L'allenatore dell'Atalanta ritorna a casa nella sua Grugliasco che lo attende vestita a festa. Approfittando della pausa nazionali, Gasperini inaugura un campo sportivo polivalente nel quartiere Fabbrichetta, il suo quartiere.
Gasperini regala il campetto dov'è cresciuto
Gasperini inaugura un campo sportivo alla “sua” Grugliasco
"Questo quartiere mi ha visto crescere, e su questo campetto ho iniziato la mia carriera"
"Ogni volta che provavamo ad entrare, il custode ci faceva la guerra. Le nostre porte erano gli alberi, e quando ci giocava la squadra del quartiere, era una vera festa. Il Fabbrichetta è il mio quartiere, dove sono stato con i miei genitori". Le parole di Gasperini sono interrotte spesso dalla commozione: Grugliasco lo ha accolto come un eroe.
Ad accogliere il tecnico dell'Atalanta, ci sono il sindaco Emanuele Gaito, l'ex sindaco Roberto Montà, l'assessore allo sport Dario Lorenzoni, e altre figure istituzionali delle città vicine. Non solo: i residenti tutti si sono presentati in via Aldo Rossi 30, dove il campo sportivo è stato riqualificato proprio grazie al contributo di Gian Piero Gasperini.
"Il campo l'ho voluto intitolare a Gino e Antonietta - dice Gasperini - i miei genitori: amavano stare in questo parco e hanno passato tanti momenti qui. Ho voluto regalare questo campo cosicché i ragazzini possano divertirsi. Sono stati quei momenti a piccolo che mi hanno permesso di iniziare la mia carriera e di ritrovarmi dove sono arrivato ora". La realizzazione di questo campetto è dovuto anche alla società Sit In di Bergamo, a cui Gasperini rivolge i ringraziamenti.
Dopo l'esibizione degli Sbandieratori dell'Associazione Sbandieratori e Musici Città di Grugliasco è arrivato il fatidico taglio del nastro, con un'amichevole inaugurale tra un gruppo di i bambini della Scuola Calcio del BSR Grugliasco e del Go Grugliasco, le due società calcistiche cittadine. Presente anche il Presidente del BSR Felice Marmo, che ha accompagnato i propri tesserati nel momento del "fischio d'inizio". Da quel momento, Gasperini non si è risparmiato nel dare "indicazioni" ai giovani calciatori e restare in panchina facendo quel che sa fare meglio: l'allenatore. Al termine, si è concesso alla folla poi dedicarsi a foto e autografi per le tantissime persone presenti per lui intorno al campo sportivo.
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