derbyderbyderby calcio italiano Sabato Napoletano: rigori, polemiche, giallinongialli, interviste amare e quattro gol

La ricetta

Sabato Napoletano: rigori, polemiche, giallinongialli, interviste amare e quattro gol

Napoli-Inter
Il Napoli guadagna la testa della classifica in solitaria battendo al Maradona l'Inter di Chivu: apre il rigore di De Bruyne, segue il raddoppio di McTominay; accorcia Calhanoglu, chiude Anguissa
Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 

Il Maradona si illumina a festa, Napoli-Inter finisce 3-1. Nel derby fra le due contendenti allo scudetto, non è mancato niente. Rigori, proteste, moviole, accenni di risse, labiali facili da interpretare, ammoniti e grafiche sbagliate (vedi Gilmour), post partita infuocato fra polemiche, lezioni di educazione e lacreme nerazzurre davanti alle telecamere ma, soprattutto, quattro gol, di cui due bellissimi. Il sabato pomeriggio del pallone italiano non ha fatto mancare niente, un manifesto ideale per riavvicinarsi dopo l'avarizia di gol della scorsa settimana.

Napoli-Inter, il primo sliding doors del campionato

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"Lo spirito di squadra dovrà essere sempre al centro di tutto": il monito di Antonio Conte nella conferenza stampa post gara, è da stampare nelle sale di Castelvolturno alla pari de "La legge uguale per tutti". D'altro tono, le parole dei rappresentanti interisti. Marotta e Chivu hanno parlato di due cose diverse: il primo, è andato a sottolineare che quel rigore su Di Lorenzo fosse molto generoso; il secondo, ha spiegato la sconfitta con sportività. L'Inter era pronta a sbranare il Napoli, dopo l'amararissssssima trasferta olandese. I nerazzurri viaggiavano con sette vittorie consecutive fra campionato e Champions, tant'è che l'allenatore aveva concesso loro un giorno in più di riposo. Sulla sponda del Vesuvio, però, l'orgoglio di voler dimostrare chi fosse la squadra Campione d'Italia è stata tale, da saper soffrire dal rigore trasformato di De Bruyne, in poi. Sì, perché nonostante il Napoli fosse andato in doppio vantaggio, l'Inter ha schiacciato i padroni di casa senza che però questi riuscissero effettivamente ad impensierire Milinkovic-Savic.

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Napoli-Inter è stata una partita equilibrata, che - stando ai numeri - si evince matematicamente quanto gli azzurri abbiano ben contenuto gli attacchi nerazzurri. Infatti la frustrazione era tale e palpabile in più di un'occasione. Gli episodi sono stati tre, che avevano cancellato i baci e gli abbracci nel sottopassaggio del Maradona. Il primo ed il secondo momento di nervosismo nerazzurro sono arrivati nello stesso momento: Dumfries cade alla provocazione della panchina del Napoli, i nerazzurri accorrono, Conte viene ammonito e, poi, da buona distanza, scambia parole di amorosi sensi con Lautaro, con annessi gesti. L'ultimo, in ordine cronologico, la spinta di Bastoni - poi ammonito - su Politano, che dopo aver commesso fallo, stava porgendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi.

Gli azzurri avevano le stimmate della vittima sacrificale, d'altronde i pronostici e l'andamento erano chiari: sconfitta a Torino, sconfitta in Olanda. L'Inter era in piena forma. Eppure, il nervosismo era tutto da un lato. Quello dell'Inter che, oggi, deve alzare la testa per guardare chi c'è in vetta.

E adesso?

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De Bruyne innanzitutto si è fatto male, e ce ne vuole un po': salito dagli spogliatoi durante la ripresa, presentava una vistosa fasciatura sul quadricipite e camminava con le stampelle. Anche il campione belga va ad affollare la già affollata infermeria napoletana. Dall'altro lato, l'Inter - forse - dovrà ridimensionarsi? Assolutamente no. Resta tuttora la squadra italiana più accreditata alla vittoria del tricolore. E, cosa non da poco, Chivu ha già impresso un'identità chiara in pochi mesi di lavoro, lasciando intatte le gerarchie Inzaghiane.

A questo punto del campionato, si sono già sfidate due delle quattro squadre di testa. La Roma dovrà giocare col Milan e col Napoli, oltre al derby di Milano. Napoli-Inter, infatti, arriva dopo la sconfitta dei giallorossi in casa contro la squadra di Chivu, e la vittoria del Milan contro i detentori del tricolore.

Dunque, le altre: il Milan inciampa col Pisa e perde ingenuamente la vetta dopo ottime prestazioni, la Roma gioca più tardi col Sassuolo ed ha un'occasione unica per portarsi al terzo posto e superare l'Inter che, dopo ieri, è a 15 punti. Un po' più dietro, il Bologna, che andrà di qualche chilometro in trasferta a Firenze per un gustoso derby dell'Appennino, in programma stasera.

Quel che è emerso dalla partita di Napoli è che la squadra di Conte non va mai data per sconfitta: l'invenzione di Neres falso nove nell'alta difesa nerazzurra, ha dato - soprattutto nella ripresa - i suoi frutti. E, dopo l'uscita di De Bruyne, il Napoli sembrava esser tornato agli schemi dell'anno scorso. Da studiare a scuola, la mossa di Olivera al posto del belga, con Spinazzola che andava a fare l'alto in fascia. Quel che è successo ieri è solo l'inizio, di un campionato che, come fortunatamente sta succedendo da almeno cinque anni, si prospetta combattuto ed equilibrato. Buona domenica.