Ritiro

Il ritiro di Vincenzo Sarno: “A 10 anni, il Torino mi comprò per 120 milioni”

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Da bambino era considerato un enfant prodige, adesso ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Le parole dell'ormai ex attaccante del Pompei.
Jacopo del Monaco

Vincenzo Sarno ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. Nato a Napoli nel 1988, da bambino ere considerato un talento e nel 1999 il Torino spese per lui una cifra record: 120 milioni di lire. Ecco le dichiarazioni dell'ormai ex attaccante del Pompei, intervistato dalla Repubblica.

Il ritiro di Vincenzo Sarno: "A 10 anni, il Torino mi comprò per 120 milioni"

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Vincenzo Sarno ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, annunciando il suo ritiro dalla carriera agonistica. Intervistato dalla Repubblica, l'ex attaccante ha parlato degli inizia della sua avventura calcistica. Ecco le sue dichiarazioni.

Sul passaggio al Torino: "Avevano detto che il Torino avrebbe dato un lavoro a mio padre, che lui avrebbe trasferito la famiglia al Nord. Non andò così. Mi ritrovai da solo, dentro una vita che non conoscevo. E che da subito ho rifiutato. Dei 120 milioni la famiglia ha visto poco. Sul mio trasferimento c’è stato un bel business. È stata una scelta sbagliata, fatta da persone che giravano attorno a me. Hanno cavalcato l’onda i giornali, Porta a Porta, Domenica In, Le Iene. Non è stata colpa del Torino, e neppure della mia famiglia, che ha deciso ben poco. Non parlo volentieri di quel periodo. È stato breve, poco più di un mese, ma le pressioni sono arrivate forti. E mi hanno segnato".

Sulle esperienze tra le squadre di Serie C e Roberto De Zerbi: "Il calcio è così, un giorno sei intoccabile, il giorno dopo si scordano di te. Sono contento di quello che ho fatto. E ho avuto la fortuna di conoscere un allenatore come Roberto De Zerbi. Lui è un genio, uno dei più forti al mondo. Sono stato al Foggia dal 2014 al 2018, tre stagioni con lui, in tutto 30 gol. Non mi sono più ripetuto. De Zerbi era unico per quello che ti diceva negli spogliatoi, per come ti schierava in campo".

Sulla carriera: "Quella storia ha pesato. Ho fatto una vita di pressioni, ho dovuto sempre dimostrare qualcosa. Avrei meritato la Serie A, ma se non è arrivata è per colpa delle scelte che ho fatto. Non ho rimpianti, però. In Serie C pagavano bene, più di seimila euro al mese. Sono soddisfatto, vengo da una famiglia povera".