Da Cesidio Oddi, passando per Gennaro Tutino fino a Gianni Di Marzio: Cosenza-Palermo è una partita con una lunga storia di intrecci
È tutto pronto per Cosenza-Palermo. Domenica 23 febbraio, ore 15:00 andrà in scena il 32° atto di una sfida che, nei numeri, sorride ai rossoblù: 12 vittorie per il Cosenza, 11 pareggi e 8 successi per il Palermo. Ma più che nei numeri, il vero fascino di questo confronto risiede nei tanti protagonisti che hanno vestito entrambe le maglie, contribuendo a scrivere pagine significative per i due club.
Due squadre, un'unica carriera: i doppi ex più iconici
—
Sono almeno quaranta i calciatori che, dagli anni Sessanta ad oggi, hanno indossato sia il rossoblù che il rosanero. Un numero impressionante, che potrebbe comporre almeno due o tre formazioni competitive con elementi di spicco in ogni reparto.
Tra i portieri, il nome che spicca è quello di Cesidio Oddi, protagonista con il Cosenza nel 1982-83, famoso per la sua straordinaria capacità nel parare e segnare rigori. Nessun altro estremo difensore italiano può vantare una doppietta in una gara ufficiale. Tra i pali hanno lasciato il segno anche Paolo Bonaiuti, legato però a una retrocessione con i calabresi, e Federico Agliardi, che ha vissuto momenti importanti con entrambe le squadre.
In difesa, Fausto Silipo è stato un leader tecnico e carismatico. Se a Palermo ha giocato gli anni migliori della sua carriera, a Cosenza ha brillato nel 1982-83. Un ruolo, quello del libero, che ha visto protagonisti anche Mirco Brilli e Antonio Sassarini. Impossibile non citare poi la potenza di Marco Aurelio, l'intelligenza tattica di Maurizio Lanzaro e il dinamismo di Francesco Modesto.
Centrocampo e attacco: da Maiellaro a Giampaolo, talento e imprevedibilità
—
Tra i registi spiccano i nomi di Aladino Valoti, metodista di qualità, e Giuseppe Manicone, che ha illuminato il gioco di entrambe le squadre. Ma il più iconico è senza dubbio Pietro Maiellaro, genio e sregolatezza, autore di giocate da antologia, tra cui un gol alla Maradona contro la Fiorentina.
Il reparto offensivo ha regalato al pubblico interpreti dal talento cristallino. Andrea Conte e Gabriele Messina sono stati bomber implacabili, mentre Stefano Guidoni è il centravanti che qualsiasi tifoso sogna di rivedere in campo. E come dimenticare Federico Giampaolo, capace di mandare in visibilio gli spalti con una sola finta?
Una storia a sé merita Giorgio Mariani, il cui passaggio da Cosenza a Palermo fu solo il preludio di una carriera che lo portò fino all'Inter. E tra gli attaccanti più recenti, non possono mancare Carlos Embalo e Gennaro Tutino, con cui il calcio romantico lascia spazio a quello moderno.
Dalla panchina, un legame ancora più forte
—
Non solo giocatori, ma anche allenatori hanno segnato il percorso di entrambe le squadre. Gianni Di Marzio, Bortolo Mutti e Ezio Glerean hanno allenato sia a Cosenza che a Palermo, mentre tecnici del calibro di Edy Reja e Bruno Giorgi hanno vissuto il doppio legame in modo diverso: calciatori in Sicilia, allenatori in Calabria.
Una partita che vale molto più dei tre punti
—
L'attesa cresce per la sfida di domenica, un match che va oltre il semplice risultato. Cosenza e Palermo si affrontano con l'obiettivo di consolidare le proprie ambizioni stagionali. Ma per chi ha memoria storica, questa partita è anche l'occasione per celebrare il percorso di quei calciatori che, tra due maglie e due città, hanno lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano.