Alla sua prima conferenza da allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli ha trasmesso passione, ambizione e consapevolezza. Il tecnico, tornato a Firenze dopo sei anni, ha raccontato il significato della sua scelta, le prime sensazioni con il gruppo e la visione per il futuro. Di seguito le sue parole più significative.
Conferenza stampa
Fiorentina, Pioli: “Ho visto che Allegri non ci ha messo tra le candidate alla Champions”

Pioli, un ritorno emotivo: “Firenze me la sento dentro”
—“In occasione della prima chiamata ho provato una sensazione positiva” – ha esordito Pioli – “Sono legato a questa città e ho percepito qualcosa di speciale. Apparentemente sembro una persona equilibrata, ma in realtà vivo molto di emozioni. Per questo non ho avuto alcun dubbio”. In merito al suo ritorno in viola, il tecnico ha confermato di aver accolto la proposta con entusiasmo, spinto da un forte legame affettivo con l’ambiente e dalla voglia di rimettersi in gioco.

Ambizione e spirito: “Voglio qualità e sacrificio”
—“Voglio giocatori di qualità” – ha sottolineato – “e credo che in rosa ce ne siano. Tuttavia, è altrettanto necessario il sacrificio, la concretezza. In questi primi giorni ho visto segnali importanti: c’è una base solida su cui costruire.”
A proposito degli obiettivi stagionali, Pioli ha aggiunto: “Non so ancora cosa manchi, lo capiremo strada facendo. Ma l’intento è chiaro: alzare il livello e competere su tutti i fronti, in tutte e tre le competizioni.”
Kean, il gruppo e la crescita personale
—Sul rapporto con Moise Kean, l’allenatore ha spiegato: “Ci siamo parlati. È grato alla società, è un giocatore molto forte e credo che siamo entrambi felici di essere qui. Non so quanto le mie parole abbiano influenzato la sua decisione di restare, ma il nostro obiettivo è comune”.
Pioli ha poi riflettuto sulla propria scelta personale: “La durata del mio contratto indica che vogliamo tornare in Champions e puntare a un trofeo. Potevo restare dove ero, tra i dieci allenatori più pagati al mondo, ma ho voluto una sfida. Non mi sono accontentato”.

Moduli, imprevedibilità e il valore dell’anarchia
—“Non voglio fissarmi su schemi rigidi, come difesa a tre o a quattro” – ha precisato – “L’importante è che i miei giocatori sappiano leggere gli spazi.”
In merito a determinati profili: “Albert e Fazzini hanno un’anarchia offensiva che può diventare un valore. L’imprevedibilità è fondamentale, specie in un campionato dove gli allenatori preparano le partite in modo estremamente minuzioso.”
Competizione, esperienza e voglia di esserci
—“Ho voluto questa sfida” – ha affermato – “In Serie A ci sono tecnici del calibro di Conte, Allegri, Gasperini, Italiano, Sarri… e penso di meritare di stare tra loro”.
A tal proposito, ha ammesso: “Non mi sono mai sentito così pronto. Le esperienze passate mi hanno forgiato. Se penso a sei anni fa, sono un altro allenatore. Sarà difficile, certo, ma anche bello e coinvolgente”.
Focus sui singoli: Dodô, Ranieri e la mentalità
—Parlando di Dodô, Pioli ha detto: “Mi ripete che ha fatto 7 assist. Io gli ho detto che deve fare più gol. Mi è sempre piaciuto: riusciva a tenere la gamba di Leão e a metterlo in difficoltà anche in attacco. È molto importante per noi”.
Su Ranieri, ha aggiunto: "Gli ho chiesto se sente il peso di essere capitano, perché il mio precedente lo era a un livello altissimo. Ma l’ho visto carico e motivato, credo sarà un ottimo capitano”.
Pioli: Identità, mentalità e ambizione
—“È importante avere calciatori italiani, ma l’obiettivo è migliorare la squadra" – ha dichiarato –, "Abbiamo preso Fazzini e Viti perché pensiamo ci possano dare qualcosa. Non importa se i prossimi saranno italiani o no. Adesso voglio due settimane per valutare tutti i calciatori, poi vedremo se intervenire”.
Il messaggio di Pioli: “Voglio tutto”
—“Sono 25 anni che alleno, ma mi sento giovane dentro. Non penso di aver smesso di imparare, ma è chiaro che sono cresciuto. Farò quello che credo e quello che sento” – ha detto Pioli – “Darò tutto alla squadra, ma voglio tutto: non può un giocatore arrivare senza il sorriso e la voglia di condividere un percorso. A livello mentale e motivazionale devi essere al mio livello, avere ambizione”.
“Anche chi ha meno impatto emotivo, come Gosens o De Gea, ha una personalità fortissima che parla per loro”.
Una lavagna e una risposta ad Allegri

In chiusura, un messaggio chiaro, con una punta di provocazione: “Ho visto che Allegri non ci ha inseriti tra le squadre candidate alla Champions. L’ho scritto sulla lavagna.”
Pioli ha così concluso la conferenza stampa con una dichiarazione d’intenti forte: la Fiorentina non vuole essere una comparsa, e lui è pronto a guidarla mettendoci tutto sé stesso.
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