Parla Andrea Seno, ex centrocampista che ha vestito la maglia dell’Inter tra il 1994 e il ’96, realizzando uno storico gol al Milan il 15 aprile ’95, nel derby.
Dopo la carriera da calciatore è stato apprezzato dirigente nel Venezia e nel Treviso. Seno, in questo estratto della lunga intervista, dice la su sul cammino dell’Inter di Inzaghi e su BeppeMarotta, che lo acquistò giovanissimo per portarlo al Venezia.
Seno, lei ha militato in un’Inter ben diversa da quella di oggi, ma è tuttora ricordato dai tifosi anche grazie al gol nel derby nel ’95. Segue ancora l’Inter e pensa come tanti che la squadra di Inzaghi possa “solo perdere” questo scudetto o che sia ancora troppo presto per parlare di corsa scudetto indirizzata? “L’Inter è la squadra più forte del campionato e lo sta confermando sul campo. Ritengo che la Juventus stia facendo molto di più di quanto ci si sarebbe aspettati (…). Non esprime un gioco spettacolare - ha dichiarato Seno a SuperNews - ma sappiamo che Allegri predilige la praticità. Sono curioso di vedere come i bianconeri sapranno reagire ai momenti di difficoltà che potrebbero presentarsi, ma la rosa dell’Inter è superiore. Vero che i nerazzurri hanno anche la Champions e il rischio di infortuni è sempre dietro l’angolo, ma Inzaghi ha a disposizione tante alternative di qualità. Comunque penso che Milan e Napoli non siano ancora fuori dai giochi (…)”.
A costruire questa Inter è stato un dirigente che lei conosce molto bene come Beppe Marotta, che la acquistò giovanissimo a Venezia. Concorda con chi pensa che proprio lui sia il vero segreto del ciclo dell’Inter? Siete rimasti in contatto? “Conosco Marotta da tanto tempo perché mi portò a Venezia all’inizio del suo percorso da dirigente, quando l’era Zamparini a Venezia era agli albori. Le esperienze successive lo hanno consacrato come un dirigente di livello internazionale, accreditato e stimato ovunque. Beppe merita tutto questo ed è stato bravo a portare all’Inter professionalità e organizzazione, ma il merito va anche a Piero Ausilio e Baccin, oltre che alla società. Perché è vero che Marotta deve operare con un budget non elevatissimo, ma ha la possibilità di trattare giocatori importanti a livello internazionale. Purtroppo non lo sento e non lo vedo da tempo, ma la vita porta a perdersi di vista…”
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