Al Penzo decidono Zerbin e Tchatchoua. Gli arancioneroverdi, al settimo pareggio in campionato, hanno sedici punti in classifica dopo ventidue giornate…
Il settimo pareggio in campionato del Venezia arriva in casa contro il Verona dell'ex Paolo Zanetti. L'allenatore Eusebio Di Francesco ha commentato così la gara del Penzo in conferenza stampa: "Siamo mancati nella capacità di tenere qualche pallone in più, nel far salire la squadra, nel palleggio. Il Verona è squadra fisica, dovevamo cercare di più delle trame di gioco, dove ci siamo persi un pochino nella ripresa".
Venezia, Di Francesco dopo il Verona
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"Secondo me ci eravamo anche difesi bene - spiega il tecnico arancioneroverde -, poi abbiamo preso gol in contropiede sbagliando un raddoppio anziché andare a difendere la porta. In queste cose dobbiamo alzare l'asticella. Pohjanpalo ai saluti? Ne sapete più di me, per ora è nostro, quello che sarà non dipende da me, è un grande professionista. Quello che dipende da noi è migliorarci, ci vogliono determinate caratteristiche, come quelle che porta Zerbin. Ora faccio fatica ad avere delle scelte per cambiare".
"Vivo questo mercato con serenità - prosegue Di Fra -, perché se dovessi pensare a cosa serve non ne usciremmo. Questi ragazzi li amo, guardate Haps che partita ha fatto in quel ruolo. La settimana ho messo in campo giocatori che dovevano uscire. Ho visto una squadra che voleva comunque portare a casa il risultato. Poi a questo livello i dettagli fanno la differenza, con l'attenzione a qualche dettaglio in più potevamo avere magari un terzo dei punti in più. Vedi sul raddoppio di cui parlavo prima che è mancato. Sentivo che il gol sarebbe arrivato? Pensavo più prima rispetto a quando lo abbiamo preso, perché avevamo ripreso campo in quel momento. Questa squadra non deve mollare niente. Uscire dal campo avendo dato tutto, questo dobbiamo fare, ma a volte non basta".
Ancora Di Francesco: "Candé? È un giocatore interessante e lo avevo visto prima della partita, per quello poi l'ho schierato titolare. Venezia più forte a fine mercato? Penso che questo debba essere sempre l'obiettivo, indebolire la squadra non sarebbe l'ideale. Ovviamente serve l'intelligenza di scegliere le pedine giuste che ci servono. Poi c'è il discorso del budget, farete le domande alle persone più indicate anche perché poi il portafoglio non è il mio. Sicuramente tutti avremmo preferito avere subito delle soluzioni in più, ma il mercato dura tanti giorni".
"La scelta di Zampano? È legata - conclude il tecnico dei lagunari - alle qualità dei giocatori che avevo in campo. Volevo un giocatore più di spinta e qualità come Zerbin, Zampano è più terzino. Lui ha qualità nell'uno contro uno. Poi l'ho inserito nel finale per contenere Tchatchoua che credo sia un giocatore con una fisicità e la capacità di attaccare gli spazi davvero importante, non a caso leggo che le squadre interessate a lui non manchino".