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IL NUMERO 11, LA MAGLIA, I GOL E I MULTIPLI

Milan, il segreto del trionfo: la stagione racchiusa nel numero 11

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Dal 2011 al 2022, il Milan torna a sollevare lo Scudetto: per i rossoneri questa vittoria è figlia del numero 11. Dai ricorsi storici agli uomini chiave, dalle statistiche ai record stagionali

Redazione DDD

analisi di Marcello Pavone per FootballNews24 -

Forse nella vita di tutti i giorni non prestiamo loro troppa attenzione, ma nel corso della storia i numeri trovano terreno fertile nel mondo del calcio. Catturano il nostro interesse e ci spingono alla continua ricerca di aneddoti e statistiche che ci aiutino a raccontare un’impresa sportiva o, più semplicemente, ci facciano ben sperare in vista della prossima partita. Per i tifosi più appassionati la numerologia applicata al pallone è una scienza (quasi) esatta, e per trovarne un’ennesima applicazione basta riavvolgere il nastro di una decina di giorni. Domenica 22 maggio 2022, dopo ben 4.033 giorni dall’ultima volta, il Milan diventa campione d’Italia.

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(Photo by Pier Marco Tacca/AC Milan via Getty Images)

Le settimane che precedono il campionato scorrono lente tra calciomercato e pronostici, con opinionisti e tifosi che si sbilanciano sulle favorite allo Scudetto. Per la stagione 2021/22 viene coniato ad hoc un nuovo termine, Sette Sorelle. Tra queste c’è il Milan, che però ha nel proprio destino qualcosa che le altre non hanno: un numero, l’11. Una costante che accompagna i rossoneri fin dai blocchi di partenza. Atalanta, Bologna, Cagliari, Empoli, Fiorentina, Genoa, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Roma, Salernitana, Sampdoria, Sassuolo, Spezia, Torino, Udinese e Venezia. Il Milan è l’undicesima squadra del campionato.

Domenica 22 maggio 2022, dicevamo. Grazie allo 0-3 rifilato al Sassuolo il Milan si laurea campione d’Italia per la diciannovesima volta nella sua storia. Al fischio finale della gara, Stefano Pioli corre in campo e abbraccia a uno a uno tutti i suoi giocatori, incalzato dai cori della gremita curva rossonera. Una vera e propria impresa sportiva, che permette al Milan di vincere il campionato ben 4.033 giorni dopo l’ultima volta, era il 2011 e da allora sono passati 11 anni. Ecco che, prepotentemente, il numero riaffiora. E, per chi ci crede, forse non è un caso. Perché i rossoneri hanno già vinto altri Scudetti in anni multipli di 11: nel 1955, nel 1988, nel 1999 e, appunto, nel 2011. Il diciannovesimo tricolore della storia milanista nasce dall’oculata programmazione del fondo Elliott e dalle capacità di dirigenti e staff tecnico: da Ivan Gazidis a Stefano Pioli, passando per Paolo Scaroni, Paolo Maldini e Frederic Massara. È la vittoria del gruppo, capace di ribaltare i pronostici iniziali. Perché alla fine la differenza sta nella fame di vittoria di gente come Mike Maignan, Davide Calabria, Pierre Kalulu, Fikayo Tomori e Sandro Tonali. Senza però dimenticarsi di lui, il numero 11, che accompagna la stagione di quattro calciatori che, seppure in modi diversi, si rivelano determinanti.

Il 2022 di Theo Hernandez è da incorniciare: papà per la prima volta e Scudetto col Milan. Ad aprile, infatti, la fidanzata Zoe Cristofoli dà alla luce il piccolo Theo Junior e il terzino francese cambia marcia, più responsabilità fuori e dentro al campo. Le incertezze difensive diventano un ricordo, mentre le galoppate sulla fascia sono spine nel fianco delle difese avversarie. L’apoteosi arriva alla penultima di campionato, con il gol all’Atalanta: oltre 70 metri di progressione palla al piede e rasoiata a trafiggere Juan Musso. Una giocata da applausi, che vale a Theo il primato di difensore che ha partecipato a più gol in Serie A 2021/22: 11, suddivisi tra 5 reti e 6 assist. Da una freccia all’altra, senza che la fascia di competenza cambi. Per Rafael Leão la stagione 2021/22 è quella della consacrazione. Il talento portoghese segna e fa assist con buona continuità, ma è soprattutto nelle ultime partite, quando i punti iniziano a pesare di più, che prende per mano la squadra e la accompagna sul gradino più alto. Una stagione da assoluto protagonista che permette al lusitano di essere nominato MVP della Serie A: riconoscimento dovuto ai suoi spettacolari dribbling in velocità e alla concretezza sotto porta. Leão è infatti il primo giocatore rossonero a tagliare il traguardo della doppia cifra in campionato. Per un totale, manco a dirlo, di 11 gol.

Dalla premiazione al Mapei Stadium di Reggio Emilia fino al giro in bus tra le vie di Milano, Olivier Giroud è l’anima della festa rossonera. Un giocatore che arriva un po’ in sordina, probabilmente per l’età avanzata, ma che si conquista il cuore dei tifosi milanisti fin da subito, meritandosi l’appellativo di Uomo dei gol pesanti. La doppietta nel derby di ritorno, la zampata di Napoli e i due gol all’ultima giornata contro il Sassuolo, solo per citarne alcuni. “Succede a chi ci crede” è il suo mantra. Una determinazione fuori dal comune quella di Giroud, che grazie ai suoi 11 gol diventa il giocatore più anziano a raggiungere la doppia cifra nella stagione d’esordio in A (35 anni, 234 giorni). I numerosi infortuni, il dolore per la scomparsa di Mino Raiola e la gioia per la vittoria dello Scudetto: la stagione di Zlatan Ibrahimović è un ottovolante che corre sul filo delle emozioni. Nonostante l’età il fuoriclasse svedese non smette però di divertirsi, sempre presente a Milanello, sempre in prima fila in panchina. Da lider maximo dello spogliatoio il peso della squadra è sulle sue spalle. Spalle dov’è raffigurato un leone con le fauci spalancate. Simbolo di una fame, quella di vittorie, che per Zlatan potrebbe non essersi placata. Ecco perché, dopo l’intervento al ginocchio, potremmo ancora rivederlo in campo. Sempre con la maglia rossonera addosso. La sua numero 11, naturalmente.

 

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