“Tre allenatori su tutti mi hanno dato tanto…”

Interviste DDD – La Serie B che verrà…con Alessio Luciani

Interviste DDD – La Serie B che verrà…con Alessio Luciani - immagine 1
La Reggiana ci ha creduto, lui ha ripagato la fiducia donatagli. 70 presenze in due stagioni, una cavalcata culminata con la promozione in serie B
Matteo Murru

Il passato con la Lazio, l’esordio in Serie A ed in Europa. Tanti campioni incontrati nel suo cammino ed un bagaglio infinito di esperienze. Abbiamo fatto due chiacchiere con Alessio Luciani, difensore della Reggiana:

  • Innanzitutto, come stai oggi? Come hai passato i tuoi giorni di vacanza?
  • Le vacanze purtroppo sono appena finite, ma la scorsa stagione è stata abbastanza faticosa soprattutto a livello mentale; quindi grazie all’affetto di mia moglie, mio figlio, dei miei genitori, suoceri e amici ho staccato per bene la spina, ricaricando le batterie e trascorrendo delle bellissime vacanze sia in italia che all’estero e perchè no, festeggiando ancora di più con gli affetti, la vittoria del campionato.

  • Riavvolgiamo il nastro e parliamo della stagione passata. Una grande stagione, coronata dall’emozionante approdo in serie B. Quali erano le prospettive ad inizio anno? La promozione è stata un obiettivo dal primo giorno? O c’è stata una sliding doors, un istante, nel corso della stagione che vi ha fatto capire che il sogno serie B poteva concretizzarsi?
  • Penso sia stata la stagione più bella della mia carriera. Nel calcio ci si ricorda, purtroppo, solo delle vittorie, ma questa la ricorderò a vita. Le basi per fare bene c’erano già dall’anno prima dove la serie B, sfuggì per soli due punti. Quindi, più carichi che mai ci siamo stretti, in un gruppo fantastico abbiamo superato le avversità e cavalcato l’onda delle vittorie per raggiungere il traguardo per primi. Era quello che ci eravamo prefissati nel biennio. Il momento esatto in cui ho capito che avremmo vinto fu la trasferta di Rimini, dove a poche giornate dalla fine avevamo pochi punti di vantaggio e le altre si avvicinavano. Perdevamo 2 a 0 a pochi minuti dal termine ma raggiungemmo il pareggio allo scadere e quel punto ha fatto la differenza.

    Interviste DDD – La Serie B che verrà…con Alessio Luciani- immagine 2

  • È doveroso un excursus nel tuo passato e un accenno al tuo esordio in massima serie. L’ingresso in campo all’ Artemio Franchi al minuto 85, il 4 ottobre 2009. Uno Stevan Jovetic da fronteggiare e tanti altri campioni attorno. Un esordio carico di significato considerando anche il tuo trascorso giovanile in maglia biancoceleste. Ti va di raccontarci qualcosa?
  • Con la maglia della Lazio ho esaudito il mio sogno, quello di arrivare in serie A. E poche settimane dopo, in Europa League. Ti lascio immaginare quanto fossi emozionato. Ti assicuro che mi ricordo per filo e per segno tutto ciò che accadde, finisco di rispondere a questa domanda con un po’ di rammarico. Circondato da campioni di ogni calibro partimmo in contropiede io e Zarate. In porta c’era Frey, ma lui la palla non me la passò. Gliela chiamai in tutti i modi, urlando con tutta la mia voce. Se me l’avesse data sicuro l’avrei messa sotto all’incrocio.

    Scherzo ovviamente.

  • Chi è la persona, compagno o allenatore, che più ti ha dato fiducia nei tuoi mezzi e più ti ha trasmesso serenità?
  • Per me i compagni di squadra sono sempre stati fondamentali. Perché con loro condividi le stagioni intere e se non ci fosse sintonia all’interno dello spogliatoio non ci sarebbero risultati. Ecco, non ne cito uno in particolare, ma in questo caso tutti sono stati importanti, dal primo all’ultimo.

    Interviste DDD – La Serie B che verrà…con Alessio Luciani- immagine 3

     

  • Nella Lazio hai condiviso lo spogliatoio con vari campioni. Tra i tanti c’erano Simone Inzaghi e Lionel Scaloni. Il primo è tra i migliori  allenatori del panorama nazionale, il secondo è reduce da una storica vittoria al mondiale di Qatar. Tu hai avuto modo di vederli da vicino, prospettavi già per loro un futuro roseo in veste di allenatori?
  • Penso che gli allenatori con cui ho lavorato mi abbiano lasciato tutti un qualcosa di costruttivo. Se devo essere sincero i tre che fino ad ora hanno fatto qualcosa in più per il mio percorso sono stati Ballardini, che mi fece esordire in serie A ed in Europa; Nicola che ha sempre creduto in me dandomi consigli, ed infine Diana, perché con lui ho condiviso lo spogliatoio e mi promise che una volta allenatore mi avrebbe portato con se. Tutto questo è accaduto alla Reggiana.

    Inzaghi e scaloni erano già allenatori in campo. Io ho sempre avuto una dote, ovvero rubare con gli occhi dai più grandi. In loro vedevo prospettive lontane, persone che avevano già in mente un percorso solido e virtuoso. Sono felicissimo che abbiano raggiunto certi livelli e vinto tanto. In futuro potrò vantarmi di averli conosciuti, essermi confrontato con loro ed aver condiviso con loro lo spogliatoio.

     

    Interviste DDD – La Serie B che verrà…con Alessio Luciani- immagine 4

     

  • Hai avuto modo di confrontarti con tanti allenatori nelle tue avventure in Italia. Ma In passate interviste hai fatto riferimento al tuo rapporto “speciale” con Mister Davide Nicola che hai incontrato al Lumezzane. Cosa ti ha lasciato il mister e oggi, hai ancora modo di scambiare qualche chiacchiera con lui?
  • Mister nicola mi ha cresciuto come uomo e calciatore. Uscito dalla Lazio ero ancora acerbo e lui vide in me delle doti particolari. Riuscì a tirare fuori e a spronare quella cattiveria ed intraprendenza che non tutti i calciatori hanno dentro. A lui feci una promessa, ossia che non avrei mai mollato. E mai lo farò, finchè potrò e vorrò togliermi le mie soddisfazioni. Tutt’ora ci sentiamo. Per la nascita mi mio figlio Samuele mi chiamò dicendomi di inviargli delle foto. Ce l’ho un po’ con lui solo perché non è potuto venire al mio matrimonio, ma l’ho perdonato subito perchè mi ha insegnato tutto.

  • Ora, Sandro Nesta in panchina. Che impressione fa, per te cresciuto in orbita Lazio, avere lui come allenatore? Considerando il tuo ruolo anche, potresti giovare del suo status e della sua immensa esperienza?
  • È un onore essere allenato da un campione del suo calibro. Sinceramente la mia fede calcistica l’ho accantonata da un po’ di tempo, perché facendo questo mestiere sei tifoso solo della maglia che indossi e cerchi di onorare al meglio. Sicuramente è un effetto particolare, molti miei amici mi chiedono autografi e videomessaggi essendo tifosi laziali e milanisti. Siamo entrambi originari della provincia di Rieti, in questi giorni ironizziamo molto su questo fatto. Spero insieme alle sue conoscenze di ampliare le mie doti perché avere come allenatore uno dei difensori più forti al mondo non è da tutti. Sono fortunato.

     

    Interviste DDD – La Serie B che verrà…con Alessio Luciani- immagine 5

  • E a tal proposito, da piccolino, dopo i primi calci, quali erano i tuoi idoli sportivi?
  • Un allenatore un giorno mi disse: “Sul comodino a fianco al letto dovete avere la foto del vostro idolo calcistico” io risposi che sul comodino ho sempre avuto la foto di mia mamma, mio papà e mio fratello. Sono loro tre i miei idoli, perchè senza i loro sacrifici, non avrei fatto la mia umile carriera.

    Ed infine, una dedica speciale

    Sicuramente dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Io ne ho una che ha qualcosa in più di tutte, perchè grazie a lei ho superato tante avversità. Una spalla sulla quale ho sempre trovato appoggio. Mi ha donato la cosa più importante che un marito potesse chiedere, un figlio di cui siamo felicissimi. Ecco, le mie più grandi vittorie, le dedico e le dedicherò a lei.

    tutte le notizie di