Il derby d'Europa

Italia-Germania: storie e filosofie del derby d’Europa, di due modi diversi di fare calcio

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Catenaccio e contropiede, fisico e contrattacco: Italia-Germania, il derby d'Europa, è stato, storicamente, il confronto fra due filosofie di calcio; stasera alle 20.45 a San Siro, le due nazionali si sfideranno per l'andata dei quarti di Nations
Michele Bellame Redattore 

Italia-Germania, il derby d'Europa, la partita del secolo... Ce ne sono tante, per descrivere l'importanza di questa partita. Per la nazionale italiana, quella con la Germania è sempre un banco di prova importante, che va a dare la misura della competitività della selezione. E, checché possa dirne Bierhoff, che qui in Italia ha trovato la suaAmerica, anche per la Germania è un test importante: l'Italia, è sempre l'Italia.

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La nazionale di Spalletti affronterà quella tedesca stasera alle 20.45 per l'andata dei quarti di finale di Nations League. Si giocherà al San Siro di Milano, teatro della maggior parte delle ultime partite della nazionale. Il ritorno, invece, si giocherà domenica alle 20.45 al Westfalenstadion, che ospita le partite casalinghe del Borussia Dortmund.

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Spalletti è stato determinato, in conferenza stampa: ha parlato della voglia di vincere del gruppo, e della forza con cui stasera i suoi scenderanno in campo. L'Italia, viene dalla sconfitta interna contro la Francia per 3-1. L'ultima vittoria, risale a quella col Belgio in trasferta per 0-1. In attacco mancherà Retegui, ma Spalletti farà affidamento su Kean e Raspadori: i due, si sono affrontati da avversari non più di due settimane fa.

Catenaccio e contropiede contro ordine e forza fisica: Italia-Germania nella storia

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Due filosofie a confronto: la creatività, il disordine consequenziale, ma anche la difesa solida, contro la forza fisica ed il gioco d'attacco. Se il gioco dell'Italia ha storicamente mostrato di basarsi sull'improvvisazione, quello della Germania è sempre apparso come disciplinato e metodico. Naturalmente, gli stereotipi non sono confermati in tutte le partite. L'Italia e la Germania rappresentano due modi opposti di intendere il calcio, entrambi funzionali per le caratteristiche dei giocatori, e comunque vincenti.

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L'Italia, nei trentasette incontri precedenti a quello di stasera, è largamente in vantaggio: ha battuto la Germania quindici volte. I pareggi sono dodici; è stata sconfitta, invece, per nove volte: l'ultima nel 2022, per 5-2 a Monchengladbach, nell'ultima edizione della Nations League. Questa vittoria, tra l'altro, è l'unica nelle partite ufficiali: le restanti, appartengono a partite amichevoli.

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La Germania non è mai riuscita a battere l'Italia nella fase finale dei mondiali e degli europei. La nazionale tedesca è riuscita ad estromettere quella italiana dai quarti di finale degli europei 2016, ma solo dopo i calci di rigore. vista la parità nel tempi regolamentari, ed in quelli supplementari. La vittoria della Mannschaft nel 2016 contro gli Azzurri fu un evento calcistico di grande rilevanza in Germania. Questo risultato contribuì a rafforzare la percezione dell'Italia come il "più grande incubo calcistico" per i tedeschi. In merito a ciò, l'ex presidente della Federazione calcistica tedesca (DFB), Wolfgang Niersbach, sottolineò che un confronto con l'Italia, anche se amichevole, non dovrebbe essere visto come una semplice partita, ma come una sfida per "prestigio e onore".

Italia-Germania, 1970: ItaliaGermaniaquattroattrè, la Partita del Secolo

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il difensore italiano Fabio Cannavaro (a destra) lotta per la palla con l'attaccante tedesco Lukas Podolski durante la semifinale della Coppa del Mondo di calcio 2006 tra Germania e Italia, 4 luglio 2006 allo stadio di Dortmund

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Si contavano oltre centomila spettatori all'Azteca di Città del Messico. La Partita del Secolo. La Partita del Secolo (Jahrhundertspiel) è il nome con cui si ricorda la semifinale del Mondiale 1970 tra Italia e Germania Ovest, disputata il 17 giugno allo Stadio Azteca di Città del Messico. Gli Azzurri vinsero 4-3 ai supplementari dopo una gara epica, seguita in Italia dalla telecronaca di Nando Martellini e dal commento radiofonico di Enrico Ameri.

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La partita è considerata uno dei momenti più emozionanti della storia sportiva italiana. Ha avuto un impatto duraturo sulla cultura di massa, ispirando anche il film Italia-Germania 4-3 (1990), che ne sottolinea il valore generazionale.

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L'Italia arrivava alla sfida con molte polemiche e un girone eliminatorio deludente, concluso con una sola vittoria contro la Svezia e due pareggi a reti inviolate. Tuttavia, il 4-1 inflitto ai padroni di casa del Messico nei quarti rilanciò la squadra di Ferruccio Valcareggi. La Germania Ovest, invece, si presentava da favorita dopo aver ribaltato il 2-0 dell’Inghilterra nei quarti, vincendo 3-2 ai supplementari.

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La partita si aprì con il vantaggio azzurro all’8’ grazie a Boninsegna, seguito da un assedio tedesco culminato nel pareggio di Schnellinger al 90’+2. Nei supplementari, Müller portò avanti i tedeschi, ma Burgnich e Riva ribaltarono il risultato. Al 110’ un altro gol di Müller sembrò rimettere tutto in discussione, ma pochi secondi dopo Rivera siglò il definitivo 4-3. L'Italia, stremata, perse la finale contro il Brasile di Pelé, ma la semifinale rimase impressa nella memoria collettiva.

1982: "Campioni del mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo"

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L'11 luglio 1982, all'Estadio Santiago Bernabéu di Madrid, l'Italia conquistò il suo terzo titolo mondiale battendo la Germania Ovest per 3-1, tornando a vincere la Coppa del Mondo dopo 44 anni.

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Gli Azzurri, guidati da Enzo Bearzot, arrivarono al torneo tra critiche per i risultati altalenanti nelle qualificazioni e la convocazione di Paolo Rossi, reduce da due anni di inattività. Dopo tre pareggi nella fase a gironi, l'Italia si trovò in un "girone di ferro" con Argentina e Brasile. Contro i campioni in carica argentini vinse 2-1, con gol di Cabrini e Tardelli. Nella decisiva sfida contro il Brasile, Rossi si riscattò con una tripletta, firmando il 3-2 che portò gli Azzurri in semifinale. Contro la Polonia, Rossi segnò ancora due reti, garantendo all'Italia l'accesso alla finale.

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La Germania Ovest, allenata da Jupp Derwall, ebbe un inizio difficile, perdendo 2-1 contro l'Algeria, ma si riprese battendo Cile e Austria, in una partita criticata per il sospetto accordo tra le squadre. Nel secondo girone, superò Spagna e pareggiò con Inghilterra. In semifinale, affrontò la Francia in un match spettacolare, concluso 3-3 dopo i supplementari e vinto ai rigori per 5-4.

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Nella finale, l'Italia subì un primo imprevisto con l'infortunio di Graziani, sostituito da Altobelli. Poco dopo, un fallo su Conti portò a un rigore per gli Azzurri, ma Cabrini sbagliò. Nel secondo tempo, l'Italia passò in vantaggio con Rossi, seguito dal raddoppio di Tardelli, che esultò con il celebre "urlo di Tardelli". Il terzo gol fu di Altobelli, su assist di Conti. La Germania Ovest accorciò con Breitner, ma il 3-1 sancì la vittoria italiana.

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19 giugno: Diego Fuser dell'Italia e Thomas Hassler della Germania si sfidano durante la partita del Gruppo C di UEFA Euro 1996 tra Italia e Germania all'Old Trafford il 19 giugno 1996 a Manchester, Inghilterra

Al fischio finale, il capitano Dino Zoff, a 40 anni, sollevò la Coppa del Mondo. Celebri le parole del telecronista Nando Martellini: "Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!"

Italia-Germania, 2006: "Andiamo a Berlino!"

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La semifinale del Mondiale 2006, ospitato dalla Germania, si svolge il 4 luglio 2006 al Westfalenstadion di Dortmund, davanti a 65.000 spettatori. L'Italia si impone con due gol segnati negli ultimi minuti del secondo tempo supplementare da Fabio Grosso e Alessandro Del Piero. Andrea Pirlo, autore dell'assist decisivo per il gol di Grosso che sblocca il risultato, viene eletto uomo-partita. Prima di questo match, la Germania non aveva mai subito una sconfitta al Westfalenstadion. Sulla scia della vittoria contro i tedeschi, gli Azzurri conquisteranno il titolo mondiale battendo la Francia in finale. Durante la partita, l'Italia dimostra un ottimo gioco, controlla il campo e, nei tempi supplementari, colpisce anche due legni: un palo con Alberto Gilardino e una traversa con Gianluca Zambrotta.