Il consiglio

Benatia avverte: “Lille bella squadra, la Juve dovrà marcare di reparto David”

Benatia
Benatia, ex difensore della Juventus e oggi dirigente sportivo del Marsiglia, ha detto la sua alla vigilia del match di Champions League che attende i bianconeri contro il Lille.
Alessia Gentile

La Juventus domani sera, martedì 5 novembre alle ore 21, affronterà il Lille in trasferta in Champions League; un match certamente non semplice e che impegnerà gli uomini di Thiago Motta reduci da una vittoria importante contro l'Udinese. Della gara che aspetta i bianconeri e non solo ha parlato l'ex difensore della Vecchia Signora, Medhi Benatia.

I consigli di Benatia alla Juventus

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Ai microfoni di 'Tuttosport', l'ex ha dichiarato: "Il Lille è una bella squadra. Ha avuto un po’ di difficoltà all’inizio della stagione, ma ormai ha svoltato: possiede un grande spirito di gruppo e giocatori di ottima qualità. Parlo di David, ovviamente, Zhegrova, ma anche Angel Gomes è super importante per il loro gioco. Hanno perso per infortunio Thiago Santos, il terzino destro molto forte, e ne sentiranno la mancanza, ma per quello che hanno fatto vedere finora sono in grado di mettere in difficoltà qualunque squadra. La Juventus dovrà stare molto attenta alla squadra di Genesio".

"David? Io lo marcherei come reparto, non soltanto a uomo. È forte fisicamente: non è molto alto, ma grosso e potente. Ama andare in profondità, ma non è male neppure sullo stretto. Può giocare come centravanti unico oppure con una seconda punta accanto, ma la sua peculiarità è la fame di goal: è impressionante, nelle ultime due stagioni ha raggiunto sempre i 26 goal, sono tantissimi perché possiede un grande fiuto".

200 matchs et 96 buts toutes compétitions confondues avec le LOSC pour @itsJoDavid, notre buteur du soir 👏❤️#LOSCOLpic.twitter.com/luEqtsjsa8

— LOSC (@losclive) November 1, 2024

"La Juve - ha concluso - deve ritrovare la mentalità e l’aggressività della 'mia' Juve. Non ci sono più i Chiellini, Barzagli, Buffon e Marchisio che te la inculcavano. E con quella mentalità era difficile perdere le partite: facevi paura agli avversari. Sono però convinto che con il lavoro e il sacrificio la Juve possa ripartire e tornare a quei livelli".

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