Premier League

Wayne Rooney si esprime su Hojlund: “Ho molta fiducia in lui, ma deve fare gol”

Wayne Rooney
Dopo 20 partite senza fare gol, la leggenda dei Red Devils crede ancora nelle capacità dell'attaccante danese
Federico Grimaldi

L'ex attaccante del Manchester United si è espresso sul lungo periodo di digiuno da goal dell'attaccante danese. L'ultima rete di Hojlund, con la maglia dei Red Devils, risale al 12 dicembre, giorno in cui mise a segno il gol del vantaggio contro il Plzen in Europa League. Da lì, venti partite senza trovare la via della rete.

"Deve lavorare sodo"

—  

Dopo questo lungo periodo di astinenza, non poteva mancare il consiglio di uno dei giocatori più importanti della storia dello United. Rooney ha tenuto ad esprimere il suo pensiero e a dare all'attaccante, un barlume di speranze, al quale attaccarsi: "Ho fiducia in lui. È un bravo giocatore che lavora duro, il che è molto importante. Ha bisogno anche di un pizzico di fortuna, ma quando troverà il primo gol, ne  seguiranno altri".

"La cosa migliore che Hojlund possa fare è giocare semplice, senza strafare. Correre nell'area di rigore è la cosa più facile che ci sia. Quando non hai fiducia in te stesso, devi assicurarti di entrare in area e metterti in una posizione in cui puoi segnare, quindi sotto questo aspetto, può e deve migliorare. "Stiamo ancora aspettando di vedere il vero Hojlund, ma è importante sottolineare che l'intera squadra non è stata al meglio. Mi dispiace per lui da questo punto di vista perché, nove volte su dieci, gli attaccanti si affidano ai loro compagni di squadra per trovare il gol."

Wayne Rooney has faith in Rasmus Hojlund 💫#MOTD2#BBCFootballpic.twitter.com/0J9IeL3h1L

— BBC Sport (@BBCSport) March 9, 2025

Manchester United, "72 milioni" di motivi per credere in Hojlund

—  

Non è la prima volta che si parla di una scelta sbagliata da parte dello United. La squadra rossa di Manchester sta navigando in una tempesta senza fine. Sono giorni, mesi, anni bui per i tifosi, che ormai sono abituati alla mediocrità. Tutto si può dire a questo team, tranne che non ci sia la forza di volontà di voltare pagina. I tanti milioni spesi sul mercato, i cambi allenatori sono tutti segnali di una squadra che vuole tornare ai piani alti, ma sembra che ogni scelta sia sbagliata. Se, per l'allenatore ci vorrà tempo, visto il poco tempo che ha avuto fino a qui Amorim, non possiamo non parlare dei vari acquisti, esosi, negli ultimi anni. Nella fattispecie, quello dell'attaccante danese. Ben 72 milioni di sterline, un investimento che non tutte le squadre possono permettersi.

Fino ad ora, Hojlund non sembra aver mantenuto le aspettative. I tifosi, il club, si aspettavano di più, da un ragazzo, che preannunciava un futuro d'oro. Ma, non si possono addossare tutte le colpe al giocatore. Bisogna anche fare un mea culpa sugli obiettivi di mercato e sulla pressione che a Manchester si avverte. Una prova lampante è il brasiliano Antony. Più di un anno, schermato dalla critica inglese per le opache prestazione messe in atto, sta avendo ora la sua rivincita con il Betis. Eppure, sta in Spagna da poco più di due mesi. Forse, è il sistema United che sta sbagliando, che sta lasciando i giocatori nella disperazione più totale. Hojlund ha le sue colpe, ma sta crescendo in un ambiente, che tutt'ora è malato, e che non aiuta i giocatori, specialmente quelli che vengono con le maggiori aspettative, e che, molte volte, non riescono a mantenere.

Wayne Rooney si esprime su Hojlund: “Ho molta fiducia in lui, ma deve fare gol”- immagine 2

Hojlund, dalla favola Dea all'inferno dello United

—  

Un anno fantastico, che ha portato alle luci della ribalta il giovane attaccante danese. La stagione calcistica in Serie A con la maglia dell'Atalanta è stata da trampolino di lancio per i club più forti del pianeta. Lì, Hojlund, ha vissuto la sua migliore annata da quando è nei professionisti. Ciò che aveva incantato, era la sua facilità nella progressione e nella potenza dei colpi. Una vera e propria macchina da gol. Tanto, da farsi apprezzare da tutta Europa. La chiamata non è tardata ad arrivare e, nonostante la voglia della Dea di tenerlo, erano troppi 70 milioni per rifiutare.

Ma valeva quella cifra? Dopo quasi due anni, possiamo dire con certezza, che non valeva tutti quei soldi, ma sicuramente non è nemmeno questo, il giocatore che stiamo vedendo. Per essere più precisi, Hojlund sta vivendo un periodo buio, dal quale non riesce ad uscire. A Manchester, non ha ancora trovato il suo vero io e forse è per questo, che non riesce ad esprimersi come vorrebbe. All'Atalanta aveva trovato la sua dimensione, sarà per la facilità del gioco di Gasperini, oppure per la poca pressione, ma a Bergamo si era intravisto un giocatore con alto ed altro potenziale.

Questo non è svanito, ma dovrà lavorare e tanto, forse sul lato mentale, se vuole tornare a far riecheggiare il suo nome nel panorama internazionale. Lo United ha bisogno di ritrovare il vero Hojlund e il danese ha bisogno di qualcuno che creda in lui. Non sappiamo se questo matrimonio sia già ai titoli di coda, ma finché c'è tempo, i due dovranno lavorare sodo per far si che ci sia armonia da entrambe le parti e riportare lo United e il danese, dove meritano di essere.

Hojlund