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Negli ultimi giorni, ha fatto molto discutere il via libera della UEFA per giocare il match di campionato Milan-Como dell'8 febbraio 2026 a Perth, in Australia. Tra chi sottolinea l'indotto previsto, pari a circa 12 milioni di euro, e chi, come Adrien Rabiot, trova che sia una follia, sulla questione è intervenuto anche Maurizio Sarri. Che, con la schiettezza che lo contraddistingue, si è schierato dalla parte del centrocampista francese: "Ha ragione, i soldi non giustificano tutto", ha dichiarato, infatti, l'allenatore ai canali ufficiali del club biancoceleste.
Le parole di Sarri si riferiscono a una dichiarazione del rossonero in un'intervista rilasciata a Le Figaro, in cui esprimeva le sue perplessità sulla trasferta australiana in programma per le due squadre lombarde, che definiva una follia giustificata solo da accordi economici. Luigi De Siervo, AD della Lega Calcio non aveva tardato a rispondere: "Come tutti i calciatori, Rabiot è pagato milioni di euro. Deve avere rispetto dei soldi che guadagna e assecondare il suo datore di lavoro". Sulla vicenda, l'allenatore della Lazio ha un'idea ben precisa.
"La risposta di De Siervo è stata brutta", ha continuato Sarri "Così come tirare in ballo quanto guadagna Rabiot, che potrebbe rispondere che quei soldi non li guadagnerebbe neanche la Lega, se lui non scendesse in campo tutte le domeniche".
Il tecnico della Lazio ha poi proseguito con alcune riflessioni sul calcio italiano in generale e sulle decisioni arbitrali: "Sta prendendo piede un modo di giocare molto fisico, si va uomo contro uomo. Certi tipi di contatto qualche volta non vengono fischiati, altre sono fischiati ma senza sanzioni. Nel derby - ha sottolineato - un giocatore avversario ha fatto cinque falli in dieci minuti. Tutti non da giallo, ma non in linea con lo spirito e il gioco del calcio. Al posto dell'arbitro, dopo tre falli lo avrei ammonito. Quest'anno si gioca un tempo effettivo minore rispetto a prima, bisogna fare qualcosa a livello di conduzione arbitrale o di tempo effettivo".
Interrogato sulla Nazionale, Sarri ha ammesso di non essersi fatto un'idea ben precisa, e di essere troppo assorbito dai problemi della sua Lazio. Tuttavia, ha comunque speso qualche parola sul dibattuto tema delle giovanili: "Si parla spesso di giocatori pronti o meno. Io mi chiedo, invece, cosa facciamo per prepararli. Il campionato Primavera si gioca su campi orrendi con 150 spettatori, e ci si aspetta che poi un ragazzo sia pronto giocare davanti a 50 mila spettatori all'Olimpico". Quindi, una riflessione sulle seconde squadre: "Sono la morte del calcio di Serie C e del campanilismo. Credo che il Foggia preferisca giocare col Bari piuttosto che con l'Atalanta under 23".
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