Ciccio Caputo ricorda la sua prima convocazione in Nazionale, l'Europeo sfiorato e affronta l'annosa questione del numero 9.
Non è sicuramente il migliore dei periodi per la Nazionale italiana, che sta provando lentamente a risalire dopo alcune annate piuttosto buie. Tra le questioni principali c'è anche quella del numero 9, una maglia pesante che da troppi anni non trova un vero proprietario. Nel corso dell'intervista rilasciata a NetBetNews, ha parlato dell'argomento anche Ciccio Caputo, ex attaccante proprio della nazionale.
Nazionale, Caputo promuove Kean: "Mi ha impressionato"
—
"Negli ultimi anni abbiamo fatto un po' fatica se parliamo di numeri 9, anche perché se ricordiamo i numeri 9 di qualche tempo fa, parliamo di Toni, Inzaghi, Gilardino, gente che comunque ne ha fatti di gol. E hanno fatto una carriera molto importante. Sicuramente attualmente abbiamo giocatori giovani, giocatori di prospettiva che devono ancora dare tanto e dimostrare tanto. Però, vedendo l'ultima partita che hanno fatto con la Germania, Kean mi ha impressionato. L'ho visto con un piglio diverso, un giocatore cambiato, cresciuto. Questo può essere molto importante per l'Italia.
Poi io conosco benissimo Raspadori, perché abbiamo giocato insieme al Sassuolo. Lui veramente faceva il mio vice, diciamo così. Quando io ho avuto il problema alla schiena che mi ha costretto a saltare Euro 2020, hanno chiamato lui a posto mio perché era praticamente il mio vice. È un giocatore che può far bene, può far tanto bene. Lui ha solo bisogno di giocare. Non è un vero nove, non è uno che magari ti fa 20 gol a campionato, però è uno che incide tanto".
Caputo ricorda la prima convocazione in Nazionale
—
"Io non me l'aspettavo, sinceramente non me l'aspettavo. In tanti addetti ai lavori spingevano per la convocazione. Dicevano ‘Ciccio merita, Ciccio deve avere l'occasione’. Però, a 33 anni e mezzo sogni con i piedi per terra, anche perché c'erano tanti altri giocatori davanti a me e pensavo non potesse mai accadere. Invece è successo, è arrivata la chiamata, ed è stata un'emozione unica.
È stata un'esperienza bellissima, perché comunque ho fatto più di una convocazione, ho fatto anche gol all’esordio in nazionale a Firenze. Quindi ringrazierò sempre mister Mancini, perché mi ha dato un'occasione unica per chi fa questo lavoro, perché penso che sia il massimo per tutti indossare la maglia della propria nazione".