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Dalla Premier League dell’Arsenal e di Henry alla Virtus Verona: Arturo Lupoli, quante cose da raccontare…!

LONDON - NOVEMBER 29:  Arturo Lupoli of Arsenal goes around Reading's goalkeeper Graham Stack to score during the Carling Cup fourth round match between Arsenal and Reading at Highbury on November 29, 2005 in London, England. (Photo by Richard Heathcote/Getty Images)

Parole e musica di Arturo Lupoli: l’Arsenal, Bendtner, Fabregas, le chiacchierate post-Mondiali con Henry, i 40mila di Highbury e il rimpianto Derby County

Davide Capano

Ve lo ricordate Arturo Lupoli, pupillo di Arsène Wenger all’Arsenal? Bene, oggi gioca con la Virtus Verona nel Girone B della Serie C... Il 33enne attaccante, ex Fermana, Südtirol, Pisa, Catania, Frosinone, Varese, Honvéd, Grosseto, Ascoli, Sheffield United, Norwich, Treviso, Fiorentina e Derby County, ha rivelato alcuni aneddoti sulla carriera in una diretta Instagram con Sottoporta.

“Quando è arrivata la chiamata dell’Arsenal – ha ricordato – ero davvero molto giovane. Forse è arrivata troppo presto ma è un’esperienza che quando arriva devi prendere, anche se sarei rimasto volentieri a Parma. Sono stati anni davvero belli, con gli esordi in tutte le competizioni, l’emozione della panchina in un ottavo di Champions e stare nello spogliatoio prima della finale contro il Barcellona a Parigi. All’inizio il mio livello di inglese era scolastico. Ci avevano messo a disposizione un insegnante, ero compagno di Fabregas e Bendtner. Prima Nicklas sapeva parlarlo più di me, poi alla fine l’ho imparato meglio io. Lui era tra i più matti, a 17 anni era convinto di essere più forte di Henry e che doveva giocare al posto suo.Noi scherzavamo e per questo lo prendevamo in giro”.

“Henry era affabile – ha svelato il giocatore bresciano –, parlava tantissimo con i giovani, sapeva anche l’italiano. Al ritorno della finale persa contro l’Italia in Coppa del Mondo, abbiamo avuto modo di parlare e scherzare su quella partita. Sicuramente lui c’era rimasto molto male, se la Francia avesse vinto molto probabilmente il Pallone d’Oro sarebbe andato a lui”.

Il momento più bello della storia coi Gunners? “I due gol all’Everton in coppa forse. Giocavamo contro una squadra tosta, in uno stadio fantastico come Highbury, con 40mila persone. Anche se forse ho avuto più emozioni all’esordio in Premier contro il Blackburn”.

Poi un accenno all’esperienza nella città di Derby: Non continuare al Derby County è stato il passaggio che rimpiango più di tutti. Ho fatto una grande stagione, da protagonista, mi volevano tutti bene. A febbraio ho firmato un pre-contratto con la Fiorentina e dopo ho avuto meno spazio. Rimpiango di non aver giocato la finale play-off. Mi avevano proposto un rinnovo ma in quel periodo pensavo sarebbe stato il momento giusto per tornare in Italia”.

 

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