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Sconfitta nel derby a Pechino e avventura Inter finita sul nascere: è dal 2011 che Gasp sogna la grande rivincita…

Redazione DDD

Quel Milan-Inter 2-1 a Pechino, con Gasperini che si era giocato bene le sue carte. Ma

Gasperini non l'ha mai mandata giù, anche se sono passati ben 9 anni. Era il 2011 quando, dopo poche giornate di campionato, l'ex tecnico del Genoa si era accorto che l'aria attorno a lui era già strana all'Inter, che non c'era reale convinzione, che presidenza e squadra avevano già deciso di chiudere con lui. Gasp era andato in campo a Novara, di fatto già esonerato. Voleva giocarsi le sue carte, sperava di essere seguito dai giocatori e tutelato dalla dirigenza. Niente di tutto questo. Feeling mai sbocciato. Eppure, Gasp aveva sfiorato un titolo e aveva impostato bene la finale di Pechino. La Coppa Italia vinta da Leonardo nel giugno 2011 prima del passo d'addio del brasiliano, aveva infatti qualificato i nerazzurri alla Finale-derby del Bird's Nest si Pechino, il Nido d'uccello, Milan-Inter di Supercoppa di Lega.

All'epoca c'era ancora Eto'o e le mosse di Gasp imbrigliarono i campioni d'Italia rossoneri, con Ibra in primo piano, per tutto il primo tempo: 1-0 Inter con gol di Sneijder e poche occasioni per i rossoneri. Nella ripresa, la rimonta milanista con i gol di Ibra e Boateng, ma a fine partita venne annullato un gol dubbio a Eto'o per il possibile 2-2 finale. Nel giro di 90 minuti, in un derby in finale con un trofeo in palio, era iniziato e già finito il regno nerazzurro di Gasp. L'attuale mentore della Dea atalantina voleva all'epoca Palacio in coppia con Eto'o. Risultato? Arrivarono Zarate e Forlan dopo la cessione di Eto'o, di Palacio neanche l'ombra. Da quel momento in poi, l'Inter è rimasta il chiodo fisso, il tarlo di Gasp. L'Inter non avrebbe mai vinto senza Calciopoli, la sua polemica storica. Gli episodi arbitrali della gara d'andata fra Inter e Atalanta e gennaio spesso rimarcati, sono la stilettata più recente del tecnico di Grugliasco.

Nel 2017, proprio per voler far bella figura contro i nerazzurri a San Siro, aveva fatto il lavoro di carico un giorno dopo rispetto al programma, il giovedì rispetto al mercoledì, ma le gambe atalantine non giravano e l'Inter di Stefano Pioli si impose con il punteggio di 7-1. Ecco, orgoglio e rivalità sportiva ci stanno sempre. Ma troppa foga e troppo amor proprio non sempre sono una buona cosa, Gasp deve giocarsi con lucidità lo spareggio per il 2' posto a Bergmao contro l'Armata ritrovata di Conte.