RECUPERATO VALERI

Frosinone, Di Francesco: “Il leone è ferito, ma siamo padroni del nostro destino”

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Il tecnico dei giallazzurri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match con la Lazio
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Il Frosinone riceve domani alle 20.45 la Lazio, che è reduce dal ko con l'Udinese. Dopo la sconfitta sul campo del Sassuolo, l'allenatore Eusebio Di Francesco ha presentato così la gara dello Stirpe in conferenza stampa: "Aspetto psicologico più importante di quello tecnico-tattico? Concetto di cattiveria agonistica ne parliamo spesso, c'è chi lo acquisisce e chi già lo ha dentro. Io credo che per giocare a certi livelli l'ambizione e la cattiveria a prescindere dal proprio carattere deve essere intrinseca in ogni atleta. Vorrei dare più certezze che incertezze alla squadra e cambiare il meno possibile in questo momento. Abbiamo i terzini a disposizione, oggi si è allenato anche Valeri. Si può cambiare qualcosa nelle uscite ma cambieremo il meno possibile. Come arriviamo a questa sfida e se c'è pressione eccessiva? Credo che la pressione ci sia da entrambe le parti per situazioni differenti. Le gare sono sempre meno e quindi anche i punti da raccogliere sono sempre più importanti. Abbiamo una classifica sorprendente in negativo in quello che è stato il percorso. Dire che manca solo la parte agonistica e non quella mentale sarebbe sbagliato. L'approccio alla gara sarà fondamentale. Se abbiamo recepito messaggio della curva che chiede di credere in un obiettivo e di trasmettere fiducia? Già dal partire del presupposto che viene a mancare la fiducia dispiace. Sono dieci partite importanti, inutile guardare indietro. Questa squadra ha bisogno di fiducia, manca a noi guadagnarcela. Il leone è ferito, ma siamo padroni del nostro destino, solo noi possiamo decidere. Oggi sono venuti i ragazzi della curva a fare una chiacchierata positiva e costruttiva lanciando un messaggio positivo".

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(Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

"Che Lazio mi aspetto? Devo dire che non è la prima gara che ci capita in questa direzione con un avversario che dopo aver sbagliato ci affronta con voglia di rivalsa - prosegue il tecnico dei giallazzurri -. Ritrovano dei calciatori squalificati, squadra da prendere con le molle perchè hanno giocatori che possono decidere la gara in ogni momento. Non credo che cambieranno molto rispetto a prima, davanti troveranno una squadra determinata a fare risultato. Se sento vicina la società? Io sono qua per il Frosinone e non per discorso personale, se pensassi a me stesso non sarei qui a fare l'allenatore in generale. Sono felice dei tifosi e di quello che fa la società. Ho le orecchie tappate e lavoro per un obiettivo comune. Come mi spiego i 12 cambi allenatore in Italia rispetto ai 2 in Premier? Se gli esoneri dessero una certezza di un risultato finale sicuro tutti si farebbero da parte. Io ho sempre pensato che in generale qualcosa potesse cambiare ma ancora non è così. Non mi spiego questo, ma do il massimo per far bene. Condizioni Kaio Jorge, Cheddira e Cuni? Scelta già fatta su chi giocherà, si sono allenati tutti bene. Filosofia del gioco per raggiungere la salvezza? Non voglio salvarmi attraverso il gioco, voglio salvarmi e basta. Ognuno ha una sua identità e un suo pensiero. Io mi metto da parte totalmente per l'obiettivo perché l'importante è il noi. Siamo stati apprezzati da tutti per il gioco, ora dobbiamo mostrare qualcosa di diverso perché è importante portare a casa i risultati. Dobbiamo gestire meno palla? Lo faremo, a me interessa essere incisivi. Dobbiamo andare un po' oltre nelle visioni. Possibile tabella di marcia fino al termine della stagione? Credo che la partita più importante sia questa e basta poi ci sarà la sosta. Stiamo pensando tante cose, anche di andare un po' fuori per ricompattare e ritrovare l'armonia che quando manca il risultato si pensa che manchi. Quanto è importante che non ci sia la pressione dell'ambiente? Non mi interessa la pressione della piazza, io c'è l'ho già la pressione da quando sono arrivato. Non ho le orecchie tappate ma non leggo e non ho social. Io da quando sono arrivato ho la pressione addosso perché vivo di questo, è questione di rispetto per me".

 

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