Theo e Leao nel cooling break sul 2-2 di Lazio-Milan a Roma secondo la ricostruzione di Stefano Agresti, Gazzetta dello Sport: "Abraham - appena arrivato, senza la percezione dello stato d'animo del gruppo - li ha chiamati affinché si unissero ai compagni, un gesto normale in una situazione del genere; loro lo hanno ignorato. Le parole di Theo e Fonseca a fine partita (non c'è nessuna spaccatura, hanno detto in sintesi) sono servite a attenuare l'incendio polemico divampato immediatamente attorno a quell'episodio, ma è evidente che il Milan oggi si trova in una situazione complicata anche al proprio interno. Il problema, insomma, non è solo di gioco (ieri c'è stato un passo avanti, ma la fase difensiva continua a essere imbarazzante: i rossoneri incassano due gol a partita) e non è solo di risultati, anche se una bella vittoria avrebbe sicuramente migliorato l'atmosfera.
MILAN GIA' A MENO 5...
Milan, Theo-Leao: e adesso il derby…
Devono essere chiariti equilibri, dinamiche, gerarchie
Ancora Agresti: "Se due dei migliori calciatori dell'organico, due apparentemente intoccabili, vengono fatti fuori dopo due giornate di campionato, la decisione non è solo tecnica ma è anche un segnale indirizzato sia a chi è escluso sia al resto del gruppo. Un segnale al quale non è - non può essere - estranea la società, a cominciare da Ibrahimovic".
LEGGI ANCHE
E adessoo: "Fatto sta che oggi, alla terza partita, il Milan rischia di dover già recuperare sette punti dalla Juve (se stasera i bianconeri batteranno la Roma) ed è staccato di cinque punti dall'Inter. E fra tre settimane, dopo la sosta per gli impegni delle nazionali e la gara in casa con il Venezia, per Fonseca è tempo di derby. Una partita che spesso vale una sentenza".
© RIPRODUZIONE RISERVATA