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LA VIGILIA DEL MISTER ARANCIONEROVERDE

Venezia, Zanetti: “Per salvarci dobbiamo diventare squadra”

UDINE, ITALY - AUGUST 27: Paolo Zanetti head coach of Venezia FC  gestures during the Serie A match between Udinese Calcio and Venezia FC at Dacia Arena on August 27, 2021 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il tecnico ha parlato in conferenza stampa prima della trasferta di Empoli

Davide Capano

Il Venezia è pronto per la terza giornata di campionato che lo vedrà di scena al Carlo Castellani di Empoli. Dopo le sconfitte con Napoli e Udinese e il ko in amichevole col Brescia, il tecnico Paolo Zanetti presenta la gara nella conferenza stampa della vigilia: “Abbiamo recuperato i portieri, Sigurdsson arriva addirittura oggi, Crnigoj e Ebuehi sono arrivati ieri. Peretz si è fatto male al ginocchio in Nazionale e rimarrà fuori almeno tre settimane. Ampadu non l’ho ancora visto. Vorrei vedere dei passi in avanti rispetto a quello che abbiamo fatto sinora. Ci sono tante cose su cui dobbiamo migliorare sia sotto l’aspetto tecnico tattico e dell’equilibrio difensivo. Nell’amichevole col Brescia non sono mancate occasioni e possesso palla. Ci sono stati anche aspetti negativi come testimoniato dal risultato, essere squadra vuol dire farsi una mano e non fare errori stupidi. Ne ho visti troppi per la nostra categoria. Penso che il problema sia soprattutto psicologico. Ho visto una reazione e mi aspetto una squadra che recepisca e impari dai propri errori".

 (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

"L’anno scorso - spiega il mister arancioneroverde, come riportato da Trivenetogoal.it - il Venezia era una squadra vera sotto tanti aspetti, era più scarsa ma era una squadra. È questo su cui dobbiamo lavorare, per salvarci dobbiamo diventare squadra. Dobbiamo darci una mano, essere umili e fare una fase di non possesso perché anche l’Empoli è un avversario fresco, rodato ma che può avere difetti. È difficile pensare di mettere in difficoltà gli altri se non siamo squadra. Il ritiro non è stato punitivo, anche il Napoli ha perso 5-1 col Benevento. Ci sono girate le scatole, ho chiesto il ritiro perché i ragazzi hanno bisogno di conoscersi. Questo ci poteva aiutare per aumentare le relazioni fra di noi. Abbiamo una problematica comunicativa, una quindicina di giocatori stranieri e questo rende più difficoltose le relazioni anche extra campo. I ragazzi hanno capito il senso e si sono impegnati, penso ci sia servito. Sulla formazione non do nessuna indicazione, ho preferito reimpostare tutto mettendo nuovi, vecchi, stranieri e giovani sullo stesso piano. La base dell’integrazione viene prima di tutto da me, ho promesso ai ragazzi che le scelte le farò domani. I diritti si devono acquisire sul campo".

Poi Zanetti conclude: "Henry e Forte insieme? È ancora presto, non riusciamo a sostenerli. Il centrocampo sta facendo pochissimo filtro, è il nostro problema principale più per una questione tattica e di posizionamento. In Serie A se lasci uno spazio prendi gol. In questo momento si giocano il posto, è il campo che determina le gerarchie. Vacca ha fatto partite qualitativamente incredibili, ad oggi ha 50 minuti sulle gambe. Haps è indietro soprattutto dal punto di vista fisico, mentre Kiyine ha una tecnica importante ma anche lui è in difficoltà fisica. Come loro anche Peretz, Henry e Schnegg lo hanno sofferto. Viviamo in un calcio culturalmente diverso e dobbiamo mettere in conto che ci sia un contraccolpo per i giocatori. Fra due o tre mesi saremo al pari e usciranno i valori tecnici. Adesso devo tenere conto anche di altre cose".

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