"Annullare un evento alimenta tensione più dei legittimi sfottò": la nota di un avvocato salernitano
L'ex assessore e storico tifoso della Salernitana, l'avvocato Luciano Provenza è intervenuto sulla oramai nota questione della presentazione di un libro sul Napoli originariamente prevista a Salerno e poi annullata: "La mentalità ultras è interamente dedicata all’amore per la propria squadra. La maglia rappresenta il vero simulacro divino, non il presidente, i calciatori o gli allenatori.. Per la maglia si affronta qualsiasi rischio e purtroppo si commettono anche atti di violenza".
Non solo fra Napoli e Salerno...
Continua l'avvocato: "Il problema sussiste in tutto il mondo. Gli intellettuali salernitani che in questi giorni stanno occupando i social con dissertazioni e teorie sociologiche che condannano una parte della tifoseria granata, sbagliano e soprattutto dimostrano di non conoscere per nulla le dinamiche del mondo del pallone. Anzi, ho il sospetto che non siano mai stati in uno stadio e che non abbiano mai pianto per una sconfitta. Ci sono tifoserie amiche ed altre invece che si “odiano” calcisticamente. Non c’è da scandalizzarsi se a Napoli in 70.000 augurino la serie B ai salernitani o se i tifosi granata cantino chi non salta è napoletano! Quindi smettiamola di filosofeggiare sulla pelle dei tifosi".
"Ha fatto malissimo il sig. De Silva a rinunciare alla presentazione del libro dell’on. Quagliariello, “Scusa papà ma tifo Napoli” (Rubettino Editore), non sarebbe successo nulla e soprattutto si è persa un’occasione per stemperare la tensione. Con questa scelta inopportuna De Silva e Quagliariello hanno alimentato ulteriormente la polemica e soprattutto hanno fatto apparire Salerno come una città retrograda. Non è così! Salerno non è diversa da Napoli, Bergamo o Palermo. Le dinamiche del calcio sono identiche in tutta Italia.
Io non mi arrabbio se a Cava o Nocera odiano la Salernitana. So bene che quel sentimento è circoscritto al contesto calcistico. Non ritengo i cavesi o i nocerini incivili, anzi amo Cava de’ Tirreni, ma quando la Cavese giocava al Vestuti per me erano solo dei “cavaiuoli”, salvo poi dopo la partita riprendere tutti i miei rapporti sociali con i cittadini metelliani". L'intervista è stata pubblicata dal sito Salernonews24.