Revocata la sanzione da 4 milioni alla Federazione calcistica italiana, respinte le accuse dell'Antitrust su presunte irregolarità nelle competizioni giovanili
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha annullato la maximulta di oltre 4 milioni di euro imposta dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) alla Federazione Italiana Giuoco Calcio nel giugno scorso. L'Antitrust aveva accusato la di abuso di posizione dominante nell'organizzazione delle competizioni calcistiche giovanili agonistiche, ritenendo che la Federazione avesse limitato l'attività degli Enti di Promozione Sportiva (Eps) nei tornei amatoriali.
L'indagine dell'Agcm era scaturita da una segnalazione di un Eps che denunciava presunte pratiche anticoncorrenziali della Federcalcio, mirate a rafforzare il proprio controllo anche sui tornei ludico-amatoriali.
La decisione del Tar: le motivazioni
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Analizzando il caso, il Tar ha evidenziato come nessun comunicato ufficiale della Figc fosse mai stato impugnato da società affiliate o doppiamente affiliate sia alla Federazione che agli enti di promozione sportiva. I giudici hanno quindi escluso che la Federcalcio abbia volutamente ostacolato la stipula delle Convenzioni con gli enti per impedirne la partecipazione alle competizioni giovanili agonistiche. Di conseguenza, non è stato dimostrato che la Federazione abbia adottato una strategia abusiva per mantenere la propria posizione dominante.
Per quanto riguarda la presunta violazione segnalata dall'Antitrust, il Tar ha ritenuto infondato l'assunto secondo cui la definizione dell'attività agonistica basata esclusivamente sull'età, piuttosto che su criteri prestazionali, fosse un tentativo di limitare la concorrenza nella libera organizzazione di eventi sportivi. Inoltre, i riscontri econometrici hanno mostrato risultati opposti rispetto a quelli su cui si fondava l'accusa di abuso di posizione dominante.
Alla luce di queste valutazioni, il Tar ha accolto il ricorso della FIGC, annullando la sanzione imposta dall'AGCM.