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C’è qualcosa di unico nei terzini brasiliani. La leggerezza con cui corrono, l’audacia con cui affrontano ogni sfida, il coraggio di osare sempre un passo in più. Anche Wesley, neo acquisto della Roma, appartiene a questa tradizione, ma con uno sguardo nuovo: giovane, potente ed affamato di crescita. Dopo aver infiammato il Maracanà con la maglia del Flamengo, ora è pronto a conquistare la Serie A e a scrivere il suo nome nella storia della Roma, sotto la guida di un maestro come Gian Piero Gasperini.
Per raccontare chi è davvero Wesley, dentro e fuori dal campo, ci siamo affidati a chi lo conosce bene: Leticia Marques, firma di Globo Brasile, che danni segue le vicende del Flamengo. Con lei abbiamo tracciato il profilo di un ragazzo che unisce velocità e fisicità e che sogna di correre non solo sull’erba dell’Olimpico; ma anche verso il futuro della Selecao di Carlo Ancelotti.
Se dovessi descrivere Wesley a qualcuno che non lo conosce, dal punto di vista tecnico e tattico, quali diresti che sono i suoi principali punti di forza?
"Uno dei punti di forza più evidenti di Wesley è la sua velocità, che gli consente di eseguire rapide transizioni e recuperare bene in fase difensiva. È efficace nell’attaccare gli spazi, mostra una buona consapevolezza tattica e si difende bene nei duelli aerei".
Quali delle qualità tattiche o personali di Wesley (difensive, offensive o caratteriali) pensi saranno più utili nel sistema di Gasperini alla Roma?
"La sua fisicità è un grande vantaggio nel sistema difensivo di Gasperini, dove il marcamento a uomo richiede intensità costante. Wesley è un atleta ad alta energia, capace di mantenere velocità elevate per tutta la partita, una caratteristica che si sposa bene con l’approccio difensivo aggressivo che Gasperini utilizza e che ora porterà anche alla Roma".
In Brasile, Wesley è percepito come pronto per il calcio europeo o necessita ancora di adattamento tattico e mentale?
"Secondo me è pronto per il calcio europeo. È un giocatore che cerca sempre di crescere, e lavora anche con uno staff personale al di fuori dell’ambiente del club. Questa mentalità di miglioramento costante mi fa pensare che continuerà a svilupparsi e a trovare il suo spazio ai massimi livelli in Europa".
Se dovessi paragonarlo ad altri terzini brasiliani che recentemente si sono trasferiti in Europa dove collocheresti Wesley in termini di potenziale e perché?
"Wesley è un terzino destro molto promettente, soprattutto considerando che negli ultimi anni il Brasile non ha prodotto molti giocatori di altissimo livello in questo ruolo. È piuttosto forte in fase offensiva, e per dare un riferimento italiano, il suo stile ricorda in parte quello di Maicon (ex Inter). Detto ciò, deve ancora crescere in fase difensiva, e giocare in Italia potrebbe essere l’ambiente perfetto per questo sviluppo. È difficile paragonarlo direttamente a un giocatore come Danilo, vista la carriera ormai consolidata di quest’ultimo in Europa, ma considerando l’età e il potenziale di Wesley, credo abbia le qualità non solo per affermarsi in Europa, ma anche per guadagnarsi opportunità con la nazionale di Ancelotti".
Wesley sembra un giocatore con grande potenziale ma ancora in fase di costruzione: secondo te, quali sono le aree di miglioramento più urgenti per competere ai massimi livelli europei?
"Ha già fatto grandi progressi nelle scelte di gioco, ma c’è ancora margine di miglioramento. Può affinare i suoi cross e continuare a sviluppare la lettura difensiva e il posizionamento".
Guardando alla nazionale brasiliana, come vedi il futuro di Wesley sotto la guida di Ancelotti?
"Ancelotti al momento sembra preferire giocatori come Vanderson e Danilo, ma credo che Wesley abbia già iniziato a ritagliarsi un percorso verso la nazionale. Se manterrà questo andamento in crescita, non mi sorprenderebbe vederlo presto in lotta per un posto in squadra".
Oltre al campo, che tipo di persona è Wesley? Come viene percepito nello spogliatoio e nell’ambiente del Flamengo a livello personale e caratteriale?
"Tre parole che userei per descrivere Wesley sono: resiliente, coraggioso e determinato. È un professionista serio, con la forza mentale necessaria per superare le difficoltà. Un esempio: non ha iniziato bene contro il Chelsea nel Mondiale per club, ma ha reagito con maturità e ha cambiato marcia durante la partita, un chiaro segno del suo carattere e della sua solidità mentale".
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