Il Manchester United è chiamato a riscattare una delle stagione più deludenti della storia. Il 15° posto in Premier League e la finale di Europa League persa contro il Tottenham hanno fatto letteralmente sprofondare i Red Devils in un profondo abisso da cui sembra difficile trovare una via d'uscita. Ruben Amorim, chiamato a risollevare la squadra lo scorso novembre, non ha portato i risultati sperati. Al contrario. Ad un mese dall'inizio della Premier League la situazione è ancora in acqua agitate sia per il mercato che per più di qualche malcontento tra i giocatori, non convinti del progetto del club.
Premier League
Manchester United, i problemi di Amorim tra mercato e separati in casa

BILBAO, SPAIN - MAY 21: Luke Shaw of Manchester United appears dejected alongside teammates as they wait to collect their runners-up medals after their side's loss in the UEFA Europa League Final 2025 between Tottenham Hotspur and Manchester United at Estadio de San Mames on May 21, 2025 in Bilbao, Spain. (Photo by Ryan Pierse/Getty Images)


Manchester United, mercato fermo e giocatori scontenti: la situazione
—Il 15 agosto ricomincia la Premier League e il Manchester United è subito chiamato ad un debutto di fuoco: ospiterà l'Arsenal di Arteta. Ad un mese dall'inizio la squadra di Ruben Amorim è mentalmente tutt'altro che pronta. Non solo perché il mercato non decolla ma anche per un forte malcontento tra diversi giocatori che non sentendosi parte, o almeno convinti, del progetto stanno chiedendo di abbandonare la nave. Mentre altri membri della squadra si allenano in disparte in attesa di conoscere il loro futuro.

Il tempo scorre e la preoccupazione dell'allenatore portoghese continua a farsi sempre più evidente. L'acquisto di Bryan Mbeumo si è congelato (Brentford chiede 80 milioni), Liam Delap è sfumato (ha firmato con il Chelsea) e l'unico innesto è stato Matheus Cunha dal Wolverhampton per 75 milioni. Con una situazione economica molto delicato è dunque necessario vendere per acquistare un nuovo numero 9. E per chiudere, il caso dei "famosi cinque", ovvero Marcus Rashford, Alejandro Garnacho, Antony, Jadon Sancho e Tyrell Malacia. Tutti calciatori che hanno chiaramente espresso il desiderio di lasciare Manchester e che, per questo, si allenano separatamente.
Il progetto di Sir Jim Ratcliffe ha lasciato solo incertezze e ci si chiede anche come abbia potuto trattenere Bruno Fernandes davanti ad una grande offerta della Lega Saudita quando la situazione economica del club è da tempo disastrosa. È vero, però, che il portoghese ha più volte dichiarato che sarebbe andato via solo che i Red Devils lo avessero voluto, ma sicuramente i soldi dalla sua eventuale cessione avrebbe fatto più che comodo alle casse della dirigenza.
Il Manchester United non disputerà le coppe europee per la prima volta dal 2014-15, il che significa che Amorim avrà più giorni per preparare la squadra con il suo amato 3-4-3. Ma, come dice costantemente, sono necessari i giocatori giusti. Il tempo stringe e Ratcliffe e la dirigenza hanno ancora tanto lavoro da fare.
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