Nel calcio, come nella vita, ci sono trasformazioni che vanno oltre il semplice cambio di ruolo o di squadra. Ci sono metamorfosi e sogni che si plasmano passo dopo passo. Questa è la storia di Joao Mario, nuovo calciatore della Juventus, in procinto di arrivare in Italia. Un'atleta in rampa di lancio ed un ragazzo molto probabilmente anomalo. Da cosa possiamo dedurlo? Da quello che ormai abbiamo tutti i giorni sotto i nostri occhi, ovvero i social.
L'intervista
Joao Mario, ESCLUSIVA Santos: “Esterno totale, ma scambio con Alberto Costa incomprensibile”

Basta infatti dare un'occhiata al suo profilo Instagram per accorgersi di un qualcosa di inusuale: solo sei post pubblicati e soprattutto un profilo aperto da appena due anni, nonostante lui giochi a calcio, ad alti livelli, dal 2020. Un dettaglio che stona in un mondo dove i calciatori, e non solo, sembrano non poter fare a meno di condividere ogni momento della propria vita online. Questo può essere indicativo del ragazzo e del calciatore in questione. Per provare a scoprire questo e tanto altro ci siamo rivolti a Tiago Santos, giornalista portoghese di TSF Radio Noticias, che in ESCLUSIVA ha parlato ai nostri microfoni

Tiago Santos: "Vi racconto il percorso dell'esterno portoghese"
—Quali sono stati i momenti chiave del percorso di Joao Mario al Porto che lo hanno portato a diventare titolare come terzino dal 2020 in poi?
"Joao Mario è emerso nella prima squadra del Porto in un periodo in cui il club non stava investendo molto sul mercato. L’allenatore Sergio Conceicao utilizzava spesso l’esterno Jesús Corona come terzino, a causa delle scommesse sbagliate su Renzo Saravia e Wilson Manafá. Joao Mario faceva parte di una generazione d’oro di giovani talenti, tra cui Diogo Dalot, Fabio Vieira, Vitinha, Romario Barò e Fabio Silva, che furono gradualmente inseriti in prima squadra. Nelle stagioni successive Joao Mario si è guadagnato spazio sotto la guida di Conceicao e ha subito una trasformazione significativa, diventando un terzino capace di giocare anche in una difesa a quattro. È importante ricordare che nelle giovanili era un esterno destro puro".
Come è percepita in Portogallo la sua trasformazione da ala offensiva a terzino moderno?
"In Portogallo la trasformazione degli esterni in terzini è molto comune. Basti pensare a esempi classici come Miguel, ex Benfica e Valencia, terzino titolare della nazionale tra il 2004 e il 2008, o Fabio Coentrao, che arrivò fino al Real Madrid. Joao Mario è un giocatore diretto, capace di accelerare sia su spazi lunghi che corti. Ha un buon dribbling, soprattutto quando resta vicino alla linea per usare il suo piede destro, e sa anche crossare, proteggere palla e concludere. Tuttavia, credo che possa diventare più costante e sentirsi più a suo agio giocando più spesso con una difesa a tre alle sue spalle".
Quali allenatori e situazioni lo hanno aiutato maggiormente nella sua evoluzione di ruolo?
"Sergio Conceicao ha creduto in lui e lo ha trasformato in un giocatore in grado di competere per un posto nella nazionale portoghese, infatti è già stato convocato da Roberto Martínez. I miglioramenti sul piano difensivo sono evidenti, così come la sua capacità di sfruttare gli spazi centrali (ha persino giocato qualche volta a sinistra). È diventato più aggressivo nei duelli, più intenso e più capace di anticipare le giocate o gestire le situazioni di contenimento".
Quali sono i suoi principali punti di forza tecnici e atletici?
"Joao Mario è un giocatore agile e veloce, soprattutto quando deve coprire campo. Ha un buon dribbling ed è prezioso nei duelli uno contro uno. Credo abbia anche un buon tiro, anche se al Porto non si è trovato spesso in quelle situazioni. Può migliorare nel cross e nelle scelte nell’ultimo terzo di campo".

Joao Mario: lo scambio con Alberto Costa e la connessione con Conceicao
—In quali sistemi tattici João Mário si inserisce meglio, secondo te?
"Credo che si trovi più a suo agio come esterno destro a tutta fascia. In Italia potrebbe faticare in una linea difensiva bassa o in una difesa a quattro. Penso che un 3-4-3 o un 3-5-2 possano valorizzarlo e renderlo utile alla Juventus, anche se non sarà sempre titolare".
Che tipo di ruolo tattico e che chimica ti aspetti che porti alla Juventus?
"Penso che possa essere un giocatore interessante per giocare con un esterno offensivo che ama accentrarsi. La sua intesa con Francisco Conceicao potrebbe e dovrebbe essere considerata. Credo che possa essere un’opzione più interessante di Andrea Cambiaso in quella zona, permettendo a quest’ultimo di giocare a sinistra".
Cosa pensi dello scambio tra Joao Mario e Alberto Costa?
"L’unica giustificazione che trovo per la cessione di Alberto Costa da parte della Juventus è una certa delusione o mancanza di pazienza verso la sua crescita. Tuttavia, penso che gli avrebbero dovuto concedere almeno una stagione completa in Italia. Capisco comunque che Joao Mario sia più adatto al modello di gioco di Igor Tudor, grazie alla profondità che può offrire e alla (micro) relazione con Conceicao".
Quali sono le sue ambizioni con la nazionale portoghese? Pensi che possa diventare un titolare nei prossimi anni?
"La nazionale portoghese ha una grande abbondanza di terzini di alto livello: Joao Cancelo, Diogo Dalot, Nelson Semedo, Nuno Mendes, Raphael Guerreiro e Nuno Tavares sono regolarmente convocati. Ma ci sono anche giovani emergenti come Tiago Santos (Lille), Rodrigo Gomes (Wolves), Martim Fernandes (Porto) e Alberto Costa. Alcuni di questi terzini sono più pericolosi in fase offensiva (Cancelo, Dalot), altri più costanti (Semedo). Joao Mario avrà difficoltà a imporsi, ma Roberto Martínez lo ha già convocato, dimostrando che lo considera parte del progetto".
Qual è il prossimo passo evolutivo per diventare un terzino completo a livello europeo?
"Deve continuare a migliorare l’approccio difensivo ai duelli e il livello di concentrazione per restare costante durante tutti i 90 minuti. L’Italia è il contesto ideale per questa crescita. Può anche esplorare di più gli spazi interni e affinare la sua capacità decisionale (dribbling, passaggi filtranti, cross alti o arretrati)".
Dove pensi che debba ancora migliorare di più?
"La concentrazione competitiva e la capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci".
A quale giocatore paragoneresti João Mário per stile e caratteristiche?
"Nel contesto italiano vedo alcune somiglianze con Pasquale Mazzocchi o persino Leonardo Spinazzola".
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