LA CONFESSIONE

Milan, Alvaro Morata confessa: “Ho sofferto di depressione. Addio alla Spagna necessario”

Alvaro Morata
La confessione del centravanti rossonero: "Sono stato malissimo. Pensavo che non sarei più riuscito neanche a mettermi le scarpe e a scendere in campo"
Nancy Gonzalez Ruiz

Oggi, giovedì 10 ottobre, nella giornata della salute mentale, Alvaro Morata ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Copa affrontando proprio il tema della depressione per sensibilizzare l'opinione pubblica: "Quando passi per momenti veramente duri, con depressione e attacchi di panico, è uguale che lavoro fai o la situazione che vivi. Devi lottare contro quest’altra persona che hai dentro di te tutti i giorni e tutte le notti. Per me la cosa migliore era lasciare la Spagna, non ce la facevo più” ha confessato il centravanti spagnolo. Il periodo più difficile della sua carriera è stato circa tre mesi prima degli Europei, quando temeva di non riuscire più ad indossare gli scarpini: “Sono stato malissimo. Pensavo che non sarei più riuscito neanche a mettermi le scarpe e a scendere in campo. Però grazie a tante persone come Koke, Simeone, Miguel Angel Gil, il mio psichiatra, il mio mental coach ce l’ho fatta. Noi siamo ciò che si vede alla tele o sui social, però a volte la vita reale è molto diversa. Devi dare una certa immagine perché è il tuo lavoro, ma sono stato malissimo".

L'approdo al Milan

Alvaro Morata
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Il centravanti rossonero ha spiegato il suo ritorno in Italia: Appena tre mesi prima dell’Europeo non ero nemmeno sicuro di poter tornare a giocare una partita. Non sapevo ciò che mi succedeva, è stato un momento delicato e complicato, perché ti rendi conto che ciò che più ti piace nella vita diventa ciò che più odi. All’inizio pensavo di restare all’Atletico, avevo una gran voglia. Mi sono reso conto che le cose non andavano quando in una intervista ho detto che non sapevo se sarei rimasto in nazionale per questione d’età e di altre cose extra calcio. È successo un casino e li ho pensato che in Italia sarebbe andata diversamente."

L'impatto sulla vita privata

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Morata spiega come questa condizione abbia influito nella sua vita privata e come i suoi figli siano stati vittime del rendimento del padre: "Senza cattiveria, magari con la gente per cose successe in partite precedenti. E così alla fine anche loro non volevano più uscire con me e fare cose che fanno normalmente genitori e figli. È arrivato un momento che mi dicevano tante di quelle cose brutte davanti ai miei figli che non volevo più uscire con loro, mi vergognavo. Ero una specie di scherzo facile, un bersaglio indifeso per far ridere chi ti sta vicino

Alvaro Morata, Milan

La sua vita oggi è finalmente cambiata: "La Spagna mi manca. È il Paese più bello del mondo ed è stata una decisione difficile. Qui in Italia però è tutto diverso. I miei figli vedono che il loro padre è rispettato. Vedono che il loro padre è un calciatore che ha giocato nelle migliori squadre del mondo".

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