I DATI PARLANO CHIARO

Il derby di Torino ha cambiato Vlahovic? Ecco tutta la verità

TORO-JUVE 0-1
Il serbo sarà sufficiente alla Juve per rimanere attaccata al treno Champions fino in primavera? La risposta potrà darla solo il campo.

Redazione DDD

Era un crocevia fondamentale per la stagione dei bianconeri e, in effetti, per una volta la Vecchia Signora non ha fallito. Anche se tanti esperti di scommesse serie A erano convinti che la potesse per una volta spuntare il Torino, la Juventus ha dimostrato, ma è bene usare il condizionale, di essere probabilmente guarita, o quantomeno di aver ritrovato un po’ di cuore e di voglia di combattere.

Così, dopo la vittoria nel derby con il Torino, Allegri ha ordinato il “liberi tutti”, togliendo di fatto il ritiro che aveva accompagnato i giocatori nei giorni che hanno preceduto lo scontro con il Torino. Eppure, anche pensando alla brutta prestazione contro il Milan, ci sono tanti aspetti che vanno ancora sistemati, come ad esempio il problema del gol e i rifornimenti per Vlahovic. Sul blog dei colleghi de L’inisder, due grandi ex hanno messo a confronto Leao con Vlahovic.

Un talismano fino a questo momento per la Juve

Dal punto di vista puramente delle statistiche, i dati parlano chiaro. Ovvero, il centravanti serbo è andato a segno in tutte e cinque le vittorie che ha collezionato la Juve fino a questo momento. A parte la gara con la Roma, in tutto il resto dei match Vlahovic non ha segnato e la Vecchia Signora, guarda caso, non è riuscita a centrare la vittoria.

TORO-JUVE 0-1

Ora, è vero che una squadra del calibro della Juventus non può assolutamente pensare di dipendere da un solo calciatore, per ovvi motivi, ma fa specie come questa statistica sia arrivata in un momento in cui a Vlahovic, va detto per correttezza, arrivano davvero pochi palloni giocabili e la squadra, in generale, fa una gran fatica a costruire delle occasioni da rete.

Dietro Vlahovic e Milik c’è il vuoto

Il problema della Juve, però, non è solo quello di innescare al meglio la sua punta principale, dal momento che mancano anche delle alternative veramente affidabili. Fino a questo momento, dietro ai sei gol che sono stati messi a segno da parte di Vlahovic e alle quattro del polacco Milik, non c’è nessuno.

Basti pensare come il terzo miglior marcatore dei bianconeri risponde al nome di Adrien Rabiot, con due reti, tra l’altro messe a segno in un solo match. Insomma, in quanto a risorse offensive va detto che la Juventus davvero fa una fatica immane a individuare delle soluzioni di alto livello. I gol realizzati sono stati davvero pochi, tenendo conto che qualcosa è arrivata dalla difesa, con Bonucci e Bremer, ma anche dal centrocampo solamente Kostic, Di Maria e McKennie hanno per il momento tolto lo zero dalla casella marcature in questa stagione.

È chiaro che, con il rientro di Pogba, Chiesa e con la possibilità, se così dovesse essere, di avere a disposizione Di Maria a tempo pieno, le soluzioni offensive per la Vecchia Signora cresceranno, ma c’è in ogni caso da sistemare molto a livello di gioco e di costruzione. Altrimenti, il rischio che si corre è quello di dipendere ancora una volta dalle giocate estemporanee dei campioni, ma senza la capacità di innescarli nel modo a loro più congeniale.

Senza Chiesa, Di Maria e Pogba, con l’argentino che finora è l’unico ad aver messo piede in campo in competizioni ufficiali, anche se solo per poche partite, va detto che la Juventus ha individuato un solo modo per poter rimanere aggrappata al campionato e ai risultati. Ovvero, quello che i tifosi hanno già ribattezzato “San Vlahovic”, visto che la dipendenza dall’attaccante serbo è cresciuta ancora di più.

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