Serve un miracolo per i biancorossi nel discorso salvezza, anche l'allenatore ci crede poco ma chiede di onorare l'impegno fino alla fine della stagione.
Alessandro Nesta presenta la sfida tra il suo Monza e il Napoli. Anche per il tecnico l'idea salvezza resta un sogno quasi impossibile da raggiungere. L'allenatore però chiede massima concentrazione per onorare l'impegno e togliersi qualche soddisfazione nelle ultime sei giornate di campionato.
Nesta carica l'ambiente, il Monza deve onorare la Serie A
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I SOLITI PROBLEMI - “Diciamo sempre le stesse cose, dobbiamo salvare il salvabile e non lasciarci andare. Per me si può fare anche peggio, non dobbiamo scendere ancora di più. Sappiamo che la salvezza è impossibile o quasi impossibile, ma dobbiamo tenere una dignità importante. Il confronto coi giocatori c’è stato come in tutte le altre partite. Penso che dopo Venezia ho fatto una conferenza diversa perché le altre partite sono sempre stato in un altro modo. I risultati sono quelli, la classifica è quella ma non è facile. Non dobbiamo fare ancora peggio, non possiamo finire il campionato con 15 punti. Si può retrocedere ma diversamente, questo è l’obiettivo che ci mettiamo noi nei confronti ci sono stati sempre, a volte magari un po’ più duri ma il risultato è sempre lo stesso. Questo è quello che non va bene."
LA SQUADRA E' COME NESTA? - “La squadra sarà come sono io. Non attacco mai i giocatori, soprattutto pubblicamente. Sarebbe come togliermi dalla responsabilità. Io sto nel problema e ne sono parte. Mi devo prendere le mie responsabilità. Se non sono riuscito a portarla con un atteggiamento diverso è una mia responsabilità, un po’ dell’ambiente e del momento storico del club. Ma io non mi tiro fuori. Sarebbe facile puntare il dito coi giocatori per cadere in piedi. Se vogliamo fare un’analisi del perché non siamo usciti da questo tunnel, per me è colpa dell'allenatore, ma le componenti sono anche di più. Sono tante componenti che hanno fatto vedere la stagione che abbiamo fatto.”
UNA BIG SUL CAMMINO -"Sotto l’approccio mentale sono d’accordo, la tensione e responsabilità è diversa. Le squadre più grandi ti lasciano maggior spazio, e puoi giocare di più. L’impatto mentale non lo abbiamo mai sbagliato con le big. Con l’Inter altre squadre in alto in classifica abbiamo fatto bene, mentre contro le dirette avversarie facciamo più fatica. Il nostro campionato deve essere contro Empoli, Venezia. Beh, è lì che bisogna mettere qualcosa in più.