Il playout di Serie B Salernitana-Sampdoria è finito nel peggiore dei modi, soprattutto per i padroni di casa, non solo per il verdetto finale. Solo due anni fa i granata si trovavano ancora in Serie A e pochi avrebbero immaginato questo clamoroso doppio salto indietro dalla massima serie alla Serie C. Ma soprattutto, nessuno si sarebbe immaginato una retrocessione senza neanche terminare la partita contro la Sampdoria sul terreno di gioco.
Serie B
Salernitana-Sampdoria, disordini e partita sospesa: a cosa vanno incontro i granata


Salernitana-Sampdoria sospesa: ecco cosa è successo
—Con due goal da recuperare per la Salernitana le speranze erano ancora vivide ma dopo il raddoppio di Sibilli il divario si è fatto troppo grande da colmare. A scendere in campo in quel momento ci ha pensato la tifoseria. Non però con un pallone da calcio ma con fumogeni, petardi e seggiolini. L'arbitro Doveri ha dovuto sospendere il match tra i granata e la Sampdoria al 65' a causa dei disordini causati dai tifosi di casa, arrabbiati per il verdetto del campo che stava per diventare realtà.
Il direttore di gara, al momento della prima sospensione, ha raccolto i due club a centrocampo per poi intrattenersi a colloquio con Digos e ispettori federali in attesa di sviluppi legati alla sicurezza per capire il da farsi. Dato che la situazione non tendeva a migliorare è stato necessario anche l'intervento sul campo da parte della polizia. Dopo diversi minuti sullo stadio sembrava essere tornata la calma tanto da consentire a Doveri di fischiare la ripresa delle ostilità.
Una calma però di appena pochi secondi. Subito dopo il fischio dell'arbitro, con il risultato di 2-0 per i doriani, dagli spalti sono piovuti petardi e seggiolini. Con la situazione ormai compromessa, l'arbitro non ha potuto fare altro che sospendere definitivamente il match: Sampdoria salva, campani retrocessi in Serie C...con ancora mezz'ora di tempo da giocare. Ufficialmente la partita sarà vinta a tavolino dalla Sampdoria col risultato di 0-3 con conseguenze presumibilmente pesanti per la società campana: dalla squalifica del campo fino all'alta possibilità di porte chiuse e partite in campo neutro e un'altrettanta severa sanzione pecuniaria.

Dal caso Brescia alla retrocessione: la rabbia della Salernitana
—La situazione in casa Salernitana era agitata ormai da tempo, nel momento in cui è stata decretata la penalizzazione e la conseguente retrocessione in Serie C del Brescia che, di fatto, ha sancito anche la salvezza del Frosinone consentendo così alla Sampdoria, matematicamente retrocessa, di giocarsi i playout. Già alla vigilia della sfida di andata i tifosi granata avevano dato molti segnali di quello che sarebbe potuto succedere, non solo per la sconfitta sul campo con il 2-0 a Genova ma anche per il caso intossicazione alimentare a diversi giocatori della Salernitana durante il viaggio di ritorno.
Maurizio Milan, amministratore delegato della Salernitana, ha parlato a Sky Sport dopo la retrocessione in Serie C: "C'è rabbia, la squadra aveva il potenziale per salvarsi senza dover passare dal playout. La rabbia ha spinto il dottor Iervolino ad andarsene già al 10' della ripresa. Al di là di ciò che è successo stasera, questo pubblico e questa piazza non meritano di scendere in Serie C". Non è finita qui per la società campana: "Continuiamo le nostre battaglie legali, il campionato è stato falsato dal 13 maggio e in tutte le sedi agiremo con determinazione e convinzione. Certo, avremmo dovuto salvarci prima di tutto in campo".
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