L’ultima partita Scudetto prima dello sprint finale: il derby Atalanta-Inter
Gian Piero Gasperini (Atalanta) e Simone Inzaghi (Inter) (Foto di Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)
Gli uomini di Simone Inzaghi in casa della squadra di Giampiero Gasperini: in palio ci sono tre punti pesantissimi per la corsa al tricolore.
Samuele Amato
Una Serie A così non si vedeva da tempo. Combattuta punto per punto, partita dopo partita, il campionato italiano vede il vertice con tre squadre che stanno dando il massimo per la conquista del tricolore. A dieci giornate dalla fine, la classifica recita: Inter prima a 61 punti, Napoli secondo a 60 punti e Atalanta terza a 58 punti. Il prossimo appuntamento che tifosi e appassionati stanno aspettando è proprio una sfida Scudetto, l'ultima in realtà dell'attuale campionato. Una partita a tinte nerazzurre, tra Bergamo e Milano: Atalanta-Inter.
Tricolore-nerazzurro: un derby stellare
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Nell'ultimo decennio calcistico, la sfida tra i nerazzurri lombardi è diventata un classico del campionato italiano. Ma un incrocio in cui la posta in palio sono tre punti fondamentali per il titolo tra Dea e Biscione è un inedito. Colori, regione e ora anche un obiettivo in comune: lo Scudetto.
In Atalanta-Inter tre punti fondamentali, che equivalgono anche alla distanza tra le due squadre. Tra la terza e la prima della classifica, ci sta il Napoli di Antonio Conte - il quale, dopo aver affrontato la trasferta di Venezia, sarà spettatore interessato del derby lombardo. Un'occasione per rinnovare la rivalità tra le due compagini: sia per il titolo in palio che per i traguardi raggiunti nelle ultime stagioni.
L'Atalanta di Giampiero Gasperini sta tenendo il passo delle altre due rivali, confermando il suo status di big del campionato italiano. Soprattutto dopo la vittoria in Europa League della scorsa stagione: uno storico trionfo per 3 a 0 in finale contro il Bayer Leverkusen (campione di Germania). Qualche delusione in quest'annata è arrivata, come l'eliminazione in Coppa Italia contro il Bologna e la sorprendente sconfitta contro il Club Brugge ai play-off di Champions League. Risultati opposti al cammino in Serie A, dove la Dea è reduce da un 4 a 0 in casa della Juventus.
Dall'altro lato, c'è la squadra da battere. L'Inter di Simone Inzaghi, dopo il dominio in campionato dello scorso anno, culminato nella Seconda stella nel derby milanese del 22 aprile, si ritrova a fronteggiare tre competizioni. I Campioni d'Italia in carica hanno superato la fase a campionato della Champions dietro a Liverpool, Barcellona ed Arsenal nella classifica generale; passando, poi, agevolmente anche il turno degli ottavi contro il Feyenoord. In campionato, invece, qualche passo falso, soprattutto negli scontri diretti.
Tra provincia e grande metropoli
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Un incrocio che, oltre per il peso di questa campionato, porta con sé tutte le sensazione di un derby tra capoluogo di provincia e la grande metropoli. Infatti, Atalanta e Inter rappresentano due modi diversi di vivere il calcio - punti di vista che emergono nella visione dei tifosi delle due squadre.
I supporters atalantini sono legati principalmente al territorio bergamasco e alla provincia. Una città dal fascino storico che affonda le radici agli albori dell'età medievale e che ha avuto sempre un ruolo centrale negli eventi dell'Italia settentrionale e dell'Unità (non a caso, viene soprannominata la "città dei Mille"). A livello calcistico, l'Atalanta rappresenta un fiore all'occhiello dello sport che pulsa in contesti cittadini "secondari".
Per l'Inter, la questione è diversa. Il tifo per l'Internazionale, come suggerisce il nome, ha una radice più cosmopolita - così come la città che rappresenta: Milano. Il capoluogo lombardo è centro nevralgico dell'economia e della cultura contemporanea del Paese. Una città in cui la storia si lega allo sviluppo industriale e moderno che accerchia la Madonnina sul Duomo - a cui bisogna aggiungere l'eccellenza raggiunta anche nello sport, tra Milan e Inter.
Dunque, sembra inevitabile mettere in netta contrapposizione le due tifoserie che condividono il nerazzurro. Una rivalità tra due città che si è anche accesa più e più volte fuori dal campo e sugli spalti. Nel 2016, proprio al termine di Atalanta-Inter, ben dieci tifosi della Dea (di cui un tedesco ultrà dell'Eintracht Frankfurt) sono stati arrestati per l'aggressione ad un pullman di tifosi interisti.
Non una novità, anche se l'immagine più famosa di questa rivalità è quella del motorino. Nel 2001, in occasione della sfida tutta in nerazzurro, dal secondo anello verde di San Siro è stato lanciato un motorino appartenente ad un tifoso bergamasco (secondo alcune versioni si pensa fosse di un capo ultrà). Una scena folle che è rimasta nell'immaginario collettivo di questo sport e che rappresenta una delle tante colluttazioni extra-campo tra le frange più estremiste dei tifosi.
Atalanta-Inter: scontri diretti e precedenti
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Nei big match, l'Inter non ha mostrato la ferocia a cui aveva abituato la scorsa stagione. Sui 36 punti disponibili negli scontri diretti giocati, i nerazzurri di Inzaghi ne hanno raccolti solo 17 con quattro vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte. Non solo un bottino amaro, ma anche partite in cui le prestazioni della prima della classe e campione in carica non sono state delle migliori.
Un bilancio più positivo rispetto alla formazione interista per l'Atalanta. La Dea di Gasp ha totalizzato 18 punti a fronte dei 30 disponibili: gli ultimi tre arrivati nella vittoria contro la Juventus nella 27esima giornata di Serie A. Per i bergamaschi si contano cinque vittorie, tre pareggi e due sconfitte; quest'ultime due arrivate proprio contro il Napoli e l'Inter.
C'è anche un dato che condanna i nerazzurri di Bergamo. Gli incroci di Atalanta-Inter pendono storicamente sul versante meneghino e su più piani. In primo luogo, la Dea ha perso le ultime sette partite consecutive contro il Biscione - dal 13 novembre 2022, Inzaghi detiene una striscia di vittorie ai danni di Gasp (tenendo conto di tutte le competizioni). Attenzione anche al trend negativo di questa stagione dell'Atalanta, la quale ha trovato la vittoria in casa solo in un'occasione nel 2025 tra tutte le competizioni: poi quattro pareggi e due sconfitte.
Inoltre, i bergamaschi non segnano ai meneghini da tre partite (i due 4 a 0 consecutivi a San Siro e il 2 a 0 in Supercoppa italiana). Si tratta a tutti gli effetti di un tabù per Gasperini e la sua squadra. La Dea non vince dal 4 a 1 del novembre 2018: in quell'occasione, sulla panchina dell'Inter sedeva ancora Luciano Spalletti. Da lì in poi cinque pareggi e nove successi per gli interisti: Inzaghi, quindi, sembra essere a tutti gli effetti la bestia nera atalantina.
Atalanta-Inter sarà anche un match che ha una storia attuale, non solo per lo Scudetto che si contenderanno fino alla fine insieme al Napoli. Mentre i partenopei di Conte possono vantare della miglior difesa del campionato (solo 23 reti subite), Gasp e Inzaghi si contendono anche il titolo di miglior attacco.
Entrambe le compagini nerazzurre contano 63 gol in campionato: i bergamaschi possono vantare del momentaneo capocannoniere della Serie A, Mateo Retegui (22 gol), che sembra non fermarsi più; i milanesi hanno una vera cooperativa del gol, distribuendo realizzazioni tra tutti i reparti (con Lautaro Martinez che si è sbloccato a metà della stagione).
Meglio però la Dea con la difesa, anche se di un solo gol di scarto. Infatti, l'Atalanta ha la terza miglior difesa con 26 reti subite (la seconda è la Juventus con 25); mentre l'Inter è la quarta difesa del campionato con 27 gol subiti. Pertanto, anche le differenze reti vanno a favore dei bergamaschi: Atalanta con +37 (la migliore in Serie A) e Inter con + 36 (la seconda).