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Il difensore italiano Cristiano Piccini è stato costretto a lasciare il calcio a soli 32 anni. I gravi infortuni al ginocchio destro non hanno reso possibile continuare a giocare. L'ex Fiorentina e Valencia, tra le altre, ha pubblicato una lunga lettera d'addio sul proprio profilo Instagram immaginando di parlare a lui da bambino. Cristiano Piccini ha raccontato com'è la vita da calciatore, tra gioie e dolori.
Il calcio ha volte può essere davvero crudele con alcuni calciatori. Si arriva a realizzare il sogno di quando si è bambini, ma infortuni, problemi o altri motivi non permettono di viverlo a pieno. Questo è certamente il caso di Cristiano Piccini, toscano di nascita e cresciuto nella "sua" Fiorentina. Grazie alle buone prestazioni ha girato tra Spagna, Portogallo e Italia, ottenendo anche la convocazione in Nazionale. Due gravi infortuni al ginocchio destro con Betis e Valencia, però, hanno rovinato il sogno dell'italiano che a 32 anni deve dire addio al calcio.
Su Instagram ha pubblicato una lettera con cui saluta il suo sogno e lo fa indirizzandola al Piccini bambino: "Caro Cristiano, ti scrivo da lontano", comincia "da spogliatoi che sanno di gloria e di lacrime, da stadi pieni che ti hanno fatto tremare le gambe e da camere d'hotel dove ti sei sentito più solo che mai". Il difensore ricorda il percorso fatto per arrivare fin lì: "Non avevi niente, se non un pallone e un cuore che batteva per il calcio. Non sapevi quanto sarebbe stato difficile. Eppure non hai mai mollato. Bravo. Hai indossato le maglie che da bambino vedevi solo in televisione. E sì, hai realizzato il tuo sogno più grande: indossare la maglia della Nazionale".
A questo punto l'ex difensore passa al lato negativo del calcio, "il lato che non ti hannoraccontato". Qui ripercorre i gravi infortuni e le conseguenze anche a livello psicologico: "Ti spezzerai. Letteralmente. Il tuo ginocchio ti farà conoscere l'inferno. Vedrai compagni passarti avanti, contratti svanire e porte chiudersi. Ma sai che c'è. Ti rialzerai sempre". Piccini si ruppe nel 2016 il legamento crociato con il Betis e nel 2019 la rotula con il Valencia. Da questo secondo infortunio non è riuscito a tornare ai livelli di quegli anni.
Conclude la lettera tirando le somme: "Imparerai che la vita è molto più di una carriera. Scoprirai l'amore vero. Diventerai padre di due bambini che ti guarderanno come tu guardavi i tuoi idoli. Sei il loro eroe". Infine, un augurio al sé bambino: "Non smettere mai di crederci. Anche quando ti dicono che è finita. Anche quando ti senti perso. Perché ogni volta che sei caduto, è stato solo per imparare a rialzarti più forte".
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