L'analisi

Bologna-Napoli, che rimpianti: un’altra prova di maturità a metà per gli azzurri

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Focus sulle motivazioni del rendimento altalenante azzurro
Alessia Bartiromo

Nulla è cambiato in vetta alla classifica di serie A dopo Bologna-Napoli, che ha chiuso con i fuochi d'artificio la 31° giornata. Eppure, i tifosi azzurri ci avevano sperato con tutte le loro forze. I risultati del weekend avevano aperto una possibilità incredibile per i ragazzi di Conte, che tra volontà e obiettivo perseguito si ritrovavano sulla propria strada una delle peggiori antagoniste che potesse incontrare in questo momento: Orsolini e compagni.

Tra le squadre più in forma insieme alla Roma, il Bologna gioca benissimo a calcio ma soprattutto non ha paura di nessuno, palesando la propria identità da inizio a fine partita. Caratteristiche che i partenopei sulla carta non soffrono ma che mettono puntualmente sotto i riflettori alcuni limiti che stanno palesando, con un'estrema difficoltà di reazione nei secondi tempi.

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La gestione dell'emergenza nel pre gara di Bologna-Napoli

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Quello che sarebbe dovuto essere un turno molto impegnativo soltanto per il Napoli, si è trasformato in una vera e propria carneficina per le prime della classe. L'Atalanta crolla di misura tra le mura amiche contro la Lazio e l'Inter non va oltre il rocambolesco pari al cospetto di un Parma invischiato nella lotta salvezza. Una conferma che niente è come sembra in questa stagione e che anche le gare che sulla carta possono sembrare più abbordabili, si trasformano in vere e proprie trappole.

Si apre così uno scenario inaspettato per gli azzurri, chiamati ancora di più alla prova di forza in Bologna-Napoli. Serve una vittoria per avvicinarsi all'Inter e provare quanto prima il tanto agognato sorpasso. Ovviamente l'impresa non è delle più semplici e il destino ci mette anche del suo a complicare la situazione all'ombra del Vesuvio. Poco prima della gara, danno forfait per un brutto attacco influenzale sia Meret che Buongiorno, perni inamovibili del reparto arretrato, sostituiti però in maniera impeccabile da Scuffet e Juan Jesus.

Oggi scendiamo in campo così 💪

— Official SSC Napoli (@sscnapoli) April 7, 2025

Dottor Jekyll e Mister Hyde, le incognite tra primo e secondo tempo

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Per affrontare l'incredibile palleggio del Bologna, Conte conferma il 4-3-3 con Anguissa, preferendolo a Gilmour per concedersi un maggiore sfondamento. Una scelta che ripaga con un primo tempo importante e il numero 99 che va persino in gol. Un coast to coast in solitaria incredibile da centrocampo, superando in dribbling anche Skorupski e non sbagliando il tap-in finale. Ci si aspettava che la squadra azzurra premesse il piede sull'acceleratore per annichilire i felsinei e invece nel secondo tempo la musica è totalmente cambiata.

Politano e compagni sono crollati, concedendo campo e spazio alle iniziative offensive del Bologna, che ha terminato il match con un ruolino di marcia incredibile. Ben 12 tiri totali contro i 6 azzurri, 370 passaggi riusciti contro i 214 degli ospiti e 65 attacchi pericolosi al cospetto dei 25 di Lukaku e soci. Il goal subìto di tacco da Ndoye al 64' non è solo una splendida prodezza balistica ma è figlio del Napoli che si è totalmente abbassato lasciando campo, palleggio e fantasia a un Bologna che ha cercato in ogni modo di fare risultato, sfiorando persino la vittoria nel finale. Beffa evitata per gli azzurri ma campanelli d'allarme che restano ben presenti per il prosieguo della stagione.

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Questione di mercato o di scelte in Bologna-Napoli?

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La domanda da un milione di dollari in casa Napoli quindi resta sempre la stessa: a cosa è dovuto il continuo crollo nei secondi tempi? Lo si è visto contro il Milan al Maradona, al cospetto del Bologna e anche nella trasferta contro il Venezia. Gli aspetti da valutare sono vari, in primis la condizione fisica di molti azzurri. Il rientrante Neres non è in forma, con una prestazione fortemente sotto le aspettative e le continue defezioni non permettono di poter schierare la formazione tipo da tempo. Anche le scelte in panchina sono contate e spesso obbligate, con numerose pedine ritenute dallo staff tecnico non pronte. Tra queste Okafor, impiegato a Venezia persino da seconda punta e non preso in considerazione per un supporto nei finali di match né contro il Milan, né contro il Bologna.

Ne deriva che i cambi sono spesso tardivi, cercando di non alterare un equilibrio difensivo che anche nei momenti di difficoltà consente al Napoli di portare a casa un risultato positivo. Ne paga spesso le spese Politano, chiamato agli straordinari con una doppia fase che gli porta via tantissime energie, arrivando con il fiato corto in avvio ripresa. Una problematica che investe esclusivamente il modo di intendere il ruolo datogli da Conte, vero equilibratore tattico tra i reparti. Non avendo un giusto rincalzo a disposizione, lo stesso tecnico ritarda la sua uscita dal campo, lasciando spesso il Napoli in debito di ossigeno. Pecca del mercato di gennaio? Assolutamente sì, come espresso dal mea culpa del direttore sportivo Manna su alcune operazioni importanti non completate.

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Bicchiere mezzo pieno vs bicchiere mezzo vuoto

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Il pareggio di Bologna-Napoli va visto come una chance persa per gli azzurri o come un turno difficile di campionato superato senza ferite? Entrambe le risposte potrebbero essere giuste e veritiere. Avvicinarsi all'Inter avrebbe rappresentato una spinta importante, considerando che Dimarco e compagni stasera sono impegnati in Champions League e che nel prossimo match di serie A affronteranno proprio il Bologna delle meraviglie. Al contempo nulla è ancora perso per la squadra di Conte. Il calendario resta agevole, con la possibilità di sfruttare le prossime chances di aggancio che sicuramente si ripresenteranno sul cammino.

Se i tifosi sono rammaricati dalla vittoria non acquisita dal Napoli e dal crollo nel secondo tempo, l'analisi del momento porta a vedere il pari del Dall'Ara come un bicchiere mezzo pieno. Con l'idea che Conte possa recuperare per la gara del prossimo lunedì al Maradona contro l'Empoli sia Meret che Buongiorno, potrebbe prendere il via un filotto positivo per gli azzurri, pronti a sfruttare un nuovo passo falso dei nerazzurri. Missione difficile ma non impossibile e sarebbe un peccato non crederci a sufficienza fino alla fine del campionato, parola di Conte qualche settimana fa in conferenza stampa.

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