"Anche il migliore degli ottimisti, non s'aspettava questo campionato: è normale che quando prendi un allenatore come Conte, che è abituato a combattere per le prime posizioni del campionato, c'era da essere ambiziosi". Gaetano Fontana, attuale allenatore del Gubbio, è fra i doppi ex di Napoli e Fiorentina, che giocheranno domenica alle 15 al Maradona, per una partita che promette spettacolo. La redazione di DerbyDerbyDerby, lo ha intervistato prima della partita, facendo riaffiorare ricordi del suo periodo con entrambe le maglie, ma soprattutto il focus da uomo di campo sul momento delle due squadre. Si ringrazia la squadra del Gubbio e l'ufficio stampa per la disponibilità.
"Napoli, occhio alla Viola..."
Napoli, Fiorentina, e quel vecchietto a Fuorigrotta ai tempi della C: Gaetano Fontana a DDD

Fontana a DDD: "Al Napoli serviva una ricostruzione dopo l'anno scorso; Palladino, bravo a trovare la quadra"

"Il Napoli andava ricostruito, dopo l'anno scorso: secondo me, al primo anno, si poteva ipotizzare un Napoli fra le prime quattro, ma non così vicino alla vetta. Ho avuto la fortuna di assistere al ritiro a Castel di Sangro, è già lì si stava creando un'alchimia particolare. La squadra seguiva i nuovi metodi di lavoro: Conte è stato bravo a cambiare in corsa la sua tattica originaria. Inoltre, ha migliorato alcuni giocatori: Politano, su tutti, che ora è diventato un esterno a tutta fascia".
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"La Fiorentina ha deciso di cambiare completamente mentalità, passando ad un tipo di calcio molto diverso rispetto a quello di Italiano. Hanno fatto fatica a trovare la loro identità, però Palladino è stato bravo a trovare la quadra fra gioco e risultato. L'infortunio di Kean è stato determinante, però questo fa parte dell'esperienza che il nuovo allenatore sta maturando".
"Sono le due sorprese del campionato: Conte ha maggiore esperienza, ma mai sottovalutare la Viola"

"Sarà una partita interessante. La Fiorentina è una squadra fastidiosa perché sa giocare, il Napoli però ha maggiore esperienza. Tutte le partite vanno giocate in un certo modo, col giusto atteggiamento: Conte e i suoi non possono sottovalutare la Viola". Continua mister Fontana, asserendo che entrambe le squadre sono la vera sorpresa del campionato: "La Fiorentina si sta assestando verso l'alto dopo un periodo di ambientamento: il lavoro di Palladino è positivo. Per la dimensione e le ambizioni della Viola, è un campionato di alto livello. Certo, il Napoli è più visibile, ma le aspettative sono diverse".
"Il momento no può capitare, ma nella progettualità va' visto il lavoro a lungo termine"

Le ultime partite non sono state positive per nessuna delle due: il Napoli ha perso a Como e non vince da cinque partite, così come la Fiorentina che ha subito tre sconfitte consecutive... "Nell'arco di una stagione, ci sono dei momenti di stallo. C'è carico fisico, mentale, e devi avere anche la fortuna di portare dalla tua anche l'evento negativo. Non significa, però, che c'è una flessione. Palladino non era abituato a lavorare con una squadra importante, che gioca anche in Europa. Per cui, il suo metodo di lavoro, andava calibrato verso gli impegni stagionali. E se c'è un progetto, non si può vedere solo il risultato della partita. Se c'è programmazione, devi saper passare anche verso questi momenti.
Stessa cosa il Napoli: è vero che non vinci con il Como, ma in queste cinque partite ci sono state più cose positive. Dimarco fa una magia su punizione, devi rincorrere, perché c'è anche l'avversario. Il Como, appunto, può essere una squadra sorpresa perché è una neopromossa, ma è una bellissima realtà che gioca un bel calcio"
Fontana sul calciomercato: "La Fiorentina ha puntato su giocatori in cerca di riscatto, il Napoli ha fatto una scelta oculata..."

"Il Napoli non si è spennato: fare mercato, all'improvviso, dopo la doccia fredda di Kvara, non è facile. C'era la necessità di sostituire un giocatore importante. Serve più calma, ed un buon lavoro dello scouting. Osservatori che, a Napoli, hanno sempre fatto bene. A gennaio non si sono rinforzati come volevano, però c'è stata una valutazione più accurata. La Fiorentina ha puntato su giocatori che cercano riscatto. Folorunsho ha giocato poco a Napoli, ed ora potrebbe consacrarsi. Fagioli, viene da una lunga squalifica, ed aveva bisogno di continuità. Zaniolo è una eterna promessa: pensavo che sotto Gasperini potesse davvero sbocciare, però pecca di continuità".
"Con la Viola nel 2003, e col Napoli nel 2004: due annate meravigliose"

Quel campionato 2003/04 era una vera A2: tante squadre forti, tutte che puntavano in alto...: "La Fiorentina fu ripescata dalla c2 alla B, e a gennaio rivoluzionarono la squadra. A gennaio eravamo quartultimi, ma pensavamo di fare un campionato importante. Ricordo di una partita difficile con la Salernitana, in cui vincemmo con difficoltà: da lì, arrivammo allo spareggio col Perugia. Quell'anno c'era lo spareggio fra categorie: arrivammo sesti, e vincemmo col Perugia che era in A. Io decisi di andare a Firenze, da Ascoli: sono di Catanzaro, e nella tribuna stampa dello stadio del Catanzaro c'era una foto enorme della curva giallorossa; in uno spicchio di campo, si vedeva la numero 10 di Antognoni, ed io speravo di vestire quella maglia. Raggiunta la massima serie dopo lo spareggio, non festeggiammo più di tanto, perché meritavamo quella categoria".
L'arrivo in azzurro: "Ho scelto senza vedere la categoria, Napoli non è da serie C"

"Iniziai la preparazione a Firenze, la Fiorentina fece tanti acquisti: arrivarono Guigou, Maresca, Nakata, Obodo, che erano in rampa di lancio. C'erano molte squadre che mi volevano, tra serie A e serie B. Però, quando mi chiamò Marino, ho firmato col Napoli senza esitazione: il Napoli non era da serie C. Il sogno di giocare davanti ad oltre 50mila spettatori, era da realizzare, e ci sono riuscito. Mi sono goduto sempre il viaggio da Castelvolturno a Fuorigrotta, ed era bellissimo vedere quella fiumana di gente che voleva riscatto.
La mia prima partita è stata col Lanciano, io uscii dallo stadio a piedi. Si avvicinò un vecchietto, che mi strappò una promessa: <Ci togliamo gli schiaffi da faccia?>... Mi colpì molto, capì il significato di quelle parole, e la delusione di quel periodo per il popolo napoletano. Al primo anno non andò bene, anche perché partimmo in ritardo, però al secondo anno facemmo bene. Tutte le squadre che incontrammo, facevano la partita della vita. Abbiamo fatto ripartire un nuovo ciclo, e per tutti noi è stato un vero orgoglio".
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