
La Fiorentina ribalta il risultato dell'andata di Atene e batte 3-1 il Panathinaikos, i Viola ai quarti di finale sfideranno gli sloveni del Celje. A seguire le pagelle del match.
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La Fiorentina ribalta il risultato dell'andata di Atene e batte 3-1 il Panathinaikos, i Viola ai quarti di finale sfideranno gli sloveni del Celje. A seguire le pagelle del match.
De Gea 6: inoperoso per tutto il primo tempo, guarda scorrere sul fondo un bel tentativo a rientrare di Tete poco prima dell'intervallo. L'assedio ellenico comincia nella ripresa: il subentrato Ioannidis lo impegna appena entrato, ma lo spagnolo - a differenza di Terracciano all'andata - non si fa cogliere impreparato. Non può nulla sull'esecuzione magistrale del numero 7 di Rui Vitoria dal dischetto.
Pongracic 5,5: è il centrale che si propone di meno, ma si dimostra comunque solido nei duelli. Palla al piede non sprizza proprio certezze e spesso finisce per rifugiarsi da De Gea. Nervoso, si fa ammonire per un parapiglia con Swiderski. Nel finale, riparte veloce e si fa abbattere da Mladenovic, che viene espulso.
Comuzzo 6,5: confermato al centro della difesa dopo le incertezze del Maradona, è il primo regista della squadra, ma anche il marcatore personale di Swiderski, l'unica punta dei greci. Decisivo al 67' sul tiro a botta sicura di Tete, insieme a Gosens sventa la rete che avrebbe riaperto il match. Nel resto della gara, è sicuro e tiene alta la banda: è merito suo se la Viola non sbanda più di troppo.
Ranieri 6: è da un suo recupero, fra l'altro fuori posizione, che arriva il gol del raddoppio gigliato: una giocata insolita per lui. Nella prima frazione, deve pensare a contenere Tete, funambolo brasiliano, mentre nella ripresa balla un po' come tutta la linea viola, fino al gol decisivo di Kean. Palladino lo toglie al 75' per cambiare modulo, passando alla difesa a quattro, ma appena esce dal campo la Fiorentina prende gol. Al suo posto Zaniolo 6, un po' nervoso, tanto che nei minuti di recupero entra male in scivolata, meritandosi un'ammonizione, ma negli ultimi minuti è prezioso per tenere alta la squadra.
Dodo 6,5: inizia subito con una disattenzione, regalando un pallone pericoloso a Ounahi ma è anche il primo che cerca di rendersi attivo sulla sua fascia di competenza. Al 9' arriva anche una conclusione: il sinistro non è il suo piede e si vede. Una spina nel fianco per il suo dirimpettaio, Mladenovic, che viene ammonito per averlo fermato in ripartenza (verrà poi espulso per doppia sanzione). Sostituito nei minuti di recupero per Moreno sv.
Mandragora 7: golazo al 12': una conclusione inaspettata anche perché lasciato completamente da solo, un'esecuzione praticamente imparabile per Dragowski. Cerca subito il bis al minuto 15, da dentro l'area, ma il portiere polacco stavolta non si fa trovare impreparato. Impegna ancora l'ex portiere viola con una punizione diretta al 28'. Dopo la terza rete viola, viene cambiato per Adli (5,5), fuori da più di un mese... e si vede. Il francese ancora non ha ritrovato il passo e perde un pallone sanguinoso che per poco non costa una ripartenza pericolosa dei greci.
Cataldi 6: scivolata provvidenziale al 20' per evitare una conclusione ravvicinata dei greci. Alla mezz'ora calcia un'interessante punizione che viene deviata sopra la traversa da Dragowski, ma è anche quello che si fa vedere di meno in mezzo al campo: Palladino lo sostituisce all'ora di gioco per Folorunsho (5,5), che non entra benissimo commettendo un fallo ingenuo al limite dell'area e in altre occasioni sembra un po' addormentato, per usare un termine "caro" a Gudmundsson.
Fagioli 6,5: tambureggiante, serpentino, spavaldo... ma anche tremendamente ingenuo. Se la manovra della Viola si sviluppa è gran parte merito suo e non manca di cercare la porta avversaria da fuori area: il gol dell'andata gli ha sicuramente infuso fiducia. Al 80' gli si spenge però la lampadina: da dietro colpisce Tete, che vola a terra e l'arbitro non può che assegnare il penalty, poi trasformato da Ioannidis.
Gosens 6: cercato spesso, la sua forma in questo periodo non si discute, non sale allo stesso modo di Dodo, ma contiene dalla sua parte e non solo, sventando una conclusione dal finale scontato di Tete.
Kean 7: sfiora il palo basso alla destra del portiere con un colpo di testa da calcio d'angolo e ci va un'altra volta vicinissimo al 45' spaccato: solo Dragowski in uscita bassa può evitare il colpo del KO. Al 75', nel momento forse peggiore per la Fiorentina, si ritrova praticamente da solo contro mezza difesa del Panathinaikos: si gira, ne salta e davanti al portiere mette il sigillo sulla vittoria viola. Il solito, irreprensibile, implacabile, centravanti di Palladino.
Gudmundsson 7: non si vede per i primi 10', poi un lampo da cui nasce il corner da cui scaturisce il gol del vantaggio di Mandragora. Al 24', lascia ancora il segno, il secondo dopo il centro di Napoli: recupero palla di Ranieri fuori posizione - ma decisivo - e l'islandese di sinistro trafigge Dragowski non senza una deviazione di un difensore del Pana. Al 40' calcia a giro ma la conclusione non prende l'effetto sperato; inoltre, sarebbe stato offside. Al 60' viene sostituito per dare spazio a Beltran (6), che come al solito di riffa o di raffa riesce sempre a dare il suo apporto alla causa, come al 90' quando parte da solo e fa salire la squadra.
Palladino 6: la squadra si riprende dopo il KO di Napoli e riparte dal poco di buono fatto nel secondo al Maradona. La Fiorentina è viva nel primo tempo, ma anche tremendamente sofferente nella ripresa: il gol concesso sembrava quasi un'ovvietà ma alla fine è solo per un "regalo" di Fagioli che Ioannidis lo trova. La fase avanzata, tuttavia, basta da sola: Kean e Gudmundsson da soli valgono mezza squadra e la sua panchina si "salva" grazie ai suoi due attaccanti e al bolide di Mandragora. Salvato in corner?
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