IL MENTORE DEL NUOVO ACQUISTO DEL NAPOLI

Guido Puccetti su Raspadori: “Può diventare un nuovo Mertens, ero convinto che…”

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Nel corso di quest’ultimo weekend, il Napoli ha ufficializzato l’ingaggio di Giacomo Raspadori dal Sassuolo

Redazione DDD

Lunga è stata la trattativa con gli emiliani, ma alla fine la seconda punta classe 2000 darà manforte alla squadra di Spalletti. Indosserà la maglia numero 81 e proprio oggi ha tenuto la conferenza stampa di presentazione.

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Parla Guido Puccetti, direttore sportivo del Progresso Calcio, società calcistica del bolognese dove Raspadori ha mosso i primi passi prima di approdare al Sassuolo. Parliamo quindi di una persona che ha visto crescere la nuova seconda punta azzurra.

GUIDO PUCCETTI SU RASPADORI – Esordisce così Puccetti a “EuropaCalcio.it”: “Non nascondo che qui a Castel Maggiore siamo stati piuttosto sorpresi di questo suo passaggio al Napoli. Da quello che filtrava e si vociferava dalle nostre parti, Raspadori sarebbe dovuto andare alla Juve al posto di Dybala“.

E invece il suo futuro sarà in maglia azzurra. “Sua madre, che conosco benissimo e che vedo spesso in quanto è una delle nostre segretarie, è contentissima. Chiaro che per Giacomo sarà una situazione diversa: al Sassuolo era un titolare inamovibile, ora dovrà sudarsi molto di più la titolarità“.

In questo senso, però, un fattore che lo può aiutare sono gli addii di Insigne e Mertens. Concorda? “Di sicuro è una cosa che gli giova da questo punto di vista, così come lo aiuta il sistema di gioco di Spalletti che è di fatto lo stesso di quello del Sassuolo. Tecnicamente e come posizione in campo, Giacomo assomiglia più a Mertens, anche quest’ultimo ha qualcosa in più ed è maggiormente finalizzatore“.

Diciamo che allora può diventare un nuovo Mertens? “Sì, anche se Giacomo ne ha ancora di strada da fare per arrivare a quel livello. Ma se continua così, tra qualche anno ne potremmo riparlare“.

Lei lo ha visto crescere nel Progresso, c’è un momento indimenticabile che ha di Raspadori? “Come ho già avuto modo di raccontare, lo voleva anche il Bologna. Ma il Sassuolo prese suo fratello Enrico, e così Giacomo decise di seguirlo. Dopodiché è stato bravissimo perché nessuno gli ha regalato niente e si è conquistato tutto da solo. Ovviamente anche il Sassuolo ha fatto un grandissimo lavoro con lui“.

Quali erano invece le sue migliori qualità? “Segnava nello stesso modo di Pippo Inzaghi, bravo a cogliere l’attimo e a saltare l’uomo. Inoltre – facendo tutti gli scongiuri del caso – fisicamente è indistruttibile, se ci fai caso in questi anni non si è mai infortunato o comunque mai avuto nulla di grave“.

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