo indossano un abito troppo grande per loro, non sono al loro posto”.
Secondo Véronique Rabiot, la versione della dirigenza marsigliese sarebbe una costruzione finalizzata a liberarsi di Adrien e ottenere un guadagno economico dal suo trasferimento negli ultimi giorni di mercato. “Lo dico io: sì, stanno mentendo. È sempre una questione di soldi. Si inventano che non è coinvolto, ma questa è una bugia. Si parla di multe, di ritardi… È patetico”, ha dichiarato.
Ha poi ricordato episodi passati che, a suo avviso, minano la credibilità degli attuali dirigenti: “Longoria la scorsa stagione urlava ‘corruzione!’ davanti alle telecamere, Benatia è stato sospeso per tensioni con gli arbitri. Chi non rispetta il club?”.
Le parole più dure sono state però riservate al profilo gestionale di Longoria e Benatia: “Sono consumati dal loro orgoglio e dal loro ego smisurato. Hanno preso una decisione folle che destabilizza la squadra e la mette in difficoltà. Non hanno la visione e la lucidità necessarie per ricoprire quei ruoli, incapaci di controllare le loro emozioni”.
Secondo la made e agente, l’esclusione del figlio Adrien non risponde a logiche sportive, ma a una strategia di potere interna, che rischia di minare la stabilità dello spogliatoio.
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