RITORNA GELLI TRA I CONVOCATI

Frosinone, Di Francesco: “Non dobbiamo andare a Milano pensando di essere già battuti”

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L'allenatore dei giallazzurri ha parlato in conferenza stampa a due giorni dal match con l'Inter
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Il Frosinone è ospite domenica alle 20.45 della capolista Inter, che è reduce dal successo in Champions League a Salisburgo. Dopo la vittoria con l'Empoli, il tecnico Eusebio Di Francesco ha presentato così la gara di San Siro in conferenza stampa: "Credo che per poter competere con l'Inter bisogna superarsi. L'Inter è una corazzata che ha tante armi a sua disposizione. Quello che fa più paura dell'Inter è la loro consapevolezza. Per competere con l'Inter bisogna mettere dentro il doppio di quello che abbiamo. Sarà una gara difficile ma bisognerà comunque andare lì e giocare con entusiasmo. 3-4-3 dinamico? Questo non lo so, ci devo ragionare. Dobbiamo preparare una gara accorta, sceglieremo la situazione più giusta per una gara difficile. Dobbiamo battere sempre sull'entusiasmo. Non posso dire dal punto di vista tattico come l'affronteremo perché non ho ancora deciso e perché non voglio dare troppo vantaggi nel Frosinone. Se voglio giocarmela con nove calciatori nati dopo il 2000 inserendo Oyono? Non penso per mettere così tanti giovani insieme. Per metterli tutti insieme dovrei forse mettere qualcuno nel doppio ruolo. Con Oyono può essere ma non conta tanto quanti giovani mettiamo dentro, conta come affrontiamo la gara".

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(Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

"Come si ferma uno come Lautaro Martinez? Non possiamo avere accorgimenti tattici solo per un calciatore - prosegue l'allenatore dei giallazzurri -. Affrontiamo una squadra fortissima, sicuramente Lautaro sta facendo benissimo ma così come Calhanoglu, Thuram e tanti altri. Dobbiamo affrontare la gara con grande attenzione e grande entusiasmo consapevoli che le differenze ci sono sotto tutti i punti di vista. Come possono impattare i miei giocatori con uno stadio come San Siro? Uno come Soulé ad esempio... Non deve sentire la pressione perché è una delle gare che giocherà in uno stadio pieno perché ha talento. E' una partita in cui mettendo in campo quello che mette in allenamento potrà togliersi soddisfazioni anche a San Siro. Non mi piace il concetto che non abbiamo nulla da perdere perché dobbiamo provare a portare a casa delle soddisfazioni. Andare a Milano partendo già battuti è un pensiero che non dobbiamo avere, poi il campo darà i suoi valori. Ci deve essere una sana incoscienza per pensare di fare risultato contro una squadra fortissima come l'Inter a San Siro. Lo dicono anche i giocatori stessi, è cresciuta la loro consapevolezza. Davanti a tanta consapevolezza dobbiamo metterci una sana incoscienza. Gelli come sta? Ho visto che deve lavorare ancora tanto, è tornato in gruppo e sarà convocato ma dovrà lavorare per tornare a regime e la sosta ci aiuterà a questo".

"Sarò soddisfatto a che punto? Dopo 38 gare e con 40 punti - spiega Di Francesco - perché l'obiettivo è la salvezza. Oggi il nostro pensiero va a San Siro e all'Inter. Avere una buona media nel girone d'andata sicuramente è una buona cosa ma penso gara dopo gara. Se mi aspettavo che Inzaghi diventasse un allenatore importante? Lui è stato bravo ad aspettare e sfruttare l'occasione avuta alla Lazio. Conosco bene lui e la famiglia, so che è un ragazzo che si è costruito da solo per strada ed è stato bravo a sfruttare le occasioni. Di solito si dice che gli attaccanti non possono essere bravi allenatori e invece non è così. Cosa ho detto ai ragazzi sull'ambiente di San Siro? Dico sempre ai ragazzi di mettersi i 'tappi nelle orecchie'. Ho detto che affronteremo una gara importante contro una squadra forte ma questo non vuol dire mettersi solo lì a difendersi. Quanto è importante avere uno come Soulé? Quanto è importante farli giocare, bisogna valorizzare questi ragazzi. Il dribbling va lasciato a chi ha le qualità per farlo. Gli va insegnato solo dove e quando farlo, ma chi ha quelle caratteristiche deve essere lasciato libero di farlo".

 

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